5 AGOSTO Il culto della Madonna della Neve a Castelvetere in Valfortore e in Campania Chiesa Cattolica

L'origine del culto della Madonna della Neve risale alla notte tra il 4 e il 5 agosto del 358 d.C.

Quella notte la Madonna apparve in sogno a Papa Liberio e al patrizio romano Giovanni chiedendo loro di edificare una Basilica nel luogo che avrebbe indicato con un evento miracoloso. Papa Liberio, recatosi la mattina sul colle Esquilino, trovò che una porzione di terreno era stato miracolosamente coperto di neve. Il Pontefice tracciò il perimetro della superficie innevata e fece costruire la chiesa al nobile e ricco patrizio romano (Giovanni). L'antica chiesa fu poi abbattuta al tempo di Sisto terzo che volle edificare nello stesso luogo una basilica più grande in onore della Vergine a cui fu dato il titolo di Santa Maria Maggiore.

Il culto della Madonna della Neve si è radicato nel corso del tempo anche a Castelvetere in Val Fortore. Diverse infatti le testimonianze in paese che attestano il legame dei Castelvetresi con la Vergine già in tempi molto lontani ad iniziare da un'antica cappella adiacente ad un vecchio campo santo in una zona alta del borgo. Nei pressi del campo santo sorgeva un convento dei Domenicani annesso alla cappella. Fonti certe testimoniano che anche il Cardinale Orsini è stato ospitato in quel convento tra la fine del 1600 e l'inizio del 1700.

Altra testimonianza di rilievo è la cappella Gentilizia (riportata anche in libri d'arte) risalente al 1852 e dedicata alla Madonna della Neve. La cappella fu progettata dall'Architetto Francesconi su incarico dei marchesi Moscatelli che vollero in tal modo rafforzare il legame tra la comunità e la Vergine.

In Campania e in particolare nel Napoletano, allargando l'orizzonte, il culto e le celebrazioni sono molto solenni, coinvolgendo le comunità di fedeli con manifestazioni esterne e folkloristiche, tanto che la Madonna viene citata nella canzone Passione di Libero Bovio: Aggio fatto nu vuto a Maronna da Neve, si me passa sta freve oro e perle lle do. Focalizzando, in particolare, l'attenzione su Torre Annunziata, si racconta che: el 1354 era un 5 agosto, alcuni pescatori di Torre Annunziata che pescavano nelle acque presso lo scoglio di Rovigliano, al confine con Castellamare di Stabia, trovarono una cassa impigliata nelle reti, e una volta recuperata e dopo averla aperta trovarono un busto in terra cotta il quale rappresentava una Madonna dalla pelle scura che tiene in braccio il Cristo Bambino, senza alcuna iscrizione, tanto che non si sapeva che Madonna fosse. A riva nacque una furiosa lite con i pescatori Stabbiesi che la rivendicavano affermando che il ritrovamento fosse avvenuto nelle acque del loro territorio. Questo episodio, ogni 5 agosto è riprodotto sulla spiaggia del rinvenimento alla presenza delle autorità e dei tantissimi fedeli. A risolvere la questione intervenne il capitano del popolo, una particolare figura di magistrato eletta ogni anno o ogni 6 mesi dal popolo stesso, il quale diede ragione ai Torresi. Nonostante ciò gli Stabiesi si impadronirono delle effigie, però poi ci fu il prodigio: in una giornata di Gennaio particolarmente fredda, la Madonna fu ritrovata coperta di neve all'esterno della cappella dell'Annunziata nei pressi del porto. Ciò fu interpretato come un segno dagli Oplontini quale volontà della Madonna di stare a Torre Annunziata, la città dei pescatori che l'avevano salvata dalle acque. Fu un accadimento particolarmente simbolico e significativo perché il 5 agosto di circa mille anni prima si era verificato,  come innanzi accennato, una prodigiosa nevicata nella città di Roma, cosa che aveva indotto Papa Liberio a dedicare quella giornata a Sancta Maria Ad Nives.

Altra storia suggestiva riguarda il monte Cervati nel Parco del Cilento, dove nei pressi della cima, appena più in basso si trovano un piccolo Santuario e una cappella ricavata in una grotta naturale dedicata alla Madonna della Neve, a loro fianco il rifugio dei pellegrini. Il Santuario testimonia una devozione in maniera viva a Sanza e che ha origine medievale. Si narra infatti, che un giorno un cacciatore mentre riposava nel punto più alto del monte (1899 m.) vide una piccola colomba. Tentò di ucciderla, ma la colomba agilmente schivava i suoi colpi e d'improvviso si rifugiò in una grotta. Il cacciatore si fece strada tagliando i rovi riuscendo così ad entrare nella grotta dove con stupore e meraviglia vide la colomba ai piedi di una statua che lo guardava sorridendo. In uno stato di pentimento si inginocchiò a pregare, e una volta tornato a valle raccontò il prodigio a cui aveva assistito. Dopo quell' evento prodigioso fu costruito il santuario in onore della Madonna. Da allora tra il 25 e il 26 luglio, una processione di Marunnari parte da Sanza per portare a spalle, in uno stipo, la statua della Madonna sul santuario sul Cervati. Venti chilometri in salita, di notte, che verranno percorsi al contrario dopo 10 giorni il 5 agosto, quando la statua tornerà in paese accolta da solenni festeggiamenti.

Ca Maronn c'accumpagn

CAMILLO GIANTOMASI    

Altre immagini