''Il rotolar de la pietra'': i componimenti di don Antonio Abbatiello Chiesa Cattolica
Conosco Don Antonio Abbatiello sin dai miei anni giovanili e lo stimo tantissimo per la serietà rigorosa, la fede incandescente e la carità squisita e delicata. Ho ammirato più recentemente la sua profondità culturale e la grande passione per la Sacra Scrittura. Nell’Anno Giubilare della Misericordia abbiamo organizzato un corso di formazione per 170 laici sul tema “Conosciamo la Bibbia per incontrare il volto misericordioso di Dio”.
La conferenza di Don Antonio su “La Pedagogia divina nell’Antico Testamento” ci ha letteralmente incantati. In questi giorni pasquali mi ha fatto dono di una sua recentissima pubblicazione, dal titolo “Il rotolar de la pietra”, dove raccoglie 25 componimenti, distribuiti in una trilogia che egli definisce con tre aggettivi: Risonanza, Contemplazione, Suggestione. Esperienze intense, narrate nel gioco fascinoso della poesia.
Il motivo dominante che tiene insieme le armoniose composizioni: “Il primo giorno dopo il sabato le donne vennero al sepolcro e videro che la pietra era già stata fatta rotolare...” (Marco 16, 1-4). Pasqua, che significa passaggio, è il dramma d’infinito amore dai quattro atti: passione e morte di Gesù, resurrezione di Gesù, glorificazione del corpo santo nell’Ascensione, invio dello Spirito Santo a Pentecoste.
Il mistero pasquale è cuore e centro di tutta la storia della salvezza, nella promessa e poi nel compimento. Leggendo questo splendido lavoro letterario, tornano alla mente le note espressioni di Giacomo Leopardi: “Primavera d’intorno/brilla nell’aria, e per li campi esulta/sì ch’a mirarla intenerisce il core”.
La pubblicazione è dedicata a tre speciali formatori che Abbatiello ha conosciuto a Benevento negli anni in cui ha frequentato il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”: Mons. Francesco Zerrillo, già padre spirituale e Vescovo emerito di Lucera-Troia, oggi novantenne, residente in Reino, suo paese natìo; Mons. Armando Rolla, già docente di Sacra Scrittura, biblista di fama internazionale, oggi novantasettenne, residente in Albiano d’Ivrea, suo paese di origine; Mons. Domenico Lacerra, docente di Teologia morale, ottantenne, residente a Piedimonte Matese.
In questi scritti, Don Antonio Abbatiello si fa mendicante del cielo, pellegrino che invoca Dio perché mostri il Suo volto e illumini con il dono della fede il sentiero della vita che conduce alla salvezza. Attratto dalla luce che viene dall’alto e segnato dall’oscurità della prova, l’orante invoca l'amore che è Dio, fino a gridare così: “Signore, trapassami di luce!”. La presenza divina nella trama dei giorni, il senso della vita nella filigrana delle Scritture, i ciliegi in fiore ad ogni ritorno di primavera, il ricordo del Vescovo di Sant’Agata de’ Goti Ilario Roatta, originario del Piemonte, il venticinquesimo di ordinazione, l’incanto del Natale, la vita esemplare della Beata Vergine Maria, San Pietro Apostolo, la vergine e martire Sant’Agata, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo di Sant’Agata de’ Goti, la festa della Madonna Nera di Moiano, gli Inni della liturgia delle ore sono tutti eventi che toccano la delicata sensibilità dell’autore.
Le sublimi sensazioni posano i suoi occhi nel diapason dell’anima e vibrazioni infinite fanno risuonare l’amore vero e puro, mai inquinato dal crogiuolo del tempo, nella perenne danza della vita. Voci impastate di terra e di cielo. Istantanee di luci e di notti dell'anima. Una musica speciale per ogni anima capace di ascoltare, nella notte del mondo, la voce del vento che annuncia alla storia che Cristo è risorto e ha vinto per sempre la morte. Risuona nella mente, in questo tempo ferito, la speranza di Pasqua che ci fa tornare la voglia di vivere, sollevando dal cuore la pietra pesante del lutto e della tristezza.
Don Antonio Abbatiello, nato a Durazzano nel 1942, vive oggi a Sant’Agata de’ Goti. Lo distingue un curriculum vitae di vero pastore, colto e generoso. Dopo gli anni formazione nel Seminario Vescovile di Sant’Agata de’ Goti e in quello Pontificio di Benevento, è ordinato sacerdote da Mons. Ilario Roatta nella Cattedrale di Sant’Agata il 29 giugno 1967.
Mansionario, Canonico, Vicerettore, padre spirituale e insegnante nel Seminario Diocesano, Parroco di San Giuseppe Operaio, Cancelliere della Curia, responsabile dell’Archivio e della Biblioteca “Sisto V”, insegnante di Religione, Rettore del Seminario, Parroco della Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, membro del Consiglio presbiterale e del Collegio dei Consultori. Attualmente è Presidente del Capitolo cattedrale, responsabile dell’Archivio storico diocesano, membro della Commissione Arte sacra e beni culturali e Direttore dell’Ufficio per le Congreghe. Una vita intensa, illuminata dalla fede e dalla carità pastorale.
Ad multos annos, caro Don Antonio!
PASQUALE MARIA MAINOLFI