La parrocchia come crocevia delle istanze educative Chiesa Cattolica

Presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” del Seminario Arcivescovile di Benevento, nei giorni 14-15-16 giugno, sempre dalle ore 16.00 alle ore 19.30, si svolgerà il 27° Convegno Pastorale Diocesano sul tema della educazione, in riferimento al documento dei vescovi italiani “Educare alla vita buona del Vangelo”.

Il Convegno si rivolge a sacerdoti, religiosi, laici impegnati e singoli fedeli.

Questo convegno traccerà anche le linee programmatiche per i prossimi 4 anni in linea con gli orientamenti pastorali dell’episcopato italiano per il decennio 2010-2020. I vescovi italiani intendono dedicare la prima metà del decennio all’approfondimento del tema “Comunità cristiana ed educazione alla fede” e la seconda parte al tema “Comunità cristiana e città”. A fare da spartiacque tra le due fasi, il Convegno ecclesiale nazionale di metà decennio. Nei prossimi anni l’attenzione sarà rivolta alle questioni legate a: educazione della persona, iniziazione cristiana, catechesi, pastorale giovanile, insegnamento della religione cattolica e formazione permanente degli adulti.

A Benevento nei prossimi 4 anni il lavoro riguarderà: conoscenza del documento CEI e riscoperta del ruolo della parrocchia come crocevia delle istanze educative, parrocchia e catechesi, parrocchia e famiglia, parrocchia-scuola-mondo giovanile. Le proposte concrete dovrebbero venire soprattutto dalle varie comunità parrocchiali. In particolare quest’anno il Sannio e l’Irpinia celebrano il Centenario della Provincia religiosa dei frati minori francescani (1911-2011). A motivo della ricorrenza centenaria, il prossimo 2 luglio, ci sarà in città la processione con la statua della Madonna delle Grazie che secondo la tradizione esce ordinariamente dal suo Santuario ogni 25 anni. La punta di diamante del documento programmatico dei vescovi “Educare alla vita buona del Vangelo” è il numero 25: “In Gesù, Maestro di verità e di vita che ci raggiunge nella forza dello Spirito noi siamo coinvolti nell’opera educatrice del Padre e siamo generati come uomini nuovi, aperti a stabilire relazioni vere con ogni persona. E’ questo il punto di partenza e il cuore di ogni azione educativa”. Tenendo lo sguardo fisso sullo stile educativo di Gesù si comprende la necessità di suscitare e riconoscere il desiderio, coltivare il coraggio della proposta, conoscere il gusto e la sfida della pazienza-gradualità-reciprocità che non si arrende lungo il cammino ma nella perseveranza apre spazi di amore, ripetendo nei gesti oltre che con le parole: “Tu mi interessi”. L’attenzione alla persona occupa così un ruolo determinante.

Il diffondersi di un pesante “scetticismo” ha causato la rinuncia di molti adulti a proporre alle nuove generazioni significati, ragioni e regole per vivere con libertà e responsabilità. Il contesto socio-culturale-politico è confuso e genera un inquietante deserto educativo: “Nessuno ha più niente da dire o da insegnare”.

Occorre reagire alla rassegnazione che sembra essere una moderna ripresentazione del fatalismo pagano.

Tutti dobbiamo testimoniare fiducia nella vita e nell’uomo, nella sua ragione e nella sua capacità di amare, superando il “deserto di insensatezza” in cui ci troviamo e la “corrente fredda” che non risparmia i più elementari luoghi deputati all’educazione: la famiglia e la scuola.

Nel primo giorno: saluto dell’Arcivescovo Mons. Andrea Mugione, introduzione del Vicario episcopale per la pastorale Mons. Abramo Martignetti e la relazione del Segretario generale della CEI Mons. Mariano Crociata; nel secondo giorno i laboratori distinti in gruppi di studio facendo riferimento agli ambiti del Convegno di Verona: lavoro e festa, vita affettiva, fragilità, cittadinanza e tradizione; nell’ultimo giorno relazioni prodotte dai laboratori di studio e conclusioni dell’Arcivescovo Mugione.

 

Pasquale Maria Mainolfi

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