La porta, il pellegrinaggio, l'indulgenza: i ′segni′ del Giubileo Chiesa Cattolica

La parola ″Giubileo″, dall'ebraico yōbēl, è un rimando all'udito: richiama, infatti, il suono caratteristico e penetrante del corno d'ariete, suonato sin dal 1300 -Papa Bonifacio VIII, con la Bolla Antiquorum Habet Fida Relatio- per ′annunciare′ la liberazione degli schiavi e la remissione dei debiti. Riconciliazione, conversione, penitenza sacramentale.

Dal 1450, la cadenza verrà ridotta a 25 anni per permettere ai cristiani di ogni generazione di vivere l'Anno Santo almeno una volta nella Vita. Con l'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro alla Vigilia del Santo Natale 2024, il Vescovo di Roma ha dato inizio al 27° Giubileo Ordinario della storia della Chiesa cattolica. Tema scelto da Papa Francesco: Pellegrini di Speranza.

Tra gli eventi più attesi la visita del primo Papa a Cinecittà per il Giubileo degli Artisti, il 17 febbraio; il Giubileo dei comunicatori di religione cattolica, il pellegrinaggio delle comunità LGBTQ ed il Giubileo dei giovani, dal 28 luglio al 3 agosto. Francesco chiede a tutti gli uomini di buona volontà segni di speranza, in particolare per la Pace e il SILENZIO delle armi durante l'Anno Santo 2025. Nell'Arcidiocesi di Benevento, il rito di apertura dell'anno giubilare è stato celebrato domenica 29 dicembre, Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, con tre 3 distinti momenti: il Raduno, detto collectio, nella basilica di San Bartolomeo; il Pellegrinaggio verso la Cattedrale ed infine l'apertura della Porta e l'ingresso in Cattedrale, per la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo e concelebrata dai presbiteri presenti in Diocesi.

Utile introduzione alla lettura e comprensione dell'evento giubilare -nei fondamenti biblici, nella storia e nei simboli- sarà la cerimonia religiosa in programma presso la chiesa civica della Santissima Annunziata di Benevento lunedì 27 gennaio, dal titolo «Porta patet. Cormagis. Testi, segni e teologia narrano il Giubileo», curata dalla Fondazione Benedetto Bonazzi ETS e dall'Ufficio per la Cultura ed i Beni culturali dell'Arcidiocesi di Benevento, diretto da Mons. Mario Iadanza, al quale abbiamo posto qualche domanda.

Quale il significato vero del passaggio attraverso la Porta Santa, a Roma come nelle Cattedrali di altre città? È un momento importante, sia per i credenti che per i non credenti. La nostra Diocesi si sta preparando al ″pellegrinaggio″, che si terrà il 15 febbraio: una delle manifestazioni che poi preparano al Giubileo. In questa occasione, recuperiamo alcuni testi e spieghiamo alcuni segni che parlano appunto del Giubileo...

Tra questi, quali sono stati individuati? Il primo grande segno è la porta; il secondo il pellegrinaggio; il terzo è l'indulgenza, cioè il perdono, il rinnovamento spirituale, la voglia di rimettersi in cammino.

Tra i Pellegrini di Speranza a cui si rivolge il Santo Padre, vi sono tante comunità di persone considerate a volte lontane dal mondo cattolico. In che modo possono anche loro vivere il Giubileo 2025, basato sull'inclusività? Non solo coloro di cultura diversa o di religione diversa, ma anche le emarginazioni che noi troviamo nella nostra società: pensiamo agli anziani, pensiamo ai carcerati, pensiamo a chi è vittima d'ingiustizia o di abusi. Dare una serie di segni, anche di carità e di rinnovamento, come la remissione del debito pubblico per i Paesi che mai riusciranno a pagarlo. In fondo, il Giubileo nasce proprio così: nasce come rinnovamento della società.

Ci attende, dunque, un anno all'insegna della Speranza. Certo, ma del resto il titolo della bolla d'indizione del Giubileo attuale è proprio questo: Spes non confundit, la speranza non delude.

Speranza che ha ispirato anche le due opere, del M° Alfredo Verdile e dell'artista Vincenzo Marsico, che saranno presentate in anteprima: è un segnale di grande apertura verso il mondo delle arti del territorio. È assolutamente importante, perché questo è un evento che interessa tutti e ci interpella tutti. Ed ognuno risponde con gli strumenti, con capacità e con i doni che ha. E devo dire che loro hanno questo bellissimo carisma, che io certamente non ho, perché non sono in grado di fare così belle, da mettere in mostra e da condividere.

L'Arte ha svolto da sempre una funzione importante nel trasmettere alle future generazioni i ″valori senza tempo″ della Chiesa cattolica. Quale opera d'arte sacra suggerisce di guardare e contemplare, ad un pellegrino di speranza che arriva in città per il Giubileo? Un'immagine custodita nel Museo Diocesano: la Mater Misericordia; la Madonna che accoglie i fedeli sotto il suo manto e li presenta a Cristo. Mi sembra che questa sia un'immagine straordinaria, che peraltro ci viene dal XIV secolo ma in quel periodo la Mater Misericordia era forse una delle modalità di raffigurazione della Madonna più comune; e, la nostra Mater Misericordia, è veramente bella.

L'Arte sacra ha illuminato la mente di artisti di ogni tempo. Oggi è poco praticata, mentre bisognerebbe riscoprirla: ad esempio in collaborazione con il Liceo artistico della Città. La prima cosa, è quella di non chiudersi; fare cioè questi percorsi, anche presso il Museo Diocesano, le chiese della nostra città, che a volte sono veramente belle: pensiamo alla chiesa dell'Annunziata, una delle chiese più belle di Benevento.

Appuntamento allora a lunedì, proprio presso la chiesa Santissima dell'Annunziata, alle ore 18:00: varrà sicuramente la pena partecipare... Sì, ne vale la pena.

GIUSEPPE CHIUSOLO