L'appello di Mons. Accrocca: Fare rete: la litigiosità porta al suicidio collettivo     Chiesa Cattolica

Nel giorno della memoria di San Bartolomeo, uno dei dodici apostoli di Cristo, Mons. Felice Accrocca, dall'altare maggiore dove sono conservate le reliquie del Santo Protettore di Benevento, ha lanciato un accorato appello all'intera classe dirigente della città, politici in testa, affinché si riesca a fare rete e puntare alla Città dell'uomo, inclusiva e solidale.

Questa città ha dodici porte, è come un Colosseo quadrato; e quindi, una delle caratteristiche della comunità ecclesiale è quella di essere ′comunitaria′: aperta a tutti, inclusiva, a partire dagli ultimi. Non può essere una comunità esclusiva. Non può sentirsi una cittadella assediata. Non può agire con lo spirito di crociata. Ma una comunità ecclesiale che voglia essere inclusiva, credo debba vivere anche con un forte spirito di servizio. (...)

Questi valori -la comunione, l'inclusività, lo spirito di servizio, l'umiltà- scaturiscono da una scelta di fede, ma possono arrivare a questa conclusione anche persone ispirate da un forte senso di moralità: la fede è alimento necessario per vivere questi valori, ma sono valori, direi ′orientamenti′, validi anche per costruire una Città dell'uomo. Perché per costruire una Città dell'uomo è necessario anzitutto ′fare rete′ tra le diverse realtà, tra i soggetti che vi concorrono. Se una comunità non sa fare rete, non sa unire le forze, è litigiosa, si divide al suo interno: è chiaro che attiva una ′procedura′ che ha come esito un ′suicidio collettivo′.

Fare Rete, avere modelli inclusivi. Sono tempi di grossi cambiamenti e, purtroppo, le società vanno polarizzandosi su identità che costruiscono se stesse in opposizione agli altri: nazionalismi risorgenti, tendenze radicaleggianti che puntano allo scontro non ci portano da nessuna parte! Anche se fanno rumore, anche se creano consensi -temporaneamente, perché poi i consensi sono ondivaghi; un modello inclusivo è necessario per costruire un'autentica Città dell'uomo.

GIUSEPPE CHIUSOLO