Maria Cristina di Savoia sarà proclamata Beata    Chiesa Cattolica

Il prossimo 14 novembre ricorre il secondo centenario della nascita della venerabile Serva di Dio Maria Cristina di Savoia, sposa di Ferdinando II di Borbone e regina delle Due Sicilie. Maria Cristina nacque a Cagliari nel 1812 da Vittorio Emanuele I di Savoia e Maria Teresa d’Asburgo e morì nel palazzo reale di Napoli per un’infezione post partum a soli 23 anni acclamata dal popolo “Reginella santa”.

L’annuncio della morte della sovrana, che aveva dato da pochi giorni alla luce l’erede al trono Francesco II, destò profondo solare in tutto il Regno. Persone di ogni ceto sociale piansero la sua perdita. Nel breve tempo trascorso a Napoli non venne meno ai suoi doveri di sposa e di regina, ma si distinse per il singolare tenore di vita: semplice, pia, austera, lieta, misericordiosa e straordinariamente caritatevole verso i bisognosi.

Il popolo fu testimone della vita cristiana vissuta eroicamente dalla sua regina. Dal 1836 il suo corpo attende la risurrezione nella basilica di Santa Chiara a Napoli. Il 9 luglio 1859 venne introdotta la causa di beatificazione. Il 6 maggio 1937 Pio XI, dopo un rigoroso processo canonico, confermò la fama di santità della regina riconoscendone l’eroicità delle virtù della Venerabile Serva di Dio. Non è assolutamente fuori luogo proporre un simile modello di santità. Molti pensano che non sia possibile raggiungere la perfezione cristiana vivendo fra gli agi e gli onori di una reggia. Non è così. Cinquanta anni fa il Concilio Vaticano II nella costituzione Lumen Gentium al numero 40 ha detto: “Nei vari generi di vita e nei vari uffici può essere conseguita la santità, non vi è alcuna condizione sociale in cui non sia possibile raggiungere il vertice delle virtù, ognuno secondo i propri doni e uffici deve avanzare per la via della fede che accende la speranza ed opera per mezzo della carità”.

Quando nella Pentecoste del 1824 Leone XII annunciò l’apertura della Porta Santa e la celebrazione del Giubileo, Maria Cristina, con la mamma e la sorella Maria Anna, si trasferì a Roma, ospite del Principe Massimo e per sette mesi partecipò alla sacre funzioni in San Pietro e visitò le basiliche e le catacombe. Furono mesi di intensa esperienza spirituale e si radicò nella principessa un profondo amore per il Papa vecchio e malato.

Colta, bella e religiosissima maturò il desiderio di una totale consacrazione al Signore entrando nel monastero dell’Annunziata di Genova, ma molti fecero richiesta di averla come sposa e tra questi anche i Borbone di Napoli per il duca ereditario Ferdinando. A motivo della morte della mamma, il 29 marzo 1832, Maria Cristina dovette accettare il matrimonio imposto dalla ragion di stato. Una decisione sofferta.

A convincere la principessa che il matrimonio con Ferdinando di Borbone, gradito a Carlo Alberto, corrispondeva ai disegni di Dio, fu il precettore Padre Terzi. Maria Cristina si arrese alla voce di Dio. Fu donna e sposa virtuosa. Al Palazzo Reale di Napoli volle ogni giorno il Rosario e la partecipazione alla Benedizione Eucaristica. Non mancò la partecipazione annuale agli esercizi spirituali. I membri della famiglia reale e della corte si associarono ai suoi atti di pietà.

Con il suo sposo visitò le più belle chiese di Napoli e soprattutto quella del Gesù Vecchio. Non si sottrasse ai doveri imposti dal ruolo di regina ma diede il primo posto alla preghiera e alla carità. Ebbe la grazia della maternità ma quando la setticemia tolse ogni speranza di vita, dopo aver ricevuto i sacramenti, baciò e benedisse il figlio per l’ultima volta, infine disse: “Ora debbo pensare solo a Dio”.

Morì a mezzogiorno il 31 gennaio 1836. Ripetendo le parole che erano diventate la sua ultima invocazione: “Creo Domine”. Ai suoi funerali partecipò tutto il popolo con una commozione mai vista in Napoli. Anche dopo la morte continuò a favorire il popolo con guarigioni prodigiose e miracoli. Con la sua luminosa testimonianza di vita Maria Cristina di Savoia ricorda che la vera ricchezza è Dio ed è Lui la fonte di ogni vera felicità e l’unico bene da perseguire.

PASQUALE MARIA MAINOLFI 

Altre immagini