Una monumentale statua di bronzo di Giovanni Paolo II Chiesa Cattolica
Domenica primo maggio, nella festa della Divina Misericordia, in piazza San Pietro, Benedetto XVI proclamerà Beato Papa Giovanni Paolo II.
In contemporanea alle ore 11.30 sul piazzale della chiesa di San Gennaro in Benevento, già dedicato a Karol Wojtyla il 17 dicembre 2006, al termine di una solenne Celebrazione Eucaristica sarà scoperta e benedetta una statua in bronzo raffigurante Papa Giovanni Paolo II.
Il Papa mostra il volto sereno, lo sguardo verso la folla che lo ha sempre amato, acclamato e sostenuto, la mano destra benedicente, la sinistra che impugna con fermezza il pastorale con il Crocifisso simbolo di passione e di fede.
L’opera alta due metri e venti poggia su un blocco di marmo di un metro e trenta finemente modellato dalla ditta Dino Esposito di Montesarchio. Alla base dell’opera la seguente scritta: GIOVANNI PAOLO II IL GRANDE Non abbiate paura Spalancate le porte a Cristo IL POPOLO IN FESTA DONÒ MONS. PASQUALE MARIA MAINOLFI BENEDISSE PRIMO MAGGIO 2011.
Il monumento è stato progettato e realizzato presso la ditta Arte Poli di Verona dal maestro Albano Poli. L’artista nasce a Verona il 2 agosto 1935, frequenta la scuola d’arte “Napoleone Nani”, diretta dal noto pittore novecentista Pino Casarini, inizia anche dietro suo suggerimento, l’attività di vetratista, impegno che ancora oggi costituisce la sua espressione artistica e professionale più gratificante.
Molto spesso un’opera pensata, progettata e definita dalla fantasia creatrice di un artista, passa alla fase di realizzazione attraverso l’abilità di altre mani. Si attua così un singolare legame fra artista ed artigiano, fra chi sta all’origine di un’idea, di un progetto e chi lo rende qualcosa di concreto nella sua più diversa evidenza plastica, cromatica, spaziale.
Non vi è dubbio che alla creazione di un’opera d’arte servano e convergano elementi ed apporti diversi e complementari. In una società in cui le specializzazioni si affermano come assoluta necessità e si integrano a vicenda, neppure l’espressione artistica si sottrae a questo dinamismo.
Vi sono tuttavia, e fortunatamente, anche eccezioni che assommano nella stessa persona la capacità creativa progettuale e la capacità esecutiva. È il caso di Albano Poli, maestro vetraio, dalla cui bottega, ormai consolidata da una lunga tradizione, escono opere da lui stesso pensate, progettate e realizzate.
L’artista e l’artigiano trovano in lui una sintesi mirabile. Entrare nel suo laboratorio significa fare un percorso che dai primi schizzi e bozzetti di un’opera, passa attraverso la definizione cromatica, la scelta dei materiali, l’esecuzione attenta, con il fattivo contributo di collaboratori cresciuti nello stesso spazio e con la medesima sensibilità.
La bottega-laboratorio di Albano Poli può dirsi, con tutta tranquillità, un esempio solare di sintesi fra genio creativo e manualità operativa, tra fedeltà alla più antica tradizione e apertura ad espressioni del tutto nuove, dove più che le forme definite, giocano le composizioni cromatiche, il cenno allusivo, il tutto in una precisa possibilità di comprensione.
Le tecniche più avanzate di un laboratorio nulla tolgono al tratto percepibile di un’autentica bottega artigiana dove un artista pensa, progetta e realizza. Nel caso specifico si tratta di una fusione in bronzo, realizzata con la tecnica della cera persa, dell’altezza di due metri e venti frutto di un incredibile lavoro di alto artigianato.
La scultura in bronzo è stata modellata prima di tutto in creta per essere facilmente modellabile, poi è stato realizzato il calco con un prodotto siliconico capace di copiarne ogni dettaglio, il calco ricoperto di gesso e ferro è stato reso così più rigido, la cera calda è stata versata all’interno del calco e solidificata ha determinato lo spessore del bronzo. È stato tolto il calco esterno e scoperta la superficie in cera dell’opera ritoccata dall’artista.
La forma è stata cotta a una temperatura di 600° centigradi. Il bronzo fuso dal crogiuolo è stato versato nella forma interrata riempiendo ogni spazio. Il bronzo estratto dalla terra è stato liberato dalle forme e rifinito dai cesellatori. In questa fedele raffigurazione, il Papa indossa mitra, casula e pallio.
Egli ha il volto sereno, leggermente sorridente. In quest’opera d’arte, nelle pieghe delle vesti, nelle mani e nel volto espressivo e vibrante, Papa Wojtyla torna alle nostri menti nei gesti, negli sguardi, nelle carezze e nei sorrisi attraverso i quali è entrato nel cuore delle persone, anche grazie ai moderni mezzi di comunicazione.
Quest’opera vuole essere un ulteriore riconoscimento al Papa Giovanni Paolo II, i cui insegnamenti ancor oggi guidano i fedeli, e all’uomo Karol Wojtyla, che è stato capace di condurre per molti anni la comunità cristiana verso le porte del terzo millennio.
Il pontefice proclamato Beato ha visitato Benevento 21 anni fa, il 2 luglio 1990 ricordando che un beneventano, San Benedetto da Benevento, ha evangelizzato circa mille anni fa la Polonia sua terra d’origine; ha ricevuto in Vaticano duemila beneventani al termine dell’Anno del discepolato dedicato a San Bartolomeo apostolo; ha inviato a Benevento come legato pontificio il suo connazionale Cardinale Zenon Grocholewski recante un messaggio del Pontefice ai beneventani nel 2003 al termine delle celebrazioni per il millennio del martirio di San Benedetto da Benevento; ha accolto in Vaticano 700 fedeli della parrocchia di San Gennaro incoronando il 25 febbraio 1998 l’immagine della Madonna di Fatima ora venerata nel santuario eucaristico-mariano della stessa chiesa; ha infine inviato il Cardinale Joseph Ratzinger a chiudere il Primo Congresso Eucaristico Beneventano; ha beatificato e poi canonizzato Padre Pio da Pietrelcina che in gioventù aveva personalmente incontrato e sempre venerato. Sono veramente tanti i motivi che legano il Sannio e la città di Benevento al Beato Giovanni Paolo II.
L’opera realizzata dalla parrocchia di San Gennaro vuole essere segno di gratitudine e di sincera devozione.
Pasquale Maria Mainolfi