IL 25 APRILE A BENEVENTO Cronaca

Un 25 aprile all'insegna della liberazione e molto partecipato nelle piazze di tutta Italia, da Roma a Milano passando per Bologna, Napoli, fino a comuni più piccoli ma molto attivi. Benevento non è stata da meno. Due le principali ragioni che hanno spinto persone di tutte le età a rimandare l'inizio di questo lungo ponte: la questione palestinese e l'attitudine repressiva del governo Meloni. Mai come quest'anno il 25 aprile vuol dire libertà, esigenza di libertà e di liberazione. Nel capoluogo sannita il corteo è partito da piazza Orsini alle ore 10 e ha risalito il corso fino a piazza Santa Sofia, capeggiato dalla banda musicale Città di Grottolella che ha suonato con estrema eleganza Bella Ciao lungo tutto il percorso. È stata una mattinata ricca di interventi significativi.

Michelangelo Fetto, attore della compagnia Solot, ha letto il monologo di Scurati sull'uccisione di Matteotti, linea di raccordo e riflessione tra un temibile passato e un allarmante presente, fatto di decisioni governative preoccupanti e uno scenario internazionale al quanto delicato. Poi la manifestazione è proseguita con l'intervento di Davide Melillo, vicepresidente dell'Anpi, che ha sottolineato come Matteotti faccia ancora paura ancora a molti da morto, non meno di quando era in vita. A seguire il sindaco Clemente Mastella ha trattato molteplici argomenti, dalle morti bianche sul lavoro alla violenza sulle donne, riportando poi l'esempio della festa dell'Indipendenza americana per rammentare la necessità di una maggiore unitarietà nel popolo italiano, ontologicamente diviso, cosa che invece in America rappresenterebbe la regola. Melillo, ricollegandosi al tema dei femminicidi, ha ricordato il ruolo fondamentale delle donne nella Resistenza, argomento sottovalutato e troppo spesso dimenticato secondo il vicepresidente dell'Anpi.

L'attenzione è poi passata alla Costituzione, con la lettura degli articoli 2, 3 e 11 della Carta costituzionale. Molto toccante il racconto del referente provinciale di Libera, Michele Martino, che ha riportato le disavventure di un giovane migrante dello Zambia che avrebbe scelto il nostro paese per fuggire dalla povertà e dagli innumerevoli pericoli del suo paese d'origine, proprio dopo aver letto la Costituzione italiana grazie al suo professore di diritto.

La manifestazione si è conclusa con il brillante intervento del Presidente provinciale dell'Anpi Amerigo Ciervo che, prima di prendere la parola, ha voluto farsi affiancare dagli altri rappresentanti territoriali del'Anpi, tra cui Erminio Fonzo, Maurizio Currupè, Daria Lepore e Teresa Simeone. Ciervo ha evidenziato come il 25 aprile di quest'anno abbia un valore diverso, visto il momento di forti timori internazionali in cui la parola guerra è stata completamente sdoganata. Da qui l'auspicio del Presidente dell'Anpi affinché la guerra non diventi più una necessità, in modo che si possa tornare nei prossimi anni a festeggiare un 25 aprile di pace.

Dopo aver analizzato brevemente la pericolosa e angosciante situazione mondiale, evidenziando come l'Europa non svolga più alcun ruolo indipendente, ha commentato l'assetto governativo attuale, definendolo legittimo ma con profonde radici nel ventennio e caratterizzato da un'attitudine violenta e vendicativa volta quasi a voler riscrivere la storia.    

RAFFAELE DE BELLIS

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