Festa della Donna e 194 In primo piano

Si avvicina la Festa della donna in un clima quanto mai vivace e animato, data la particolare situazione politica che ha al centro la campagna elettorale e le numerose polemiche che l'accompagnano.

Sul fronte delle donne, dopo le provocazioni sulla legge 194, si nota un risveglio di interesse su problematiche essenziali su cui negli ultimi tempi era sceso un pigro silenzio, confortato da conquiste che si ritenevano definitive. Com'è noto, è stata la scesa in campo di Giuliano Ferrara con la sua proposta di moratoria sulla legge 194 ad avviare dibattiti e tavole rotonde salutate con decisa disapprovazione o con consenso dichiarato a seconda dei punti di vista.

Ma c'è proprio necessità di contrapposizione su un tema delicato che sembrava aver trovato il suo giusto equilibrio? Da autorevoli fonti tra cui la Federazione degli Ordini dei Medici, giunge la conferma della bontà della legge, che nei suoi trent'anni di applicazione ha drasticamente diminuito il numero degli aborti.

Il promotore della moratoria nei suoi interventi pubblici, compreso quello che si è svolto a Benevento, ritiene invece la 194 una legge che va contro la vita e quindi da sospendere.

Con il suo movimento Pro-life ha messo in moto una sorta di crociata tra difensori della vita e denigratori, gli uni associati ai cattolici, gli altri ai laici in una contrapposizione direi strumentale. Quando si afferma che la vita è un valore e che va difesa, ciò è sacrosanto ed è esattamente quello che sostiene la legge che, è opportuno ricordarlo, è titolata Norme per la tutela sociale della maternità... Non giochiamo allora sugli equivoci.

Se la legge aiuta le donne in difficoltà nel momento di decidere sull'opportunità di abortire o meno ( chi ha una certa età ricorda la barbarie della situazione preesistente) questo non si deve intendere come un incoraggiamento all'aborto che, siamo certe, è sempre una scelta di necessità, dolorosa e sofferta.

Più che di crociate, c'è bisogno di educare alla maternità consapevole e, aggiungo, alla paternità consapevole, volendo richiamare alle loro responsabilità anche gli uomini che in quelle circostanze drammatiche sono il più delle volte latitanti. Più informazione anticoncezionale, più consultori, più asili-nido, più adeguamento insomma alle norme in vigore già in altri paesi dell'UE che sostengono il desiderio o il diritto delle donne alla maternità con iniziative concrete. Mi riferisco in particolare alla Francia dove negli ultimi anni il tasso di natalità è significativamente salito, superando di gran lunga l'Italia, grazie alle politiche di assistenza alle madri e ai loro bambini.

La legge 194 contiene già misure adeguate che però non sono state ancora realizzate su tutto il territorio nazionale.

L'impegno di tutti dev'essere quello di promuovere una completa applicazione delle legge e non altro. Su queste posizioni si sono espressi anche gli esponenti dell'associazione A Sinistra che hanno organizzato un dibattito presso la Biblioteca Provinciale in concomitanza con la presenza di Ferrara a Benevento sul tema Diritti e Libertà, non si torna indietro. Moratoria contro l'ipocrisia.




Ornella Cappella