Sannio e Irpinia verso il declino, la fuga dei giovani avvicina l'abisso In primo piano

Presentato il Report sulle aree interne realizzato dal Centro Studi e PI di Confindustria Campania, in collaborazione col Dipartimento di Economia dell’UniSannio. L’intento dei promotori era quello di analizzare il quadro economico, sociale e infrastrutturale delle province di Avellino e Benevento, in modo da delineare le possibili politiche di sviluppo territoriali in grado di colmare i gap esistenti e, soprattutto, generare una nuova attrattività imprenditoriale delle due aree esaminate.

Il dato più significativo, riportato con evidenza dai media regionali, è quello della inarrestabile fuga dai due territori in particolare dei giovani. Nell’ultimo anno, dalle aree interne della Campania sono andati via 12mila persone, che si vanno a sommare alle 40mila che l’avevano già fatto nei cinque anni precedenti. Una perdita allarmante di capitale umano, istruito e ben qualificato, trattandosi in più della metà dei casi di neo laureati. Non sorprende, dunque, che nel Sannio e in Irpinia a calare sia soprattutto il valore aggiunto dell'economia, nonostante il leggero aumento del numero delle imprese registratosi nel Beneventano. Il tasso di disoccupazione giovanile, inoltre, passa in un anno dal 24,7% al 27% ad Avellino, ancora peggio fa Benevento, dove a diminuire vistosamente è il numero di chi il lavoro lo cerca. A rallentare è anche l’export delle due zone esaminate, cresciuto molto meno rispetto ad altri territori della Campania. Tra le principali cause di questo lento ma inesorabile declino, la mancanza di infrastrutture e servizi che rappresentano -secondo il Report di Confindustria Campania- il ″punto critico″ dei due territori, sia dal punto di vista stradale che ferroviario. La forbice di arretratezza si allarga ulteriormente quando si parla di infrastrutture digitali, vista la copertura attuale a banda larga ancora molto bassa in entrambe le aree. Gli unici dati positivi, se così li possiamo considerare, visto che sul territorio lasciano ben poca cosa, si registra sul versante delle fonti energetiche rinnovabili, tenuto conto che le aree dell’Appennino presentano un rilevante patrimonio di risorse naturali, dal vento al sole all’ acqua.

Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confindustria Campania, Gianluigi Traettino : “Solo attraverso una formazione che dia risposte ai nuovi mestieri necessari in un 5.0 economico si può drenare l’emorragia di risorse umane. E poi si deve comprendere che le aree interne sono zone di ponte di diverse parti del Paese: Sannio e Irpinia creano un’unione e un collante tra la sponda adriatica e tirrenica, ma penso anche all’Alta Velocità Napoli-Bari e alle piattaforme logistiche, che vanno sostenute e rimarginano le ferite delle aree interne che oggi non hanno adeguati servizi”. Al suo fianco, il presidente Piccola Industria Confindustria Campania, Pasquale Lampugnale: “La fascia costiera della Campania ha una realtà oggi di sviluppo, l’area interna soffre invece di un forte spopolamento e ha un valore aggiunto che va sempre peggio. Abbiamo analizzato la situazione in modo strutturato e scientifico con l’Università del Sannio, cercando le strade su come poter e dover investire in quest’area. Insieme alla Regione Campania siamo pronti a realizzare un masterplan per le aree interne, in quanto servono investimenti complementari oltre a quelli strategici in via di realizzazione”. A rimarcare l’attenzione sulla primaria ricchezza di un territorio, ovvero il capitale umano, è stato il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, Gerardo Canfora“La conoscenza profonda dei fenomeni è un ingrediente fondamentale per definire le politiche d’intervento e lo abbiamo fatto con le nostre competenze per creare un quadro più chiaro possibile dell’economia delle due aree interne. Dalla nostra analisi emerge una forte difficoltà del tessuto, che ha però grandi potenzialità di crescita. Ancora troppi laureati vanno via dal territorio, siamo ormai a più della metà. È un esodo che impoverisce tutti, perché i nostri laureati sono il miglior investimento che può fare il territorio. Serve fare sistema, dobbiamo consentire a questi ragazzi di realizzare qui i loro progetti di vita. Non basta creare lavoro, ma serve lavoro di qualità per mantenere nel nostro territorio le intelligenze, che sono la primaria ricchezza del Sannio e dell’Irpinia”.

GIUSEPPE CHIUSOLO