La reazione dell'UDC alla nomina degli scrutatori Politica

I consiglieri uscenti dell’UDC, Gennaro Santamaria, Sergio De Marco, Oberdan Picucci e Giovanni Quarantiello, sono intervenuti con una nota in merito alla vicenda della nomina degli scrutatori, per la quale avevano richiamato già nei giorni scorsi particolare attenzione dagli organi competenti:

“Appare fuori luogo la decisione della Commissione elettorale - scrivono i quattro - di procedere alla nomina degli scrutatori dietro segnalazione di alcuni ex consiglieri comunali.

È una procedura inaccettabile perché iniqua e perché crea forme di privilegio a favore di pochi raccomandati.

Deve essere chiaro a tutti che noi ci siamo sottratti a questo tipo di logica, sollecitando anche in passato un criterio più democratico e più rispettoso dei diritti di tutti gli aspiranti: quello del sorteggio tra i cittadini iscritti all’albo degli scrutatori.

A maggior ragione, in un momento così delicato, in cui non può essere garantita la pluralità delle indicazioni, sarebbe stato quantomeno opportuno adottare la procedura del sorteggio che avrebbe sicuramente garantito trasparenza e parità tra i concorrenti.

Non vale a nulla la giustificazione di chi afferma che in passato si è proceduto allo stesso modo. Ciò non significa che non possano essere apportate migliorie per garantire al massimo il principio democratico dell’uguaglianza e della parità tra i cittadini.

Condanniamo in maniera ferma e decisa il comportamento di tutti i componenti della Commissione elettorale che non hanno mostrato sensibilità e lucidità rispetto ai numerosi richiami che in questi giorni su tale argomento si sono susseguiti.

A questo punto, ci chiediamo dove sono finiti i ‘buoni propositi’ dei candidati, primo fra tutti l’ex sindaco Fausto Pepe che aveva chiesto di favorire i cassintegrati, o di Francesco Zoino dell’Idv che aveva strumentalizzato la vicenda dei lavoratori dei Consorzi.

Basta attendere solo 48 ore - concludono - perché le dichiarazioni rese con fervore agli organi di informazione diventino carta straccia, a dimostrazione che la demagogia è il filo conduttore della campagna elettorale di certi personaggi che non si rassegnano ad abbandonare condotte disdicevoli per chi si candida ad amministrare la propria città”.