Buon lavoro ai nuovi assessori. Una trovata per l'Arco di Traiano Società
Una prolungato, ininterrotto squillo del campanello della porta d’ingresso, in assenza degli altri familiari, mi fa correre ad aprire, nonostante il viso ancora imbrattato di schiuma per la parziale rasatura della barba.
“Ah, Gelsomi’, sei tu!” dichiaro, sorpreso. E penso: Meglio così che una cattiva notizia!
“Uh, che piacere, cavalie’!” ci saluta, giuliva, ignorando lo spavento che mi aveva procurato la sua prolungata bussata “Avete saputo? Il sindaco Pepe” mi informa “ha fatto un bel ripulisti nella giunta, sostituendo alcuni assessori con altrettanti tecnici esterni : vedi gli addetti all’urbanistica, al bilancio e alle politiche sociali. E bravo il Sindaco!.. Anche se, forse, avrebbe dovuto farlo già da tempo. I “vecchi” assessori mandati a riposo stavano in verità trastullandosi dietro le proprie scrivanie con le parole incrociate “Sì, no, forse, chissà”. Stavano lì indecisi a fare i conti delle spese e delle entrate per evitare il dissesto. Non vi dico, poi, le brutte figure che i diseredati compagni di cordata facevano fare al povero Sindaco (occupato con la Giustizia) che non sapeva proprio a quale Santo votarsi per uscire dalle sabbie mobili del fallimento completo. Poi, la gente, aizzata dalla opposizione, alluccava “iatevenne! State facenne cadè ‘o Comune a piezze...”.
Basta! Il Sindaco glielo aveva detto chiaro e tondo agli assessori che gli sedevano a sinistra e a destra del tavolo di giunta: Guagliu’, vuie mme vulite vedè muorte!? Io non intendo più sognare i contestatori delle rappresentanze di tutti gli strati sociali, che con ingiuriosi cartelli gridano: “Ma quale primo cittadino? Tu si’ ll’ulteme. O te ne vaie spontaneamente...” E allora, sapite che vve diche? Io mi devo salvare... per salvare al città. E pirciò vi mando tutti a casa a piangere sulle vostre colpe di improduttività... Me ne piglie ‘n ’ate”dduie o tre”.
“Cavalie’, che parole! Detto fatto, il Sindaco con una “ristrutturazione di facciata” come dicono dai banchi dell’opposizione, ha delegato tutti i guai del Comune ai nuovi assessori, dicendo: Ragazzi, (si fa per dire perché qualcuno dei nuovi ha una bella età...) non mi fate fare brutte figure! Mettetevi a lavorare a più non posso per togliermi dai guai. Fate attenzione, perché, voi lo sapete, io tengo il licenziamento facile!”.
“Gelsomi’,” riesco a stento ad interrompere l’esplosione di critiche verbose rivolte a ritta ed a manca “non gettare la croce addosso ai licenziati che hanno fatto il possibile per... scontentare la gente e pure il Sindaco... Piuttosto, cerca di essere costruttiva: cosa ti aspetti dai nuovi responsabili del bilancio e dell’urbanistica?”.
“Cavalie’, non fate il padre pietoso! Quelli mandati a casa avevano portato fiori e ceri in tutte le chiese affinché Santi e dintorni facessero insediare in città tante industrie distribuenti tanti posti di lavoro e che rinsanguanti soprattutto, con le tasse loro appioppate, le vuote casse comunali...”
Gelsomina che la sa lunga si accorge della mia contrarietà alle ulteriori critiche al Sindaco ed ai suoi vecchi amici di giunta e cerca di essere più realista: Cavalie’, non ve la pigliate se ho osato un poco sparlare dei vostri amici di maggioranza di Palazzo Mosti! Tutti, sindaco e assessori passati e presenti compresi vogliono il bene della città. Noi: io, mio marito, la figlia sposata e quella giovane (che non trova uno straccio di marito, perché i pretendenti sono tutti disoccupati in attesa del primo impiego) ci auguriamo un sacco di belle cose, a partire dalle strisce pedonali che ormai sono state cancellate dall’usura del tempo. Non vi dico poi le male parole che si sentono rivolgere gli automobilisti forestieri da quei cittadini che stanno per essere investiti. Sarebbe bello se i nuovi assessori Coletta e Coppola si mettessero ad operare con secchio e pennello, mentre l’assessore Emilia Maccauro con un bel sorriso e le braccia alzate ordina, novella vigilessa, l’arresto delle auto, per salvaguardare l’incolumità ai suoi colleghi intenti a riattivare le strisce.
Sarebbe, poi, fantastico se avvenisse il miracolo di vedere operare sulla pubblica strada qualcuno dei vigili... chiamati (si presume) a svolgere lavoro d’ufficio.
Quando il gatto manca i sorci ballano: le auto oramai sostano indolenti in doppia fila al viale Mellusi. E non ci stanno neppure più i facenti funzione di vigile urbano che con sorridente fermezza cacciavano gli automobilisti scorretti.
Bisogna sperare anche di migliorare notevolmente l’operato della Gesesa. dell’Asia e soprattutto il servizio dei dipendenti dell’Amts che, nonostante qualche malattia di troppo, hanno il diritto ad essere pagati.
E tra i problemi da affrontare e risolvere al più presto c’è il depuratore che aspettiamo dal 1978 e che ora è possibile realizzare grazie al cospicuo finanziamento di 9 milioni di euro da parte della Regione”.
Vorremmo dire anche la nostra sul delicato problema...
Ma Gelsomina non consente di essere interrotta e continua nella sua logorroica chiacchierata: “Cavalie’ chissà poi se riusciranno a “salvare” l’arco di Traiano in pericolo per le infiltrazione d’acqua piovana? Per adesso si potrà realizzare solo una copertura provvisoria. Speriamo che non resti tale per sempre... Signore, aiutale la Soprintendenza a fare sborsare al competente Ministero una ulteriore assegnazione di fondi necessari a rimuovere le lastre di travertino dell’attuale copertura. Poi, i...medici del restauro studieranno, valuteranno i lavori necessari a conservarci almeno per almeno altri duemila anni il nostro trionfale arco
E se, poi, i nuovi fondi non dovessero arrivare? Niente paura! Io” e Gelsomina espone la sua “fulgida” idea “propongo di smontarlo pezzo per pezzo e collocarlo al coperto nel Museo del Sannio”.
Medaglia d’oro al valor civile alla ”trovata” geniale di Gelsomina. O è meglio attendere con fiducia l’arrivo del promesso finanziamento per risolvere in loco il problema della subdola infiltrazione delle piogge nel nostro meraviglioso Arco?...
CLEMENTE CASSESE