“Il satellite non viola la privacy: il cellulare è più intrusivo” Società

Nardone annuncia la sottoscrizione di un APQ che prevede investimenti per 50 milioni di euro (di cui 25 statunitensi) per la creazione di un campo aerospaziale in provincia di Benevento
“Ora il MArsec ha necessità di auto-sostenersi”: era stato questo ‘un punto critico, da affrontare e risolvere nel minor tempo possibile’, evidenziato dal professore Di Bisceglie in un’intervista a Realtà Sannita. Ma il Direttore scientifico della stazione satellitare di Benevento confidava anche in un esito positivo della settimana di lavoro, di relazione e di scambio d’informazioni, qual è stata quella d’inizio ottobre durante la quale nella nostra Città si sono tenuti appuntamenti che hanno visto la partecipazione di numerosi… ‘addetti ai lavori’: scienziati, top manager, Amministratori delegati di Gruppi leader mondiali. E proprio questi temi (e le polemiche che, purtroppo, il più delle volte da essi scaturiscono) sono stati oggetto di una ‘comunicazione al Consiglio’ fatta dal presidente Carmine Nardone nell’ultima seduta dell’Assise provinciale: “Il fatto che 100 scienziati della NASA abbiano scelto Benevento per riunirsi è uno straordinario riconoscimento alla nostra Città ma soprattutto ad una struttura, qual è il MARses, realizzata dalla Provincia; e forse, avrebbero gradito (per come sono loro) qualche accoglienza giornalistica diciamo un po' più garbata! Non è stato così, non fa niente. Però quest’incontro ha significato molte cose, innanzitutto per la parte relativa all’attrazione di capitali: andiamo verso la realizzazione di un campo spaziale in provincia di Benevento con 50 milioni di euro d’investimenti, di cui 25 milioni saranno capitali statunitensi (metteranno a disposizione il brevetto per il campo spaziale e le rispettive risorse); l'avvio di questa procedura avrà una tappa, nei prossimi giorni, con la firma di un Accordo di Programma Quadro su tutto il Polo aereo-spaziale in provincia di Benevento. E con altrettanta soddisfazione devo anche dirVi che uno dei più grandi Gruppi internazionali ad alta tecnologia, fino ad oggi, certi ‘servizi’ li acquisiva in Turchia, perché in Italia non c'era una stazione in grado di offrirli; ebbene, grazie anche al lavoro del dottor Barone -che ha curato personalmente tali rapporti internazionali- questo grande Gruppo prenderà, non più dalla Turchia questi servizi satellitari, ma dalla nostra stazione, firmando un contratto in esclusiva per tutt'Italia con la Provincia di Benevento. Questi, sono fatti”. Fin qui Nardone. Abbiamo poi voluto ascoltare anche il Direttore Generale del MARsec, Ludovico Barone, al quale abbiamo posto tre domande. Ecco il testo dell’intervista.
La Provincia di Benevento ha programmato ed investito molte risorse sul “progetto Marsec”. Secondo Lei, in termini concreti, quali saranno ‘le ricadute’ sul territorio provinciale e quali i settori più direttamente interessati? “Il MARSec è un centro che si avvale di tecnologie avanzate e di professionalità qualificate. I campi di intervento sono numerosi e vanno dalla change detection alla pianificazione urbanistica, dalla fire detection al controllo ambientale, dal monitoraggio delle frane al controllo della qualità delle acque. A mio parere è inoltre particolarmente utile come strumento d’informazione, simulazione e pianificazione del territorio. Le ricadute sul territorio provinciale, quindi, vanno nella direzione di un miglioramento delle condizioni ambientali e di vita dei cittadini. C’è poi l’inserimento di Benevento all’interno di un circuito internazionale fatto di centri simili. Ne è la prova il convegno tenutosi la prima settimana di ottobre proprio presso la sede del MARSec, organizzato, tra gli altri, dalla NASA. Si stanno aprendo notevoli prospettive di sviluppo, e se riusciremo a non perdere le occasioni, potremo dar vita, direttamente o indirettamente, a nuove attività con conseguenti ricadute in termini di reddito e di prospettive occupazionali”.
Il professor Di Bisceglie evidenziava che uno dei ‘punti critici’ che da subito bisogna affrontare è la necessità di riuscire “ad auto-sostenersi” come struttura. Cosa ci si è preposti di fare, in questi giorni ed in futuro, in tal senso? “Avendo diversi campi d’azione bisogna semplicemente proporre agli enti locali, alle aziende e alle associazioni interessate di utilizzare i nostri servizi, ossia gli strumenti, le tecniche di ricerca, la professionalità ed il know how. Per questo, proprio come qualsiasi altra azienda, utilizzeremo tutte le strategie di marketing e di promozione per le nostre attività. Per il futuro, però, siamo avvantaggiati dalla ricerca scientifica che continuiamo a svolgere presso il centro. La ricerca, infatti, ci permette di non diventare mai obsoleti, di essere sempre all’avanguardia e di trovare, migliorare ed implementare i servizi e i prodotti che possiamo offrire. Ne stiamo avendo molte dimostrazioni: è notevole infatti l’interesse che si sta concentrando verso il Marsec, da parte di istituzioni nazionali ed anche estere”.
Molti pensano che le vostre sofisticate apparecchiature tecnologiche possano violare la privacy dei cittadini, potendo (potenzialmente) osservare dall’alto anche piccoli particolari. Quali garanzie sono previste affinché ciò non accada? “È una preoccupazione abbastanza comune, ma infondata. In realtà i satelliti che noi riceviamo hanno risoluzioni anche alte, ma non tali da leggere targhe di veicoli o da riconoscere persone. Non c’è, quindi, nessuna violazione della privacy. D’altro canto i tempi di osservazione non sono tali da poter utilizzare il satellite come “occhio” capace di controllare in continuo movimenti di cose e persone. Per quanto mi riguarda trovo che sia molto più intrusivo uno strumento di utilizzo comune come il telefono cellulare”.

GIUSEPPE CHIUSOLO