La via di mezzo è sempre la più giusta Società
Qualche mattina fa, nell’aprire Facebook, ho notato che al posto delle immagini c’erano dei punti interrogativi. Tutti i contatti si erano trasformati in punti interrogativi. E mi sono ricordata di quando il primo giorno in cui entrai in una classe di primo liceo scientifico, assegnai agli alunni, dopo averli salutati, il seguente tema: ”? !”
Mi guardarono allibiti e pensarono: “Ci hanno mandato una pazza!” Poi, un po’ per volta, cominciarono a capire, interpretando, ognuno a modo loro, quei due segni di interpunzione.
La vita di ognuno di noi è ricca di punti interrogativi, di dubbi, incertezze, meraviglia, stupore, domande a cui non sappiamo dare una risposta, quesiti che ci propongono gli altri e a cui siamo costretti a rispondere.
Ma la nostra vita è altrettanto ricca di punti esclamativi, di certezze, di punti di riferimento, a volte di ordini, di giudizi perentori. Il punto interrogativo fa venire in mente un anziano, tutto curvo e pieno di perchè a cui non sa e non vuole rispondere. Il punto esclamativo, invece, è paragonabile ad un bambino, pieno della sua innocenza e affascinato dal mondo che di volta in volta va a scoprire.
E' meglio se abbondano gli interrogativi o gli esclamativi? Non lo so. Il dubbio fa crescere, è costruttivo, fa progredire. Fa riflettere, rende umili. La certezza, da una parte, aiuta a vivere, ma troppe certezze creano staticità, noia, superbia, presunzione.
E allora devo chiedere aiuto ad Orazio, con la sua “aurea mediocritas” intesa come ottimale moderazione tra due estremi, che dice: “Vivrai meglio, Licinio, non spingendoti sempre in alto mare nè rasentando troppo le coste insidiose... Nei momenti difficili mostrati coraggioso e forte; allo stesso tempo tu ammainerai sapientemente la vela gonfiata da un vento troppo vigoroso”.
Buone vacanze a tutti, sempre col vento in poppa, ma non troppo!!!???
ELISA FIENGO