L'uso della mozzarella di bufala in Germania legato ai flussi migratori dal Sud Italia Società

L’uso della mozzarella di bufala in Germania è legato essenzialmente ai flussi migratori dall’Italia del Sud nell’immediato dopoguerra: le persone emigrate si facevano spedire la mozzarella, rafforzando così il legame emotivo con la loro madre patria. Inoltre la mozzarella di bufala in Germania viene utilizzata soprattutto sulla pizza.

E’ quanto ha scoperto la tesi di laurea dal titolo “La mozzarella di bufala DOP nella tradizione gastronomica tedesca” della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Internazionale (SSML) di Benevento. Il lavoro è stato considerato di tale interesse dalla Coldiretti Campania che ne ha proposto la pubblicazione.

La tesi, discussa il 15 febbraio in lingua inglese e francese, è della studentessa Sontseva Guditta Valerja che ha appena conseguito la Laurea triennale in Mediazione Linguistica. La studentessa, che è di nazionalità ucraina, ha dedicato la tesi all’Italia. Relatrice è stata la professoressa Juliana de Angelis, docente di lingua e traduzione tedesca, coadiuvata dalla professoressa Maria Pia Varriale, docente di cultura e civiltà dei paesi di lingua tedesca. La professoressa Oriana Palusci, direttrice della SSML, ne è stata la correlatrice.

Il lavoro nasce dal desiderio di comprendere quanto il settore lattiero caseario italiano, soprattutto quello campano, sia apprezzato all’estero, in particolar modo in Germania.

L’analisi si è concentrata sulla Mozzarella di Bufala Campana DOP e sul ruolo che essa assume nella tradizione gastronomica tedesca. Si è scoperto così che la mozzarella di bufala in Germania è stata introdotta dai flussi migratori dall’Italia del Sud negli anni ’60 e che in Germania viene usata essenzialmente sulla pizza, altro prodotto importato dal Sud Italia.

Preziosa, ai fini della raccolta dei dati, la collaborazione della Federazione Campana Coldiretti, in particolare nella persona di Nicola De Ieso responsabile della comunicazione, del “Consorzio Mozzarella di bufala DOP”, nella persona di Gennaro Testa, di Giuseppe Zuccarella, direttore del burrificio BOIndustries di Benevento, di Henry Krüger, direttore della multinazionale tedesca DMK operativa nel settore caseario e che ha fornito preziosi contributi. De Ieso si è complimentato con il corpo docente e con la studentessa per il lavoro proponendo la pubblicazione della tesi perché “ai nostri associati e ai giornalisti di settore potrebbe offrire molti spunti utili”.