...Nei momenti più critici teniamoci per mano Società

Accolgono i neonati al momento del parto. Consentono di leggere ai non vedenti. Salvano chi è sepolto nella neve. Fanno giochi di prestigio. Operano pazienti. Creano artigianato. Le mani. Le mani dicono tutto di noi: la nostra età, che lavoro facciamo e quali sono i nostri talenti. Quante volte abbiamo sentito o usato l’espressione: “quella persona ha le mani d’oro”.

Se sei un amico ti stringo la mano e dal modo in cui lo faccio rivelo il mio modo di essere. Se chiedi un aiuto ti tendo la mano. Se ho fame tendo la mia mano. Canta Eduardo De Crescenzo: “Il padre il bambino lo tiene per mano c’è tutto il destino in un palmo di mano”. Anche la zingara ti legge la mano.

Le mani che sanno parlare. Ricordo tutto il gioco di mani tenuto da Antonio Casagrande, pur avendo le manette, nel film “Così parlò Bellavista” per dare istruzioni ad una signora che in tribunale cercava qualcuno.

Le mani che sanno guarire e che sanno pregare. Le mani legate. Le mani ferite. Le mani pulite. Saluti ruffiani. Saluti militari. Baciamo le mani. Le mani in alto. Chi raggiunge il potere allunga le mani e spesso se le sporca. Chi sfugge al dovere se ne lava le mani. Come Ponzio Pilato. E quanti ce ne stanno in giro di Ponzio. Le mani che sanno tradire, che sanno soffrire e che fanno soffrire. Le mani che sanno sbranare.

Le mani spietate che uccidono, le mani assassine. Le mani pietose che chiudono gli occhi a chi è morto. Le mani che sanno di mare, che sanno di terra, che sanno di pane. Le mani che incoraggiano l’amico con una pacca sulla spalla. Le mani che asciugano una lacrima sul viso di un bambino. Le mani con i pugni stretti. Le mani che applaudono e che esprimono approvazione.

Apriamo le mani e traformiamo i pugni stretti in una carezza. Apriamo le mani e siamo generosi con chi ha bisogno d’aiuto. Mettiamo le mani sul cuore e diamo calore agli altri.

Battiamo le mani per farci sentire. E se non ci sentono battiamole ancora più forte. No c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mi piace vedere il telegiornale dove c è la giornalista che usa la lingua LIS per i sordomuti. Mi incanto a seguire quelle mani. Mani che sanno di tutto. Fanno sentire anche ai sordi. Nei momenti più critici teniamoci per mano. L’unione fa la forza.

ELISA FIENGO

lisafiengo@gmail.com

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