Ritardare l'invecchiamento ora si può Società

L’eterna giovinezza o, almeno, un cospicuo allungamento della vita è, da sempre, uno dei più dorati sogni dell’uomo. Il secolo scorso è stato quello delle cure sempre più efficaci nel contrastare alcune malattie tipiche della terza età. Ora, secondo molti studiosi (fra gli altri Jay Olshansky, gerontologo dell’Università dell’Illinois a Chicago, Usa), le medicine che curano una qualsiasi malattia fanno peggiorare altre malattie di cui spesso soffre l’anziano.

Oggi, gli scienziati stanno studiando e sperimentando una nuova strategia che ci consentirebbe di vivere più a lungo e in salute. L’idea, suffragata da serie ricerche, è veramente innovativa: piuttosto che curare le malattie, si potrebbe fermare o, almeno, rallentare l’invecchiamento delle cellule. La nuova strategia è davvero affascinante, sembra la panacea o un’utopia, mentre ha basi serie e scientifiche. Secondo un gruppo di ricercatori della Oregon University, la rapamicina, un farmaco già in uso, ad esempio, nei trapianti d’organo, testato su animali da laboratorio, li fa vivere più a lungo e più sani.

Questo farmaco elimina le cellule senescenti, cioè quelle cellule che, invece di autoeliminarsi una volta compiuto il loro ciclo, si accumulano provocando danni alle cellule vicine. L’aumento di queste cellule senescenti sarebbe il vero “colpevole” dell’invecchiamento e di malattie croniche o degenerative cerebrali come l’Alzheimer. I primi esperimenti sui topi hanno dimostrato che la rapamicina ha migliorato la funzionalità muscolare, ha procrastinato la comparsa di malattie degenerative ed ha allungato la vita di questi animali.

Certamente ci vorranno ancora molti studi ed anni di lavoro per dimostrare l’effettiva efficacia del farmaco sull’allungamento della vita, per verificare la mancanza di effetti collaterali gravi e per abbattere i costi. Per ora, quindi, non possiamo fare altro, per vivere meglio e più a lungo, che condurre una vita sana, ridurre la quantità di cibo, praticare uno sport o, comunque, fare del moto, sperando che ciò sia sufficiente per arrivare ai fatidici “cento anni” o addirittura ai centodiciassette che è, ad oggi, l’età della donna più vecchia del mondo, la giapponese Nabi Tajima.

RENATA DEL PRETE