Troppe le bufale che viaggiano in Internet Società

Quanto siamo creduloni? La domanda sorge spontanea, vista la fiducia che mediamente ciascuno di noi ripone nelle notizie (o presunte tali) che leggiamo su internet. Ironicamente, mentre i complottisti non mancano di farci notare di frequente quanto i mezzi di comunicazione tradizionali siano menzogneri, condizionati o addirittura pilotati da poteri occulti, così che spesso il lettore medio di un quotidiano o lo spettatore di un telegiornale tendono a mettere in dubbio certe notizie, i canali di diffusione più moderni, che però allo stesso tempo sono meno affidabili, sembrano godere di una fiducia a volte superiore alla loro veridicità.

Pensando ad alcune vicende recenti: è ancora fresca la notizia della presenza di carne di cavallo in alcuni alimenti messi in commercio da una nota multinazionale. Grande è stato lo scandalo seguito a questa vicenda, dato che la carne equina, a differenza di quella bovina, non è sottoposta a controlli sanitari (senza aggiungere il fatto che molti, per motivi culturali, trovano ripugnante l’idea di mangiare carne di cavallo); nei giorni seguenti, però, si sono susseguite in rete notizie allarmanti sulla scoperta di tale carne anche in prodotti di numerose aziende concorrenti, dai sughi ai ravioli, fino addirittura ai dadi da brodo.

Tali notizie hanno finito per gettare discredito sui principali concorrenti dell’azienda che per prima era stata colta in flagrante, portando così i consumatori a pensare che, bene o male, non c’era da fidarsi di nessuna marca, ma oggettivamente i prodotti che realmente hanno rivelato tracce di carne equina sono meno di quanto si è temuto. A chi è giovato tutto ciò? Chi si è preso la briga di diffondere in internet notizie, se non false, quantomeno esagerate?

Chi frequenta Facebook sa com’è facile far rimbalzare una notizia: basta condividere ciò che leggiamo sulla bacheca di un nostro contatto, ed a sua volta l’articolo diventa visibile a tutti i nostri amici, in una sorta di catena di sant’Antonio virtuale. In questo modo, circolano con grande risalto informazioni che qualcuno ha reso pubbliche senza minimamente verificarne la veridicità. Un esempio di poche settimane fa è la notizia che, appena prima delle elezioni, Camera e Senato uscenti avrebbero votato un finanziamento di 132 miliardi di euro a favore dei parlamentari non rieletti.

Mi è toccato far notare a più di un amico che aveva condiviso questa notizia, profondendosi in commenti rabbiosi, che, ammesso che ciò fosse vero, non potrebbe in nessun modo esserlo la cifra, poiché 132 miliardi di euro sono una somma immensa, pari a oltre dieci anni di manovre finanziarie, e che l’attuale Governo non potrebbe reperire tali fondi neanche pignorando l’argenteria ai contribuenti, nessuno escluso. Dunque, la notizia andava vagliata attentamente prima di condividerla.

Eppure, solo perché certi fatti si leggono su internet, tendiamo a dare per scontato che corrispondano al vero, quando invece il dubbio dovrebbe essere il primo riflesso. In fondo, Facebook, Twitter ma anche certi portali molto noti, non sono più affidabili del fantomatico “mio cuggino” cantato da Elio e le storie tese. In definitiva, il mio consiglio è: dubitate, gente, dubitate.

Saluti dalla plancia,

CARLO DELASSO 

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