Un’emeroteca completa e moderna Società

Presenzierà l’emerito prof. Giuseppe Galasso, storico e studioso della cultura meridionale. Nell’occasione sarà presentato il catalogo dei giornali sanniti pubblicati negli anni 1863-1923
Il 2 febbraio 2007, venerdì, alle ore 17.00, presso il Palazzo Terragnoli (già sede della Banca d’Italia) al Corso Garibaldi, n. 5, di Benevento sarà inaugurata la Emeroteca provinciale. Nell’occasione sarà presentato anche il Catalogo – anni: 1863-1923. Il Programma della serata, che si svolgerà nella Sala Conferenze della Biblioteca Provinciale è prevista l’introduzione di Ferdinando Creta, consulente scientifico dell’Istituto, e gli interventi del Vice presidente e assessore alle infrastrutture Pasquale Grimaldi; dell’assessore alla cultura Giorgio Carlo Nista; della curatrice del Catalogo, Alessandra Cavuoto, nonché dei giornalisti: Antonio Corbo, “la Repubblica”; Giovanni Fuccio, Presidente Assostampa di Benevento; Ermanno Corsi, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Concluderà l’insegne storico e meridionalista Giuseppe Galasso che parlerà sul tema: “ Stampa, società meridionale e sviluppo socio-economico”. Presiederà il presidente dell’Amministrazione provinciale Carmine Nardone.
La realizzazione dell’Emeroteca è stata resa possibile grazie al lavoro degli addetti alla Biblioteca ed alla cooperativa Epsilon, che gestisce da tempo il servizio di Mediateca dell’Istituto di palazzo Terragnoli, nonché all’intervento di alcuni stagisti, che hanno provveduto a recuperare e catalogare la mole di fogli e Testate che risale ai tempi dell’Unità d’Italia. Com’è noto, il Sannio, nel panorama della pubblicistica meridionale, si è sempre distinto per il gran numero di giornali presenti nelle edicole (se si eccettua il “freno” registrato nel Ventennio).
La realizzazione dell’Emeroteca Provinciale viene a colmare un vuoto da tempo avvertito nella nostra provincia dove, proprio a causa di questa carenza, ricercatori e studiosi locali per il passato sono stati costretti a servirsi di strutture emerografiche esistenti presso enti, istituti ed associazioni culturali operanti in altre regioni d’Italia quali Roma, Napoli, oppure presso i pochi privati che collezionano giornali antichi e, per i periodici in attività, presso le rispettive redazioni. Il primo a lanciare questo “grido di dolore” fu il giornalista Edgardo De Rimini che, in un ponderoso volume (525 pagine) edito da realtà Sannita nel 1997 denunciava questo stato di disordine e ricordava anche la nota vicenda del prezioso archivio del Collegio gesuitico ai tempi del prof. Alfredo Zazo e quello dell’intera famiglia dei Duchi Montalto di Fragneto Manforte. Ora l’auspicio è che , se di emeroteca dobbiamo parlare, che sia tale e raccolga in perfetto ordine (quindi consultabile) oltre ai preziosi giornali d’epoca, anche quelli più recenti del dopoguerra fino ai nostri giorni.

Mariaserena Pellegrini