VIGILI URBANI O FOTOGRAFI? Società

In Italia potete incontrare sulle strade la Polizia Stradale, i Carabinieri, la Polizia Provinciale e i Vigili Urbani. Non conosco bene la situazione del Nord, dove potrebbero comparire le Guardie Padane. Da noi potete incontrare la Guardia di Finanza e la Polizia Penitenziaria, ma non si interessano di codice della strada. Ci sono poi, durante le feste e anche durante gare sportive, altre divise in azione – metti, per dire, i volontari della Protezione Civile e quelli dell’UNITALSI – che danno l’impressione di voler facilitare la vita della gente. I primi quattro soggetti, invece, vengono percepiti come quelli che escono la mattina con l’intenzione di beccarne qualcuno (uno nessuno o centomila, a seconda dell’umore). Il popolo, si sa, è diffidente. L’automobilista, più che diffidente, è scientificamente consapevole che non ci vuole molto a farsi trovare in difetto. Chi mai ha letto il codice della strada? Da quanti mesi non controllo le gomme? Il triangolo dove sta? Ed è marchiato CE? Ho mai controllato se funzionano le luci? E il libretto di circolazione dove sta? Ma esiste ancora il libretto di circolazione? E dove ho messo la ricevuta del bollo, che adesso non si mette più sul parabrezza, che era una comodità? Insomma i pensieri vengono e uno si trova a passare davanti a una pattuglia con lo sguardo compunto, accenna pure a un mezzo inchino, c’è chi alza la mano a palmo aperto per dire sono dei vostri, e poi con la coda dell’occhio tutti a verificare che quelli non abbiano preso in mano una penna per scrivere chissà che cosa. Naturalmente, a causa del progresso, tu automobilista sei scrutato anche dal cielo. Ci sono elicotteri che fanno girare le pale e, devo dire, questo giramento di pale sulla testa può disturbare la serenità della guida. Credo che se tutte queste forze dell’ordine si mettessero bene in vista sulle strade, gli automobilisti farebbero dei continui, sia pur rapidi, esami di coscienza e, frettolosamente, allaccerebbero la cintura, darebbero una guardata al cruscotto (a proposito, dove sta il giubbettino giallo da indossare da seduti prima di scendere dalla vettura?), come minimo rallenterebbero. Insomma la presenza sulle strade del poliziotto per amico e del carabiniere per compagno aiuterebbe tutta la popolazione motorizzata a stare quieta. Ci sono, però, tutori dell’ordine che si sono messi in testa che col popolo italiano non c’è nulla da fare. I più convinti fautori di questa tesi estrema pare siano le Polizie Provinciali e i Vigili Urbani. Almeno da noi la Polizia Provinciale, per via di quelle orrende divise, viene scambiata per la Forestale. Così uno, alla fermata, pensa di poter scambiare qualche opinione sulle beccacce e sul fringuello. Quelli, invece, cacciano il taccuino e scrivono. E sono soldi che si devono pagare. I vigili urbani, da bravi dipendenti comunali, si prodigano a fare entrare ossigeno nelle casse dei comuni. Voi sapete che oltre certi limiti non si può andare con le tasse, ché poi ci sono le elezioni. I sindaci più perspicaci che cosa hanno escogitato? Facciamo pagare a chi si trova a passare. Hanno saputo che non si possono mettere le dogane, anche perché sarebbe complicato controllare la merce. Gli è venuta in mente l’idea di una foto ricordo. Pure quando si va in gita all’estero, ti bloccano all’ingresso del locale caratteristico e ti fanno la foto: che fai, rifiuti il ricordino? Paghi e porti a casa. Però manco per fermare, discutere se la foto non è venuta bene, incassare danaro contante: sono tutte scocciature. Così, con un tacito accordo, i Comuni più intraprendenti hanno deciso di fare le foto alle macchine che passano, attenti a far venire bene la targa, e di mandarle a casa. Solo che il prezzo, il più delle volte, è molto salato. Le macchinette fotografiche hanno, infatti, incorporato un marchingegno che segna la velocità. Anziché dare un premio a chi va più veloce e si toglie dai piedi, loro hanno pensato che chi corre avrà pure i soldi per la benzina e se corre vuol dire che ci ha la macchina adatta. Ergo, la velocità è un indice di ricchezza. Si può imporre una tassa. La gente, però, oggi sa leggere. Quindi se tu sulla Benevento-Caianello metti il limite di 80 all’ora e il cartello ti compare come una ossessione è probabile che tu ti stai attento. Che hanno fatto per beccarti, comunque? Ogni tanto compare un cartello da 60, e questo nei pressi degli svincoli. Sullo svincolo si mette il vigile fotografo e a te che vai a 80-90 ti arriva la foto con la vergognosa ingiunzione di pagare per aver oltrepassato di del 40 e 50 per cento il limite massimo consentito. Tu sei un criminale e non lo sapevi. Che i proprietari delle strade e superstrade, anziché tenere in ordine l’asfalto, le strisce e le cunette, mettano i limiti di velocità (così in caso di incidente la colpa è solo di chi corre) ci può stare. Ma se i vigili urbani ne approfittano non sta bene. Ma, a proposito, sulle strade statali o regionali ci possono stare i vigili urbani? E se stanno sulle statali, nei centri abitati chi fa servizio? In una nazione dove il Parlamento ha stabilito con legge che, se guido senza casco, una entità astratta mi confisca la moto (cioè mi toglie per sempre l’equivalente di milioni di euro: ciò che non accade se passo col rosso o sorpasso in quarta fila oltre la doppia striscia), può succedere che con la divisa addosso rinasca quella antica pratica di buontemponi che aspettavano alla fine delle salite i carretti per scaricare qualche sacco di farina. La differenza c’è, eccome se c’è. Il sacco di farina se lo fregava il brigante, i vigili i soldi li fanno arrivare al Comune. La sensazione sgradevole di molti automobilisti è quella di sentirsi, comunque, derubati. O, quantomeno, maltrattati. Che cosa si può fare? Suggerirei di approfondire la questione e vedere se non si possano denunciare sindaci e vigili per esercizio abusivo della professione. Di fotografo, s’intende.

MARIO PEDICINI
dal n.14-16/30 settembre 2005