All'orizzonte nemmeno un miraggio Sport
È emblematico ed allarmante quanto sta accadendo a Benevento in queste settimane.
La società giallorossa, difatti, si trova ad un mese e mezzo di distanza dall’ultima gara ufficiale disputata (quella della pesante ed umiliante sconfitta nei playoff contro la Juventus NG), senza alcuna novità gestionale, né per quanto concerne le scelte dirigenziali, né per ciò che attiene alle nuove (e necessarie!) dinamiche di campo riguardanti la rosa da costruire per la prossima stagione.
Il presidente Vigorito non ha fatto trapelare indiscrezioni su nessun versante; il direttore Carli è ancora al suo posto e non si sa che ruolo giocherà in vista del prossimo campionato; il destino di mister Auteri è, infine, ancora tutto da decifrare.
Questi rallentamenti stanno impattando enormemente sulle variabili di mercato: nessun movimento, infatti, è ancora stato ufficializzato, sia in entrata che in uscita.
La rottura con il gruppo dei giocatori è ormai alla luce del sole e tutto questo mal si intreccia con l’indispensabilità di dover plasmare una squadra che sia pronta ed unita in vista del ritiro di luglio e dell’avvio del prossimo torneo di Serie C che, presumibilmente, vedrà i suoi nastri di partenza a fine agosto, inizio settembre al massimo.
L’emergenza, dunque, si acuisce sempre più con il passare del tempo...e, con essa, si affievoliscono sempre più anche le speranze dei tifosi di un imprescindibile riscatto, dopo le delusioni cocenti dell’annata catastrofica conclusasi lo scorso 4 maggio.
Dalla porta al reparto offensivo, passando per la difesa ed il centrocampo, il Benevento è tutto un’incognita.
Gli uomini su cui poter contare davvero sembrano non potersi elencare nemmeno sulle dita di due mani (per non dire di una sola!).
Davanti ad un simile scenario, anche l’avvio di una prossima campagna abbonamenti sembra evidentemente destinato a slittare ad una data sempre più lontana.
Il rischio di un flop sui numeri che preverrebbero dalla sottoscrizione delle tessere è, al momento, una certezza.
Sulla Strega, insomma, sembra aleggiare una nube minacciosa, al di là della quale, ad oggi, non si intravedono luci, ma soltanto ombre.
E forse, in un clima così nefasto, soltanto la voce della tifoseria potrebbe dar vita ad un nuovo senso di unità ed apparenza che, se rimesso in altre mani, rischia di generare soltanto scollamento e frustrazione.
ANDREA ORLANDO