Non chiamatelo ''folklore'', non chiamatelo ''colore'': chiamatelo ''Amore''! Sport

Nonostante la poverissima situazione di classifica del Benevento Calcio, in questa sua prima storica stagione in serie A, segnata da un perenne ultimo posto in graduatoria e dal record assoluto di sconfitte consecutive che, purtroppo, hanno portato la società Sannita a guadagnarsi un posto in tutte le prime pagine delle cronache sportive nazionali ed internazionali, un altro fattore sta contribuendo a far sì che del Benevento si possa parlare anche positivamente. Un fattore caratterizzato da elogi e lodi ai colori giallorossi, provenienti da tutta la penisola e non solo: il calore e la passione, quella dei tifosi della Strega, che va ben oltre la semplice nota di colore un po’ goliardica che qualcuno, ingiustamente, ha affibbiato a questa splendida tifoseria.

Certamente il primo anno in massima serie ha avvicinato alla squadra un numero maggiore di supporters rispetto al passato; sicuramente, inoltre, le partite disputate anche a molta di stanza dal capoluogo sannita trovano una folta rappresentanza di tanti beneventani che, per motivi di studio o di lavoro, hanno lasciato la propria terra ed ora, grazie ad un Benevento spesso in viaggio verso nord, riescono a ricongiungersi (grazie al calcio) alle proprie origini.

Ciò non basta, però, per descrivere un sentimento di reale attaccamento che moltissimi sanniti hanno con la propria squadra del cuore. Un cuore, per l'appunto, così grande da spingere sempre centinaia, migliaia di tifosi giallorossi sulle gradinate dei settori ospiti di tutto il Paese.

Solo per citare qualcuno di questi “viaggi romantici” fatti per esclusivamente la Strega, come si fa a non elogiare l'esodo per l'esordio in massima serie a Genova, contro la Samp, dove furono quasi 2000 gli stregoni nel settore ospiti di Marassi; o a Torino, dove sia contro la Juve (oltre 1700 sostenitori) sia contro il Toro (circa 500 unità) gli Stregoni hanno fatto parlare di sé per il loro tifo caloroso ed incessante.

Ed i mille di Verona? Era un lunedì sera, ed il Benevento, ancora a guida Baroni, aveva già perso le prime sette gare consecutive di campionato.

Per non parlare di Bologna: 2700 sanniti che hanno, letteralmente, invaso lo Stivale (affollando autostrade e stazioni) per raggiungere in massa la città felsinea.

Infine, il teatro della Capitale, l'Olimpico di Roma, dove 1700 giallorossi hanno cantato e gridato tutto il loro amore, molto più di quanto i giallorossi di casa potessero aspettarsi.

Una statistica condotta da “Panorama” sta analizzando, inoltre, i numeri delle tifoserie di questo campionato 2017/18, mettendo in evidenza la “media spettatori” di ciascuna piazza e rapportando il numero di presenze negli stadi con il bacino d'utenza ed i posti totali disponibili di ciascun impianto: il Benevento, in questa particolare classifica, occuperebbe al momento il quartultimo posto per numero medio netto di spettatori, raggiungendo, dunque, una sorta di “quota salvezza” ai danni del Crotone (ultimo avversario in campionato dei giallorossi ed ultimo per distanza in questa particolare graduatoria) Spal e (soprattutto) la ben più “facoltosa” Sassuolo.

Rapportandoci, invece, al secondo parametro (quello del “load factor”) gli stregoni sono, addirittura, al quinto posto della classifica, alle spalle delle sole Juventus, Spal, Cagliari e Atalanta (“mica bruscolini”!?).

Questi numeri non possono, dunque, essere letti in maniera distaccata e cinica. Racchiudono al loro interno un profondissimo spirito d'orgoglio che, al di là dei risultati ottenuti sul campo, spinge un intero popolo ad amare la sua squadra così....incondizionatamente.

ANDREA ORLANDO