SAN MARCO DEI CAVOTI - Nall'antico Palazzo Jelardi il Museo della Pubblicità e del Packaging In primo piano

In occasione della Festa del Torrone - in programma a San Marco dei Cavoti nei due weekend precedenti al Natale - il 7 dicembre alle ore 16 si inaugura un nuovo prestigioso spazio culturale ed espositivo all''interno del Palazzo Jelardi e precisamente nell’intera area del sottotetto, concessa dai proprietari in comodato d’uso venticinquennale al Comune nel 2011 all’inizio dei lavori di restauro recentemente ultimati.

Le tredici sale, su una superficie di oltre 600 mq., sono state infatti adibite ad ospitare un centro multi-tematico di cultura, ricerca e incontro la cui direzione per l’intera durata del comodato è affidata ad Andrea Jelardi, giornalista, scrittore e comproprietario della struttura, il quale la espleterà gratuitamente mettendo inoltre a disposizione arredi d’epoca, libri, documenti e altro materiale proveniente dall’archivio privato di famiglia nonché, soprattutto, una ricca collezione di oggetti pubblicitari di epoca compresa tra la fine del XIX secolo e la seconda metà del XX. 

Allestita in quattro sale, la raccolta costituisce un nucleo a sé stante, ossia il Museo della Pubblicità e del Packaging che è unico del genere in Italia in quanto l’omonimo museo esistente presso il castello di Rivoli a Torino custodisce esclusivamente materiale cinematografico (filmati di spot, caroselli etc.) e cartaceo (manifesti); la collezione Jelardi, invece, comprende in massima parte oggettistica, gadget di vario genere e confezioni legate a noti marchi e famose aziende nazionali e locali, ossia tutto ciò che nell’arco di circa un secolo è stato realizzato per reclamizzare e commercializzare prodotti di ogni tipo come ed esempio scatole di latta e in cartone, bottiglie, bicchieri, specchi, insegne luminose, posacenere, orologi, radio, alcuni tipi di medicinali, nonché cataloghi, manifesti, lettere e fatture.

L’allestimento è quanto mai suggestivo in quanto in alcune aree sono stati fedelmente ricostituiti gli spazi di antiche attività commerciali quali l’osteria, il bar tabacchi, l’edicola, l’officina meccanica con una Lambretta Innocenti e, specialmente, un’intera barberia riallestita attraverso il recupero e il restauro della mobilia, delle sedie e degli specchi del Salone di Barbiere che dal 1924 e per due generazioni fu gestito dalla famiglia Cuomo in Via Roma a San Marco dei Cavoti: «Grazie a questo prezioso dono fatto dal geometra Giovanni Cuomo e i suoi familiari al museo ed a me a titolo personale - spiega Andrea Jelardi - abbiamo inteso altresì conservare la memoria di coloro che ne furono gestori, ossia Giovanni senior e i figli Vittorio e Casimiro, quest’ultimo pure postino com’era vecchia tradizione di molti comuni. Oltre gli arredi, sono stati recuperati nel contempo gli strumenti del mestiere e svariati prodotti cosmetici che sono stati quindi ricollocati nelle vetrine, mentre tra gli altri pezzi più insoliti, rari e pregiati esposti nel museo si possono segnalare un grande bidone di latte in polvere che le truppe alleate statunitensi portarono in Italia nell’immediato secondo dopoguerra, un’insegna smaltata della Banca di Benevento, alcuni cartelli propagandistici di epoca fascista, una carrozzina per bambini del 1930 e una confezione integra contenente uno dei primi tipi di cintura di sicurezza realizzato in terital e commercializzato negli anni Sessanta.

Per quanto concerne le altre sale - conclude Jelardi - in esse è già fruibile il materiale librario con sezioni di letteratura, architettura, ingegneria, religione e medicina, e vi sono esposti alcuni cimeli di storia locale tra cui le pellicole del primo cinematografo del paese donate dal Cavalier Armando Petronzo, figlio di colui che ne fu promotore. Prossimamente sarà ultimato pure l’allestimento completo dell’emeroteca con centinaia di giornali di epoca compresa tra la fine dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento, e si renderà possibile la consultazione di una cospicua collezione di cartoline, nonché degli archivi personali dell’avvocato Pasquale Meomartini, che fu sindaco di Benevento e presidente del Coni, e del giornalista e scrittore napoletano Max Vajro».

In qualità di direttore della struttura, Jelardi ha deciso di affidarne la gestione all'Associazione “Noi del 63 e dintorni” che, in occasione della Festa del Torrone, la aprirà al pubblico dalle 10 alle 20 e vi allestirà una mostra sul patrimonio documentario dell’Archivio Storico Comunale, mentre nei prossimi mesi si propone di organizzare nelle sale del centro incontri culturali, mostre, un caffè letterario, concerti da camera, convegni, presentazioni di libri, eventi gastronomici, degustazioni di vini e quant’altro sarà ritenuto adeguato all’esclusiva location di Palazzo Jelardi, edificio costruito nel 1860 su progetto dell’architetto Giovanbattista Iazeolla e che con la sua mole domina la piazza principale di San Marco costituendo, oggi ancor più grazie al pregevole museo e centro culturale, un fiore all’occhiello per il paese e il Sannio.

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