Pellegrina Forgione, la sorella dimenticata di Padre Pio In primo piano

La sua storia è stata scoperta quasi per caso dai volontari del FAI di Chieti e resa nota a metà dell’ottobre scorso attraverso gli organi di informazione locale1. Dopodiché è rimbalzata sulle pagine di un settimanale nazionale, Dipiù, diretto da Sandro Mayer, sul num. 45 della settimana compresa fino al 12 novembre 2018.

Stiamo parlando di una delle sorelle di Padre Pio da Pietrelcina, che si chiamava Pellegrina Forgione, nata il 15 marzo 1892 a Pietrelcina, morta di tisi a soli 51 anni all’Ospedale San Camillo De Lellis di Chieti, il 19 febbraio 1944 (ved. www.myheritage.com/names/pellegrina_forgione). Pellegrina era la penultima degli otto figli avuti da Grazio Forgione e Giuseppa De Nunzio, contadini benestanti, le cui condizioni, tuttavia, non erano così floride - visti anche in tempi - da permettere loro di far studiare i figli. Tre di loro, Francesco, Amalia e Mario, morirono in tarda età. Grazio fu costretto anche a emigrare in America insieme al figlio primogenito, Michele, mentre con mamma Peppa rimasero Padre Pio, da poco frate, e le sorelle Felicita, Pellegrina e Grazia

Rimasta incinta fuori da matrimonio e da un regolare fidanzamento, in un’epoca in cui questa condizione non era socialmente accettata o, almeno, tollerata, Pellegrina fu subito additata come una ragazza facile nella piccola comunità di Pietrelcina. La giovane frequentava saltuariamente un ragazzo del suo paese, Antonio Masone, con il quale andò prima a convivere nella casa di vico dell’Orto a Pietrelcina, dove l’uomo aveva una bottega di sarto, e che sposò il 26 luglio 1913, esattamente un anno dopo la nascita del bambino, cui fu imposto il nome di Angelomichele, come il nonno materno. La sua è una storia veramente triste e sicuramente il destino più amaro, rispetto a quelle delle altre due sorelle, toccò proprio a lei. Secondo alcuni, questo fatto provocò un periodo di grande tensione nel Frate, proprio in un momento della sua vita particolarmente delicato, cioè quando già cominciavano a manifestarsi i segni della santità attraverso le stimmate. Intanto la sorella Felicita si era sposata, nel 1910, mentre l’ultima figlia, Grazia, prenderà i voti col nome di Suor Pia di Nostra Signora dei Dolori, e morirà a Roma nel 1969, a 74 anni.

Pellegrina interrompe i rapporti con la famiglia e, come testimonia Padre Marciano Morra, oggi 89 anni, intervistato da Ines Pino per Dipiù, non andò mai a trovare il fratello a San Giovanni Rotondo, né ci sono tracce di una sua eventuale corrispondenza fra di loro. Padre Marciano è l’ultimo confratello rimasto ad aver vissuto accanto a Padre Pio.

La vita di Pellegrina e Antonio fu funestata dalla morte di tutti e tre i figli nati dalla loro relazione. Angelomichele morì a quattro anni. Maria Giuseppa a tre anni, nel 1917. L’ultimo figlio, Alfredo (che, stando a quanto troviamo scritto sul sito ancestry.com, era presumibilmente illegittimo), morì l’anno seguente a 14 mesi a causa di un’epidemia influenzale. Le difficili condizioni economiche indussero poi Antonio a emigrare in America in cerca di fortuna, lasciando da sola la moglie ad allevare i figli. La donna, negli anni Quaranta, lasciò Pietrelcina e si trasferì a Chieti, una delle città meno colpite dalla catastrofe della Seconda Guerra Mondiale. Chieti veniva infatti ufficialmente dichiarata città aperta il 24 marzo 1944 in seguito alle richieste ed alla mediazione con il comando tedesco a Roma operata dall’arcivescovo di Chieti-Vasto Giuseppe Venturi, contestualmente alla perdita di importanza strategica del fronte adriatico della linea Gustav rispetto alla direttrice tirrenica (da Ortona a Cassino)2.

Ammalatasi di tisi nel 1943, Pellegrina Forgione veniva ricoverata nell’Ospedale di Chieti, sopra citato, che all’epoca era un centro specializzato nella cura delle malattie polmonari, mentre ora è chiuso da anni ed è alla ricerca di una destinazione. Come detto in apertura, una delegazione FAI, guidata da Roberto Di Monte, ha ritrovato la sua tomba, con i caratteri scrostati dal tempo e leggibili a fatica. Sulla lapide, che è apposta su un muro di mattoni dietro il quale un tempo c’era l’ossario che conteneva i suoi resti, compare la seguente frase: “Il Signore è, e sarà sempre con te accompagnata dai santi”. A fianco, si trova la fotografia di Pellegrina Forgione. L’ossario non c’è più e solo quella lapide con le scritte consunte dal tempo oggi ci parla della storia altrimenti dimenticata della sorella di Padre Pio.

LUCIA GANGALE

1 Vedi su www.ilcentro.it/chieti/una-tomba-racconta-la-storia-di-pellegrina-sorella-di-padre-pio-1.2047881, consultato il 3 novembre 2018.

2 Vedi www.ilcentro.it/chieti/chieti-proclamata-citt%C3%A0-aperta-70-anni-fa-finiva-la-guerra-1.296115?fbclid=IwAR2Mt4q04qABdc0quJbGSDP_0Va3wz5NCTaoe1V66lPA0wUFO24Dlz47m48