Valorizzazione dell'Oasi di Pace a cura dell'Officina Sociale Pro Arpaia Ambiente

In tempi di guerre interiori e politiche occorrono nuovi paesaggi che restituiscano l’equilibrio: lo sapevano Wolfgang Goethe e Theodor Mommsen, ce lo raccontano Sean Penn in In to the Wilde e William Nicholson in Viaggio in Inghilterra... la via Appia è il percorso ideale per cercare ‘nuove vedute’: perfino Topolino e Pippo l’ hanno percorsa, scoprendo scorci, momumenti, Natura e luoghi nel corso delle loro avventure sannite. Arpaia è storicamente il punto nevralgico della Regina Viarium: resa immortale dalla battaglia delle Forche Caudine in cui Gaio Ponzio telesino, sannita senza cittadinanza romana, respinse la colonizzazione che avanzava inesorabile. Cercando di impedire, però, anche la costruzione di un’infrastruttura di collegamento oggi importantissima. Cosa sarebbe successo se i Romani si fossero arresi definitivamente dopo la seconda guerra sannitica? Invece scelsero di insistere, ripetendo gli attacchi contro i selvaggi Sanniti, per collegare Roma alla costa pugliese e da quì all’Est europeo e al Medio Oriente. Intorno al castello – vedetta di Arpaia nacque un borgo, che dopo la morte di Arechi entrò nel ricco principato longobardo di Salerno, grazie alla scissione del ducato di Benevento. Con Siconolfo Arpaia diventò tappa obbligatoria sul percorso commerciale che legava la costa tirrenica con quella adriatica passando dal Sannio: in apparenza un luogo insignificante, in realtà divenne una stazione di sorveglianza da cui avvistare i nemici. Nel Medioevo, infatti, la Via Appia fu una delle strade per arrivare in Terrasanta; ma anche passerella di ogni nemico, ‘punto di non ritorno’ in cui decidere se avanzare o rinunciare. Oggi l’Oasi di Pace offre un punto di vista completamente diverso ai viaggiatori che arrivano ad Arpaia. E’ un giardino pubblico alle pendici del monte Castello, ideato e creato dai volontari dell’Associazione Officina Sociale Pro Arpaia APS, luogo ideale per riprendere contatto con la Natura: popolato di alberi fioriti e olivi, è circondato da pinete e castagneti estesi sulle colline. L’Oasi fa da cornice a due testimonianze architettoniche molto preziose: ciò che resta dell’Abbazia di San Fortunato, fondata in epoca longobarda; e la chiesa dell’Annunziatella, di fondazione normanna. Il presidente dell’Associazione Basilio Iuliano ci racconta come e perchè è nato il progetto.

Cos’è l’Officina Sociale Pro Arpaia?

L’Officina Sociale Pro Arpaia APS nasce due anni e mezzo fa per occuparsi di coesione sociale e di valorizzazione e recupero dei siti storici monumentali di Arpaia. Oggi ha 60 iscritti volontari, ed è una realtà che sta funzionando per gli eventi e la costruzione di un pensiero differente rispetto al passato. Siamo dell’avviso che un paese ’isola’, seppur bello, abbia bisogno di portare avanti nel futuro l’amore per il territorio da inculcare ai giovani, altrimenti non si arriva a niente. Inoltre la coesione è fondamentale nei paesini piccoli, cosa difficile da ottenere perchè spesso ci sono paure da affrontare. Si sostiene con i contributi economici di tutti i soci.

Quali sono gli obbiettivi dell’Officina?

Tra gli obbiettivi primari, far conoscere finalmente tutte le bellezze e la storia di Arpaia. Si tratta di un paese molto contenuto, di 5Kmq e circa 2000 abitanti, che ha avuto nel corso della Storia un ruolo sempre centrale, grazie alla posizione geografica che occupa. Se chiudessimo la via Appia non si entrerebbe e uscirebbe dal Sannio, e questo in passato è stato elemento predominante per i popoli che sono passati da quì. Ci hanno lasciato molte tracce sul territorio: oltre all’episodio delle Forche Caudine, la cittadella longobarda con più di 1300 anni, l’abbazia di San Fortunato costruita dal Principe di Salerno in onore del santo patrono di Salerno in seguito ad una battaglia vinta contro il Principato di Benevento. L’’associazione si occupa di recupero in termini turistici di questi beni.

Cos’è l’Oasi di Pace?

Nel sito circostante l’Abbazia noi volontari abbiamo realizzato un giardino pubblico, che inaugureremo tra poco, chiamato Oasi di Pace non solo per la fratellanza tra i popoli, ma soprattutto in riferimento alla pace che si gode in questo luogo: un posto veramente serafico! La proprietà è della Parrocchia, alla quale l’associazione ha proposto il recupero del sito. Con la Parrocchia facciamo varie azioni: ai primi di maggio riapriamo la chiesa dell’Annunziatella chiusa da circa 40 anni, anche grazie ai Padri Provinciali dei Frati Minori Francescani, che qui hanno il convento.

Cosa si trova nell’Oasi?

Innanzitutto troviamo l’abbazia di San Fortunato che ha due elementi: la chiesa e la torre campanaria all’interno della quale conserviamo un’epigrafe dedicata all’Imperatore Caracalla, oggetto di studi da parte di epigrafisti di fama mondiale come il professor Heikki Solin dell’Università di Helsinky. Attorno alle due strutture architettoniche c’è lo spazio verde in cui abbiamo creato il giardino. La chiesa dell’Annunziatella è poco distante dall’Abbazia; accanto sorge il convento della Madonna delle Grazie attualmente in gestione all’Associazione La Casa del Sole che si occupa di rifugiati. Su richiesta è possibile visitare il bellissimo chiostro affrescato, percorrendo una sorta di ‘via mariana’. Una delle prime iniziative dell’associazione, infatti, è stata l’ideazione di un percorso turistico segnalato da cartellonistica monumentale con codice QR: inquadrandolo parte un’audio-guida in varie lingue per adulti e bambini

Come ci si arriva?

Le strutture si trovano nella zona pedemontana del territorio di Arpaia. L’Oasi è raggiungibile in auto, essendo poco distante dalla Via Appia.

Quali progetti ha l’Associazione per il futuro?

Tra qualche mese parte il restauro di un affresco a tempera realizzato da un artista di Arpaia, promosso da noi e dalla Parrocchia; il 2 maggio è prevista l’apertura dell’Annunziatella e il 6-7 luglio un evento nel centro storico di Arpaia, ‘AnticaMente’, in cui si propongono usi e costumi dell’Arpaia antica e opere di street art realizzate su serrande e portoni. Per l’evento stiamo formando i bambini che guideranno gli ospiti nel percorso urbano di origine medievale. Abbiamo, inoltre, proposto un gemellaggio fra Arpaia e Pietrabbondante ai sindaci di queste due importanti località di origine sannita; nell’occasione realizzeremo un murales dedicato alla nostra comune storia, spingendo l’acceleratore sul recupero delle Forche Caudine

Da luogo di battaglia Arpaia diventa luogo di Pace: ecco un nuovo punto di vista degno del Sannita del XXI secolo.

ROSANNA BISCARDI