A Madrid con il Papa trenta giovani di Benevento Chiesa Cattolica
Mentre durante quest’estate la maggior parte dei giovani della nostra città ha trascorso il proprio tempo a pianificare vacanze in località di mare e divertimento, trenta ragazzi della diocesi di Benevento hanno compiuto una scelta insolita, diversa: si sono recati a Madrid per partecipare alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù per incontrare il papa insieme a migliaia di altri giovani provenienti da tutto il mondo. Durante la loro esperienza nella capitale spagnola hanno avuto anche l’onore e il piacere di intervistare il Cardinale Angelo Bagnasco per la trasmissione televisiva “A Sua immagine” già andata in onda su Rai Uno e reperibile sul sito internet della Rai. I nostri ragazzi sono partiti la notte del 16 agosto zaino in spalla, sacco a pelo sotto braccio e tanta luce negli occhi, per poi rientrare il 22 profondamente cambiati. Siamo andati a raccogliere alcune testimonianze che abbiamo il piacere di sottoporvi.
“Grazie all’entusiasmo della partenza, lo spirito di adattamento e la voglia di stare insieme siamo riusciti a fronteggiare l’enorme stress psicofisico dovuto al dormire a terra in una palestra con altre 200persone, far la doccia ghiacciata in piena notte, mangiare cibi in scatola precotti, marciare per ore sotto il sole sovraccarichi dei nostri bagagli, cercare di montare le tende travolti dal diluvio la notte della veglia e lottare per riuscire a salire sui vari mezzi di trasporto sempre gremiti di gente… Insomma, fisicamente credo di essermi messa a dura prova, aver superato ogni limite ed essere pronta a tutto, era la mia unica settimana di ferie e piuttosto che godere di una bella vacanza, ho scelto di stressarmi ancora di più, ma quello che ho dovuto affrontare è andato al di là di ogni mia possibile immaginazione… Non so se tornando indietro lo rifarei, non siamo nemmeno riusciti a vedere il papa e al di là di qualche catechesi svolta da alcuni vescovi italiani non posso certo affermare di aver compiuto chissà quale cammino spirituale.”
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“La scelta del viaggio è stata forse a monte inconsapevole, ma al di là delle difficoltà fisiche sostenute è stato molto suggestivo vivere momenti di vera comunità, in fondo il viaggio è stato più interiore che esteriore, ci siamo conosciuti meglio e abbiamo messo a dura prova la nostra fede, ma del resto il tema era proprio “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” e le catechesi svolte ci hanno stimolato proprio a chiederci se e quanto crediamo, prima nell’individualità, poi in comunità per capire se davvero ciò che professiamo si traduce poi in realtà pratica nel nostro quotidiano.”
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“Al nostro passaggio sentivamo forte il grido dell’inno di Italia, o in coro ci cantavano “Italiano batti le mani” o ancora “Esta es la juventud del papa” che vuol dire “questa è la gioventù del papa”,… Si respirava un’aria di armonia e sintonia, eravamo tutti lì col medesimo scopo, italiani, spagnoli, francesi, americani, tedeschi, polacchi, portoghesi, brasiliani,argentini, messicani… Tutti con vite ed esperienze diverse, ognuno con la propria storia, ma per una sera tutti accomunati da un’unica grande fede, abbiamo dormito tutti insieme per una sera sotto lo stesso celo… ed era magico, come in un incantesimo, girarsi intorno e non sentirsi soli, vedere milioni di persone venute da ogni parte del mondo per salutare il Papa. Più volte ho immaginato cosa avesse potuto pensare lui in quel momento, Benedetto XVI, all’emozione di un “pubblico” così immenso, perché di solito le grandi masse siamo abituati a vederle per un concerto importante, una grande partita di calcio, un convegno politico nazionale…ed è bello sapere che c’è ancora chi crede e ci crede, chi si fida, si affida e confida in Cristo. E per una volta tutti quei colori, quelle bandiere, i cappellini, le magliette, tutti quei sapori, quegli odori, quei cuori…battevano per lo stesso signore, il nostro.”
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“Io personalmente sono rimasto un po’ deluso per la mancata preparazione prima della partenza, per la carenza organizzativa e perché giunti a Madrid ci siamo divisi, il gruppo era già esiguo, essendo partiti in trenta, poi ognuno ha scelto di vivere per conto proprio l’esperienza ed è stato alquanto spiaceole vedersi lasciati allo sbaraglio in una città così grande, senza una vera e propria guida, con parecchi ragazzi minorenni, … diciamo che i responsabili designati in partenza non sono stati poi così “responsabili”, abbiamo vissuto anche momenti di grande difficoltà in cui alcuni ragazzi si sono sentiti male e sono stati portati in ospedale e anche in questo caso non c’è stata molta solidarietà, ma al di là delle delusioni personali verso i sacerdoti che ci hanno accompagnato, ho cercato di vivere serenamente quest’avventura che avrebbe senz’altro potuto essere migliore di come poi si è rivelata,ma anche questo serve per poter crescere e dopo questa settimana di dure e continue prove posso dire di essere cresciuto, in tanti sensi.”
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Come abbiamo potuto leggere e comprendere, il tipo di viaggio affrontato non è stato privo di difficoltà e l’organizzazione della nostra diocesi n on è stata impeccabile, ma malgrado ciò i nostri ragazzi sono riusciti a trascorrere una settimana significativa. Sono tornati cambiati, delusi, entusiasti, stanchi, rinvigoriti, segnati, più forti di prima, ma una cosa è certa…possono dirsi “Saldi, radicati e fondati nella fede” e quella nessuno gliela può togliere, neanche un’esperienza al di sotto delle aspettative. Hanno portato Benevento a Madrid, con tutto il mondo intorno e tanta speranza nel cuore, sono un esempio per tutti noi che da qui li abbiamo sostenuti con la preghiera.
MARIASERENA PELLEGRINI