Cresce e si consolida la festa di San Gennaro Chiesa Cattolica

La canzone di Cioffi-Cutolo del 1946 descrive magnificamente il modo vivace e popolare con cui si celebrava in Napoli e anche nella sua città natale, Benevento, la festa del primo vescovo beneventano, il martire San Gennaro: «Era la festa di San Gennaro, l'anno appresso per la via cante e suone... bancarelle e prucessione... chi se pò dimenticá? C'era la banda di Pignataro, centinaia di bancarelle di torrone e di nocelle che facevano 'ncantá...».

In occasione delle feste religiose si risveglia l'aspetto più vivo della tradizione popolare, strumento insostituibile per la conoscenza del suo animo e che rappresenta il vero volto di una città.

Negli anni Cinquanta, scoppiato il boom economico, abbiamo voluto liberarci di ogni vecchiume, svuotando anche la memoria e gettando nella pattumiera le sane abitudini, le secolari tradizioni e perfino le feste. Quasi a farci perdonare tutto ciò in cui abbiamo creduto, abbiamo messo in calendario festività inopportune, improprie e banali: Halloween, papà, nonni, polpette, peperoni, melanzane e birra.

Tutto quanto era stato considerato sacro dai nostri Padri è stato ritenuto inadeguato. Le cose nostre passatiste, quelle degli altri alla moda: “Francia o Spagna purché se magna”. Poi ci siamo americanizzati con la dismissione di tradizioni millenarie. Ora si tenta di cancellare le feste legate alla profonda religiosità delle popolazioni meridionali sature di credenze, immagini, canti e preghiere.

Anche alcuni preti superficiali e sprovveduti hanno collaborato a questa damnatio memoriae che ha gettato in mare la tradizione piena di fede senza sostituirla con nulla di nuovo. E frattanto il popolo disorientato brancola nel vuoto.

Infine la intromissione di religioni che non ci appartengono tenta di scalzare il credo in Gesù Cristo e la venerazione alla Madonna e ai Santi. Arrivano da altre sponde, attraversando il mare nostrum, fiumane di genti e culture diverse. La nostra identità frattanto si spegne. In un futuro assai prossimo ci imporranno le loro credenze ed i loro idoli. Saremo estranei in casa nostra. Dovremo vivere alla loro maniera. Ci verranno negate le nostre tradizioni, le nostre feste, i nostri affetti ed il nostro passato. Ai pochi che resisteranno sarà riservato il più amaro disprezzo. E nel frattempo le stelle stanno a guardare! Silenzio. Stanchezza. Indifferenza.

Anche per queste ragioni, noi resistenti, in occasione dell'Anno Santo della Misericordia abbiamo organizzato in Benevento una festa di San Gennaro e San Pio più bella e significativa, con iniziative spirituali, culturali e ricreative: predicazione, adorazione eucaristica, preghiera, sante Messe, liturgia penitenziale, apertura porta giubilare, proiezione di film, processione, luminarie, banda musicale, fuochi, concerto lirico, serata musicale e danzante, concerto di fisarmonica, testimonianza dell'attrice convertita Claudia Koll, concerto-testimonianza del trio Giacomo Celentano, inaugurazione mostra fotografica “Misericordia per la terra” e pellegrinaggio Assisi-Firenze.

Un programma intenso per non cadere nella tristezza e nell'isolamento, per cantare la bellezza della vita e della fede, per salvaguardare il prezioso patrimonio delle nostre tradizioni. Ed un gruppo di persone coraggiose e lungimiranti pensa di costituirsi in comitato per il prossimo anno al fine di realizzare un programma ancora più completo e coinvolgente.

PASQUALE MARIA MAINOLFI

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