Padre Enzo Fortunato, volto noto di Rai 1, a Benevento ha presentato il suo libro ''Francesco il ribelle'' Chiesa Cattolica

“Francesco il ribelle” è l’emblematico titolo di una nuova opera, edita da Mondadori, di cui è autore padre Enzo Fortunato, che l’ha presentata a Palazzo Paolo V a Benevento lo scorso 28 aprile, davanti ad un folto pubblico. Padre Enzo è volto noto della trasmissione “TG1 Dialogo”, giornalista, collaboratore di Huffington Post Italia e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento francescano di Assisi.

Ha portato i saluti della famiglia francescana di Benevento padre Antonino Carillo, mentre il Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha evidenziato l’eleganza della copertina e l’importanza dell’editore (Mondadori), affermando che padre Enzo ha fatto un’opera di “alta divulgazione”. Vale a dire che padre Enzo ha compiuto un immane lavoro di analisi delle fonti e degli storici che si sono espressi su San Francesco, da Tommaso da Celano a Paul Sabatier (un pastore calvinista che per primo si interessò di un santo cattolico per eccellenza), fino ad arrivare agli storiografi cattolici, e poi ha reso fruibile tutto questo materiale con un linguaggio accessibile ai più.

L’opera, ha detto Accrocca, pertanto, si legge volentieri ed è contenuta anche nella foliazione: 130 pagine. Queste caratteristiche, ha concluso, la rendono adatta a chiunque come una buona predica, che deve essere breve e chiara a tutti. San Francesco, ha concluso, è ribelle in quanto la sua incisiva azione religiosa scaturisce da una insoddisfazione profonda verso la religione come fatto del suo tempo, ma è rimasto sempre obbediente perché non si è mai allontanato dal seno della Chiesa.

Il sindaco Clemente Mastella ha ricordato il suo rapporto ventennale di amicizia con padre Enzo Fortunato, ricordando che il religioso è originario di Scalea, in provincia di Salerno, una terra dove è stato proprio padre Enzo a condurlo, dirottandolo dal consueto tragitto verso Vietri sul Mare. Mastella ha effettuato un parallelo tra Paolo di Tarso e San Francesco: il primo, fondatore del Cristianesimo nel momento iniziale della sua storia, il secondo rinnovatore della fede cristiana in un momento di grande turbolenza religiosa.

L’autore ha concluso facendo continui riferimenti al papato di Francesco, del quale aveva previsto il nome nel corso di una intervista al “Fatto Quotidiano”, e concludendo che la Chiesa di oggi ha più che mai bisogno del messaggio e dell’agire francescano, che Papa Bergoglio incarna al meglio, rivelando tutta l’attualità del poverello di Assisi e l’ improntache egli ha lasciato nella storia.

LUCIA GANGALE

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