Padre Pio è e resta il nostro vanto. No alle maledicenze Chiesa Cattolica

Il 20 settembre di 40 anni fa, nel 1968, in occasione del cinquantesimo delle stigmate viene celebrata una solenne cerimonia con feste in onore di padre Pio che si protraggono per tre giorni. E proprio nella notte tra il 22 e il 23 settembre, assistito dai suoi confratelli, il santo frate abbandona le sue mortali spoglie per rivestirsi della sola luce di Dio.

Ma nel farlo compie il suo ultimo prodigio: le stigmate scompaiono senza lasciare alcun segno di cicatrice. Un servizio fotografico eseguito da padre Giacomo Piccirillo di Montemerano documenta che le mani, i piedi ed il petto non hanno più ferite né cicatrici. Il professore Sala dichiara da subito che il fatto “fuori da ogni tipologia di comportamento clinico è di carattere extra-naturale”.

Le ferite aperte che hanno sanguinato senza sosta nel corso di 50 anni di immense sofferenze, svaniscono proprio come la neve quando sopraggiunge il sole. In questo 2008 non ricorre solo il 40° della morte ma anche il 90° delle stimmate ricevute in San Giovanni Rotondo il 20 settembre 1918. Recentemente il libro di Sergio Luzzato “Padre Pio, miracoli e politica nell’Italia del ’900”, edizioni Einaudi, ha suscitato un enorme vespaio mediatico e molti giornalisti hanno insinuato il sospetto che sia stato lo stesso cappuccino a procurarsi le piaghe con l’acido fenico. Antonio Socci ha immediatamente pubblicato un prezioso e puntuale volume “Il segreto di Padre Pio”, edizioni Rizzoli, che vale veramente la pena di leggere e meditare.

Il noto giornalista fa comprendere chiaramente che nel secolo della negazione di Dio e delle barbarie inaudite perpetrate da dittature disumane ed inutili stragi delle guerre mondiali, padre Pio è stato il capolavoro della misericordia di Dio, Ostia, altare e sacrificio per i peccati del mondo. Egli si è offerto vittima per la speranza della Chiesa e del mondo e, nonostante la morte, la sua missione non è ancora finita.

La sua vocazione a corredimere ci riserva sorprese anche nel presente. Il doppio anniversario, l’aggressione mediatica e il libro di Socci trovano una risposta sorprendente nella decisione vaticana di riesumare, nel prossimo mese di aprile, i resti del frate per procedere alla ricognizione canonica e alla successiva venerazione del corpo di san Pio da Pietrelcina. E’ stato organizzato anche un convegno internazionale, con i più accreditati studiosi di discipline mediche, umanistiche e teologiche, sulle piaghe del primo sacerdote stimmatizzato. Un modo chiaro per rispondere a presunte contraddizioni sul mistero di quei segni della Passione che per 50 anni hanno contraddistinto la vita del cappuccino sannita, ordinato sacerdote nel duomo di Benevento il 10 agosto del 1910.

L’evento della ostensione del corpo di padre Pio condurrà sul Gargano milioni di fedeli da tutto il pianeta. Anche su questo avvenimento della esumazione e della futura collocazione delle reliquie, sono state montate inutili polemiche. Il Sannio comunque non rimarrà fermo dinanzi a questa peregrinazione mondiale. Padre Pio è il vanto della nostra terra. E sono certo che padre Pio continuerà a sorprenderci. La missione affidatagli da Dio non è ancora finita.

Pasquale Maria Mainolfi