Benevento è “Città sicura” Cronaca

Oltre 600mila euro finanziati dal Ministero dell’Interno per la sicurezza urbana e l’ordine pubblico a Benevento: l’accordo siglato tra Comune e Prefettura, denominato “Benevento città sicura”, prevede interventi di potenziamento dell’illuminazione pubblica e dei sistemi di videosorveglianza, un’area attrezzata per la sosta dei nomadi, l’istituzione di appositi Sportelli Sicurezza nei rioni Libertà e Ferrovia e nel quartiere Capodimonte. L’intesa tra Palazzo Mosti e il Palazzo del Governo è l’ultimo tassello di una politica di sicurezza partecipata, approdata nel Sannio dopo le esperienze maturate in alcune realtà del nord Italia e dopo il flop delle contestate “ronde”: l’idea di fondo è coinvolgere nelle politiche della sicurezza urbana, non più monopolio esclusivo dello Stato, un numero crescente di soggetti istituzionali e sociali, dagli enti locali alle associazioni di cittadini.

Il nuovo accordo interviene in un contesto provinciale punteggiato da episodi di cronaca nera e timoroso di una colonizzazione da parte dei clan camorristici delle province limitrofe. Non a caso, l’ultima relazione annuale della Direzione Investigativa Antimafia rileva nel territorio sannita “presenze criminali di matrice camorristica, all’interno di equilibri instabili per il tentativo di delocalizzazione di alcune organizzazioni provenienti dall’Agro Nolano”. E ancora: una recente indagine dell’Eurispes sul rischio di penetrazione mafiosa nel Mezzogiorno assegna a Napoli la maglia nera e colloca Benevento al 19° posto su 24 province. L’enclave sannita sembra dunque resistere alle avanguardie della criminalità organizzata, come confermano anche gli ultimi dati del Viminale sui reati denunciati nel primo semestre 2009. Un anno segnato dalle tensioni legate all’emergenza rifiuti e all’apertura della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, dalle rapine a uffici postali e bancari, dal vandalismo contro gli istituti scolastici fino alle intimidazioni del racket.

Le statistiche, forse a dispetto dell’impressione generale di un’escalation della criminalità raccontano un Sannio in cui anche i reati ‘soffrono’ la recessione, al punto da fare di Benevento la quinta provincia più sicura d’Italia, preceduta solo da Oristano, Matera, Potenza e L’Aquila, con un tasso di incidenza di 12 reati ogni mille abitanti, una percentuale da Paese incantato se confrontata con Milano (37 reati ogni mille abitanti), Torino (35) e Genova (32), in vetta alla scomoda classifica. Da gennaio a giugno 2009 i reati denunciati sono 3.422, il 7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008, una flessione in linea con il dato nazionale (-6%); di contro, aumentano gli arresti (+5%), a dimostrazione di un controllo del territorio più capillare, che ha portato dietro le sbarre quasi 10mila persone in soli sei mesi nelle vicine province di Caserta e Napoli.

In calo anche gli scippi, dimezzati rispetto alla precedente rilevazione: appena otto segnalati in sei mesi, una performance che vale a Benevento una rassicurante 78° piazza, migliore provincia campana; segnali incoraggianti anche sul fronte delle violenze sessuali (-50%, 2 casi ogni centomila abitanti, 99° posto nazionale), fenomeno che caratterizza in modo molto più marcato le regioni settentrionali. In flessione le estorsioni, almeno stando alle denunce presentate: solo 14 nei primi sei del 2009, il 22% in meno nel confronto con il 2008, con l’incidenza più bassa in Campania, le cui cinque province, però, sono tutte nelle prime quaranta nella classifica generale. Tempi duri per i topi d’appartamento, con 173 furti denunciati (-17%, 85° piazza): in media, su diecimila beneventani “solo” 6 ricevono la visita dei ladri, per lo più pregiudicati provenienti dall’hinterland napoletano. Il business criminale sembra essersi spostato su rapine e borseggi, in crescita rispettivamente del 33% e del 30%: nonostante ciò, Benevento resta lontanissima dai livelli di incidenza registrati a Napoli e Caserta, leader assolute a livello nazionale. Pugno di ferro infine contro i molestatori, con l’applicazione del nuovo reato di stalking: sei arresti e tre denunce. Sul fronte dei reati ambientali l’abusivismo edilizio, antica piaga del territorio sannita, continua ad essere in voga, con 6 immobili sequestrati e 78 persone denunciate a piede libero; 26 arresti e 25 denunce sono connessi all’emergenza rifiuti.

Resta aperta la discussione sul problema sicurezza: sono diminuiti i reati o, piuttosto, le denunce? O ancora, è aumentata la soglia di attenzione verso i fenomeni criminali? Come avrebbe detto Voltaire, “la paura segue il crimine, ed è la sua punizione”? Non abbiamo per il momento una risposta migliore.

PIERLUIGI DE ROSA