PADULI - Caos per le ricevute di pagamento servizio lampade votive anno 2018 Cronaca

Il Comune di Paduli con un tempismo dell’ultim’ora, o quasi, ha ritenuto opportuno allietare le feste di fine anno dei suoi concittadini con un inaspettato avviso di accertamento esecutivo relativo al servizio lampade votive inerente l’anno 2018. Fin qui non ci sarebbe nulla di straordinario in quanto questo rientra fra le proprie mansioni se non fosse per il fatto che l’indagine più che a campione è stata condotta a tappeto, compiuta con cura meticolosa, estendendo la ricerca anche alle minuzie.

Si imputa al contribuente, nell’avviso datato 20 dicembre 2023 e ricevuto per raccomandata dopo Capodanno, l’omesso o parziale versamento di quanto dovuto all’erario comunale con scadenza al 31 dicembre 2018. Qualcuno s’è subito chiesto se non fosse giunto l’accertamento oltre i cinque anni consentiti alla pubblica amministrazione per chiedere le ricevute, ma sembra che ci sia stata una non meglio precisata proroga dovuta al Covid-19 oltre al fatto che farebbe fede per il computo la data d’invio e non di ricezione.

Fatto sta che è iniziato il lungo calvario per il cittadino: ricerca della ricevuta e perdita di tempo, di lavoro, per chi non abbia potuto delegare qualcun altro. Buona parte dei padulesi ha risolto recandosi presso l’ufficio tributi del Comune munito di ricevuta dell’epoca, ottenendo seduta stante il provvedimento di annullamento in autotutela dell’avviso di accertamento. E chi aveva regolarmente provveduto nel 2018 al versamento ma non ha più trovato la ricevuta s’è visto ingiungere una sfilza di oneri a carico per interessi per l’omesso, sanzioni varie, spese di notifica più il dovuto dell’epoca.

Pare che le somme si vadano perdendo in chissà quali meandri, dall’estratto conto non risulta e a rimetterci è il solito vessato cittadino, che ha lui l’onere di dimostrare di aver adempiuto al pagamento. E così è avvenuto in un recente passato per l’Imu, Tarsu, Tares e chi più ne ha più ne metta. Questa volta però s’è toccato l’apogeo.

Intanto si va sempre più verso un peggioramento dei servizi svolti negli uffici comunali. Figure professionali che si dividono tra due paesi e che sono disponibili solo una volta a settimana, l’ufficio d’anagrafe e stato civile da poco tempo in mano a una dipendente con il ruolo d’usciera per il pensionamento della qualificata titolare.

Forse il tutto è dovuto allo spopolamento che sta interessando l’intera comunità che s’è vista passare dagli oltre cinquemila abitanti d’inizio anni Cinquanta alle poco più tremila anime attuali.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it