Chiesa delle Orsoline e Casa Cocchiarella per le Giornate FAI di Primavera 2024 a Benevento Cultura
Le Delegazioni del FAI, con il supporto di tutti i Gruppi FAI Giovani, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, tornano sabato 23 e domenica 24 marzo per il consueto appuntamento delle Giornate FAI di Primavera (elenco completo delle aperture e modalità di partecipazione consultabili sul sito www.fondoambiente.it)
Un evento speciale per conoscere la missione e l’attività del FAI, che vedrà in tutta Italia migliaia di volontari della Fondazione proporre al pubblico visite - a contributo libero - in oltre 750 luoghi speciali in 400 città e località italiane, per svelare ricchezza e varietà di un patrimonio che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato.
In CAMPANIA il programma delle Giornate FAI di Primavera offre diversi percorsi tra storia, arte e natura che porteranno alla scoperta di luoghi solitamente inaccessibili o semplicemente poco noti, che verranno aperti eccezionalmente per essere ammirati in tutta la loro bellezza: dai palazzi storici ai complessi religiosi, dai piccoli borghi antichi alle aree archeologiche, musei e collezioni di arte contemporanea, e ancora alla scoperta di splendide dimore private e giardini storici, fino alle visite straordinarie a complessi universitari antichi e moderni.
Fondamentale il contributo della Regione Campania.
L’elenco completo delle aperture, orari e modalità di partecipazione su www.fondoambiente.it.
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La Delegazione FAI di Benevento dedica le Giornate FAI di Primavera a due luoghi davvero unici nel panorama cittadino. Le visite, salvo casi espressamente segnalati, saranno possibili sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
L’apertura della Chiesa delle Orsoline - dedicata alla Santissima Trinità - rappresenta l’occasione per riscoprire una parte di storia beneventana talvolta non sufficientemente valorizzata, ossia quella del quartiere Porta Rufina.
Edificio
la cui origine risale al XVIII secolo, per anni il Complesso delle
Orsoline è stato un centro nevralgico della cultura e
dell’istruzione della città (addirittura erano celebri, stando a
talune fonti, le “accademie poetiche e musicali” che lì si
svolgevano).
Il Quartiere Porta Rufina prende il nome dalla ben
nota porta d’ingresso, purtroppo abbattuta negli anni Venti del XX
secolo. Non si tratta dell’unico avvenimento nefasto che ha colpito
la città ed il quartiere: e anche il Complesso, ad esempio, non fu
risparmiato dai bombardamenti aerei del 1943. Ma tutta l’area che
fa riferimento alla porta perduta non ha mai smesso di rialzarsi e
ricominciare, ogni volta con encomiabile spirito.
Queste
Giornate daranno anche la possibilità di scoprire l’evoluzione del
quartiere e del Complesso delle Orsoline, le loro vicende più alte e
gli aneddoti più curiosi.
La visita sarà condotta dagli
Apprendisti Ciceroni dell’Istituto di Istruzione Superiore “G.
Alberti”. Sarà inoltre possibile un incontro con gli esperti alle
ore 16.00.
E per raccontare l’animo fiero e ambizioso che caratterizza la popolazione sannita un esempio particolarmente efficace risulta essere l’apertura di Casa Cocchiarella (foto). Questa è davvero un’apertura inedita, d’eccezione per la sua particolarità, riservata agli iscritti FAI. Si tratta di un’architettura sui generis e complessa, che si articola in due fabbricati uniti da una grande scala centrale.
La casa sembra volesse cercare in tutti i modi di catturare la luce, stretta com’era nello spazio angusto del centro storico. E questa esigenza porterà ad immaginare un elemento che nessun’altra casa del quartiere aveva: una torre!
Proprio
quella torre neogotica che si staglia sul centro storico ed emerge
curiosamente tra i vicoli di Benevento. Una torre che tutti i
cittadini riescono a notare solo in lontananza da vari punti della
città.
Nelle prossime Giornate, grazie alla cordiale
disponibilità dell’attuale proprietario, sarà possibile
aggiungere un altro tassello alla storia cittadina.
A
conclusione delle Giornate FAI, domenica 24 marzo dalle ore 18.45
sarà possibile assistere ad “Ecce
Quam Bonum”,
un concerto che riporterà gli spettatori indietro nel tempo,
catapultandoli direttamente nell’Alto Medioevo!
Grazie alla
Schola Cantorum “Orbisophia” sarà possibile ascoltare il canto
beneventano, canto liturgico diffuso nella Benevento longobarda tra i
secoli VI e VIII, prima che venisse sostituito dal canto gregoriano.
Le
sue testimonianze sono giunte fino ad oggi, e il desiderio di
tramandarlo alle generazioni future è forte: per questo sono stati
coinvolti, con grande entusiasmo, gli studenti dell’Istituto
Comprensivo Statale ad indirizzo musicale “G. Bosco Lucarelli”.
La
cornice non poteva che essere la splendida Chiesa
di Santa Sofia,
dal 2011 Patrimonio dell’Umanità UNESCO e tra le più celebri
testimonianze dell’architettura longobarda in Sud Italia, dove il
canto beneventano è nato.
Per tutte le aperture previste è possibile restare informati seguendo il portale www.fondoambiente.it e le pagine social Facebook ed Instagram (@faibenevento e @faigiovanibenevento).