Grande successo de ''Il primo Duca'' al Teatro Romano Cultura

Il sottotitolo recita: “Rievocazione storica degli eventi e delle battaglie che portarono alla fondazione del Ducato di Benevento”. “Il primo Duca” è uno spettacolo divertente, coinvolgente e coraggioso, realizzato dall’Associazione Culturale Benevento Longobarda e dalla Compagnia Stabile di Benevento Solot.

Un centinaio tra attori, musicisti e figuranti, nove associazioni culturali provenienti da tutt’Italia hanno dato vita a un evento emozionante che si è svolto con lo splendido sfondo del Teatro Romano, testimone diretto degli eventi medievali che erano narrati in scena.

Lo spettacolo rievoca con tanto di armati, corazze, spade, elmi e scudi, le turbinose vicende che si svolsero tra il 535 e il 571, un sanguinoso quarantennio circa che vide l’Italia percorsa da eserciti bizantini, goti, longobardi e di altre etnie.

La voce narrante, Godeperto (Antonio Intorcia) ha descritto i torbidi eventi dell’impero di Giustiniano, deciso a riconquistare all’Impero l’Italia caduta in mano ai Goti. A tal fine l’imperatore non esitò a utilizzare senza scrupoli le armi vere affidate al generale Belisario e poi al generale Narsete, ma anche quelle rappresentate dalle politiche matrimoniali, da alleanze e voltafaccia clamorosi.

La rappresentazione ha fatto rivivere i drammatici scontri tra le varie fazioni, l’avidità delle milizie mercenarie barbariche al soldo dell’Imperatore, ma anche la fierezza delle genti longobarde, che guidate da Zottone si insediarono a Benevento, mettendo fine al dispotismo bizantino e avviando la nostra città a una storia unica: l’istituzione del ducato prima e del principato poi, destinati a durare complessivamente circa 500 anni. Nessuna città d’Italia può vantare una storia simile ed è un vero peccato che essa sia quasi del tutto misconosciuta dagli stessi abitanti di questa città.

Ci voleva la tenacia e la passione di Alessio Fragnito, presidente dell’Associazione Benevento Longobarda che da una decina di anni ha portato alla conoscenza del grande pubblico una saga straordinaria e ricchissima, fonte direi inesauribile di studi.

I Longobardi hanno lasciato un segno profondo in città, con l’architettura e l’impianto urbanistico, ma anche un segno profondo in Italia: si pensi alle parole di origine longobarda, alla legislazione longobarda che è stata contemplata almeno fino all’età moderna.

Mentre Spoleto, pure sede di un Ducato che ha avuto una vita estremamente più breve del nostro, può vantare una Fondazione di Studi sull’Alto Medioevo sin dagli anni Cinquanta del Novecento e Centri Studi Longobardi sono nati da decenni nelle città della Lombardia, nulla di ciò si è avuto a Benevento, che pure ha avuto un’importanza capitale.

Ben venga perciò uno spettacolo come questo per accendere l’interesse su un periodo fondamentale per la nostra città.

Lo spettacolo ha certamente una valenza didattica, ma ha anche meriti importanti, quello di mettere in luce aspetti della civiltà longobarda, come una delle sue manifestazioni artistiche più suggestive: il canto beneventano. Ricordiamo che è stato il prof. Thomas Forrest Kelly di Harvard a interpretare gli antifonari beneventani che riportavano la notazione musicale del canto longobardo e a ricostruirne le melodie.

Ne “Il primo Duca”, la sfilata delle monache, interpretate dalle associate della Schola Cantorum “Orbisophia” cultrici di questo tipo di interpretazione musicale, è stato un momento molto intenso dello spettacolo, che è un mix tra chanson de geste e racconti di cantastorie, ingenuo e popolare, ma anche accurato e vivace.

Tutti bravi gli interpreti, tra cui, per brevità, menzioniamo lo stesso Alessio Fragnito nella parte di Garibald e Vincenzo Grella in quella di Baduario.

Alla fine della manifestazione, Alessio Fragnito ha ringraziato il pubblico entusiasta, non celando le numerose “difficoltà burocratiche” che ha avuto per portare a buon fine un’operazione di così ampia portata e non senza imprevisti come l’assenza di Michelangelo Fetto, che doveva ricoprire la parte di Godescalco, e che ha ricevuto l’applauso del pubblico e prenderà parte alle prossime rappresentazioni.

PAOLA CARUSO 

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