I Longobardi e la dea Iside per attirare turisti nel Sannio Cultura

Mentre l’incubo Covid-19 non è ancora in modo definitivo alle nostre spalle e passo dopo passo si cerca - seppur lentamente - di tornare alla normalità pre-pandemia, c’è già chi si porta avanti con il lavoro per garantire ai propri concittadini qualche scampolo di vita spensierata e, perché no, attirare anche gruppi di turisti nel nostro incantevole territorio.

E allora qual è la genialata? Naturale, Watson! Guardarsi indietro per proiettarsi in avanti, ecco dunque che personaggi molto conosciuti e oltremodo familiari per noi Gens Sannita ci vengono in aiuto, vale a dire: i Longobardi e la dea Iside.

Partiamo subito da loro, gli uomini dalla lunga barba, quelli venuti dal nord Europa in sella ai loro destrieri e muniti di luccicanti alabarde.

Nell’estate inoltrata, ovvero sabato 20 e domenica 21 agosto 2022, il Borgo Antico di Molinara diverrà la suggestiva location per una rievocazione storica sui Longobardi.

Non un evento sic et simpliciter, ma un momento di riflessione storico-culturale che, come suggerisce il titolo: “Longobardi sulla Via Micaelica”, vuole puntare un faro sulle origini dell’importante via sita nel Borgo Antico di Molinara (fu meta di pellegrinaggio e solcata dal Duca longobardo e dal Vescovo di Benevento, ndr) e sul ruolo dei Longobardi nella diffusione del culto di San Michele.

La manifestazione è organizzata dall’associazione “Benevento Longobarda” e gode del patrocinio del Comune di Molinara, che ha colto la palla al balzo per valorizzare e promuovere il suo centro storico.

Quattro saranno gli eventi storici narrati: il primo, nel 663, quando il Vescovo di Benevento San Barbato si recò presso Monte Sant’Angelo sul Gargano per prendere possesso della Diocesi di Siponto, assegnatagli dal Duca di Benevento Romualdo I.

Il secondo, nel 667 circa, quando il Duca di Benevento Romualdo I si recò in pellegrinaggio sul Gargano e decise di finanziare la costruzione del primo Santuario. Insieme a lui Cuniperto, futuro re dei Longobardi, il quale coniò per primo una moneta con l’effige di San Michele.

Il terzo, nel 992, quando i principi di Benevento - Pandolfo II e suo figlio Landolfo IV, associato al trono nel 987 - su richiesta del Conte Roffredo loro fedele, confermarono la chiesa di Molinara a Leone Abate di San Modesto.

Il quarto, nel 999, quando Ottone III visitò San Michele sul Gargano e probabilmente sostò a Molinara: di certo, durante questa visita, ebbe un litigio con il principe di Benevento Pandolfo II in merito alle reliquie di San Bartolomeo, che l’Imperatore voleva portare con sé. Di fronte al netto rifiuto di Pandolfo II, l’anno seguente, Ottone III assediò Benevento con l’esercito al fine di procurarsele, almeno in parte.

Sarà quindi rievocato il litigio tra Ottone e Pandolfo, i quali decideranno di far sfidare i propri uomini migliori per vedere chi meriti di conservare le reliquie.

Pertanto, verranno selezionati rappresentanti longobardi e rappresentanti imperiali, i quali si affronteranno in un torneo di tiro con l’arco storico, un torneo d’arme in armatura, un torneo di lancio del giavellotto, uno di lancio dell’ascia ed altre prove di abilità che di sicuro ammalieranno il pubblico.

Veniamo ora a lei, Iside, dea della magia, della fertilità e della maternità, il cui culto raggiunse l’Italia e la sfera influente romana nel II secolo a.C., ma è proprio a Benevento che toccò il suo culmine grazie all’imperatore Domiziano, il quale negli anni 88-89 d.C. volle far erigere in suo onore un magnifico tempio.

La presenza del culto isiaco nella nostra città è stato ed è ancora oggetto di molteplici studi, in quanto il complesso religioso della Iside sannita, la cosiddetta “Signora di Benevento” è storia a sé, non solo perché i templi pare fossero ben tre distinti e separati e meta di folti gruppi di pellegrini che accorrevano da più parti; ma anche per la fattura dei numerosi reperti ritrovati in loco: pezzi originali e realizzati lungo il Nilo.

Fatto questo breve e doveroso preambolo per quei pochi che ancora non sapessero chi fosse la dea Iside, diciamo subito che la “Signora di Benevento” sarà protagonista del Carnevale 2023 con una rievocazione dal titolo “Navigium Isidis”.

Associare il nome di Iside al Carnevale potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma a ben vedere non è così assurdo ed il perché è presto detto.

L’origine del Carnevale, per come lo conosciamo, è senza dubbio medievale, difatti è stato supposto che l’origine della parola sia una contrazione di carnem levare, ossia levare la carne, poiché precedeva immediatamente l’inizio del periodo di Quaresima.

Tuttavia, se si va ancora più a ritroso nel tempo scopriamo che il navigium Isidis era la festa dedicata alla dea Iside e si svolgeva nel primo plenilunio dopo l’equinozio di Primavera, quindi pochi giorni prima rispetto alla Pasqua cattolica.

La ricorrenza vedeva sfilare su un carro navale (carrus navalis) la dea ed aveva un duplice significato: festeggiare la resurrezione del suo sposo Osiride, smembrato e di cui aveva ricomposto il corpo dopo aver seguito il corso del Nilo fino al mare e percorso le coste di Paesi sconosciuti, e - in qualità di “Signora del Mare” e protettrice delle navi e dei marinai - propiziare la stagione della navigazione, interrotta durante i mesi invernali in cui era pericoloso viaggiare nelle acque salate, e dunque l’inizio della Primavera.

La cerimonia del “carro navale” della dea era seguita da lunghe processioni con persone in maschera, pertanto, secondo il linguista Mario Alinei, la parola Carnevale deriverebbe proprio da carrus navalis e il navigiun isidis non sarebbe altro che l’origine delle festività legate al Carnevale.

Benevento - centro nodale dell’Impero Romano e punto di scambio commerciale e culturale, sull’antico tracciato della via Appia, a cavallo fra Occidente e Oriente - era tra le città italiane dove si ripeteva questo rituale di culto isiaco e che adesso l’impresa “La Pelagia” vuole far rivivere appunto con il progetto “Navigium Isidis”.

L’iniziativa culturale, che gode del patrocinio morale della Provincia di Benevento, è senza scopo di lucro ed è volta alla promozione turistica del territorio, del suo patrimonio archeologico e dell’eccellenza dei prodotti made in Sannio, in un’ottica di economia circolare e sviluppo sostenibile.

Il progetto, inoltre, prevede azioni che promuovano il territorio sia online che offline e, tramite le partnership internazionali, intende accrescere la fama del nostro territorio anche all’estero.

Alla manifestazione - ideata e coordinata da Petronilla Liucci, titolare dell’impresa “La Pelagia” parteciperanno soggetti pubblici e privati, come: la Pro Loco Samnium, l’Associazione di rievocazione storica Sardinia Romana, la compagnia teatrale La Mansarda - Teatro Eidos & Scenografia Iannino, la compagnia Balletto di Benevento, l’Associazione Vela Latina (Monte di Procida), l’Associazione Maestri della paglia di Foglianise, l’Associazione Le Ceramiche di Cerreto-S. Lorenzello.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it