L'attualità di Viviani interpretata da Nello Mascia Cultura

La suggestione artistica delle opere di Mimmo Paladino, collocate nell’Hortus Conclusus, è una quinta ideale per il teatro. In questo sito, ubicato al termine di vico Noce, Nello Mascia, attore e regista, si è cimentato in uno spettacolo dal titolo “Stasera Viviani”, accompagnato magistralmente dal pianista Mariano Bellopede e da Lella Esposito, che con la meravigliosa voce ha incantato il pubblico.

Raffaele Viviani nasce a Castellamare di Stabia, il 10-01-1888, la sua infanzia e la sua giovinezza non sono state affatto felici, per imporsi come attore e commediografo ha profuso le migliori energie, affinchè la sua professionalità artistica fosse riconosciuta.

Durante la Grande Guerra lavora nei caffè-concerto, nei varietà riveste il ruolo di macchiettista e dicitore di canzoni, inventando una serie di personaggi, riproposti nella vita del popolo partenopeo. L’artista innovatore ed indiscusso drammaturgo, muore il 22-03-1950, nella città di Napoli.

L’icona vivianesca è stata rappresentata da Mascia in giacca e cravatta, senza alcuna scenografica, se non quella ideata da Mimmo Paladino, intervallata da brani musicali, preceduta dalla lettura dei cenni biografici del drammaturgo stabiese. Si è scorto in modo inequivocabile l’intensità recitativa, la forza travolgente della sua gestualità e la passione smisurata per Raffaele Viviani, nell’interpretare testi davvero significativi, comunicando al pubblico un linguaggio senza tempo tra le pieghe della nostra storia.

La presenza di Nello Mascia, inserito nel cartellone di “Città Spettacolo”, suggella l’arte di un incredibile spettacolo, che della napoletanità, risulta un valore aggiunto, di qualità raffinata, frutto di ricerca e sperimentazione, sedimentata dallo studio delle commedie di Viviani. Il linguaggio diverso che affiora nel teatro napoletano è diametralmente opposto a quello di Salvatore Di Giacomo (1860-1934), che non pone attenzione al mondo borghese, ma con il realismo racconta la vita di stenti, di personaggi che cercano di sbarcare il lunario, in un contesto marginalità.

Nello Mascia ha proposto alcuni parti delle commedie di Viviani. Non è mancato un estratto del copione “O Vico”, Viviani, al debutto, nel 1917, al Teatro Umberto di Napoli, un atto unico, per la sua poliedricità attoriale, interpreta tre ruoli: l’acquaiuolo, il guappo innamorato e lo spazzino.

Il tema è la disoccupazione, un male endemico, nel basso si muovono quotidianamente dodici personaggi, tipi del teatro, originali, Mascia declama Mast’Errico, il ciabattino, nell’ambiente circostante mentre lavora, prevale solo la miseria e le case, che non sono altro dei tuguri.

L’attore Mascia calca i palcoscenici italiani ed europei, per esaltare la drammaturgia di Viviani, geniale e caratteristica, per diffondere nella cultura la grandezza incommensurabile di una maschera dell’Ottocento, il cui messaggio è quanto mai attuale per i temi, portati in scena.

NICOLA MASTROCINQUE