Una guida per percorrere la via Traiana  Cultura

La via Traiana dal miglio V al miglio XII. Un antico tracciato nel territorio di Paduli è il libro scritto da Francisco Scocca, pubblicato con un progetto del Comune di Paduli rientrante nel POC Campania 2014-2020, per la rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura. L’agile opera costituisce un lavoro preliminare, in attesa di un’opera ben più ponderosa dell’autore sulla via Traiana, la grande arteria voluta dall’imperatore Traiano nel 109 d. C. che andava da Benevento a Brindisi e che rispetto al percorso della via Appia, consentiva di risparmiare due giornate di viaggio.

L’autore ricostruisce con meticolosa attenzione il tracciato di un tratto dell’antica strada imperiale nel punto in cui attraversa il territorio di Paduli e giunge fino ai confini con Sant’Arcangelo Trimonte e Buonalbergo, segnati dalla presenza del Ponte Ladrone o Latrone. Dalle pagine del testo traspira la profonda conoscenza del territorio da parte di Scocca e la sua capacità di osservazione, qualità ormai rara, per chi è ormai abituato a muoversi in auto e magari anche con un occhio al telefono. Naturalmente neppure camminando a piedi, come fa l’autore, saremmo in grado di cogliere le sfumature di colore della terra, la differenza tra un sasso e un elemento di basolato romano. Ormai la disaffezione verso l’osservazione ci consente di percepire solo grossolanamente gli elementi del paesaggio. Abbiamo perso una delle caratteristiche che hanno consentito ai nostri lontani antenati di sopravvivere: la capacità di osservare.

L’opera di Scocca, oltre che essere una puntuale ricostruzione del percorso viario, pertanto è anche un monito a riprendere un contatto fisico con l’ambiente naturale, a far funzionare anche la capacità immaginativa, sapendo raccogliere una miniera di informazioni dal contesto in cui ci troviamo: il rapporto del tracciato stradale col fiume Tammaro; la presenza di elementi costitutivi dell’impianto stradale; l’emergere nel terreno di cocci di argilla, monete, che testimoniano che si sta seguendo il giusto percorso. Con gli occhi della mente ridisegna le forme degli edifici e delle tombe che dovevano costellare i margini della strada; ricostruisce gli scambi commerciali e i contatti tra i pagi, opportunamente valutando le fonti, ne determina anche le inesattezze, facendo confronti diretti con la realtà, come nel caso di Forum Novum. Ciò che sembra scomparso riemerge se si sanno leggere le tracce che ogni attività umana lascia.

Oltre quindi a costituire una guida necessaria per chi volesse scoprire e percorrere l’antica strada romana, l’opera di Francisco Scocca ricostruisce la dimensione di vita degli uomini del passato, più lenta e più meditativa, dalla quale abbiamo certamente ancora molto da imparare, visto che stiamo mettendo a rischio la nostra stessa esistenza in nome di una dissennata modernità. Ci complimentiamo quindi con l’autore, impazienti di leggere la sua prossima fatica.