Casazza (Confagricoltura): ''Traguardo per l'Olio Campania Igp. Presto la costituzione di un Consorzio di tutela'' Economia

Per l’“Olio Campania” è infine giunta la richiesta di riconoscimento come indicazione geografica protetta ai sensi del Regolamento (UE) n. 1151/2012 con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 23 marzo scorso del comunicato del ministero delle Politiche agricole contenente il disciplinare di produzione. Al decorrere del termine dei 60 giorni dalla pubblicazione, previsti dal regolamento comunitario per eventuali opposizioni, sarà dichiarata la protezione nazionale transitoria ed il dossier sarà inviato ai competenti Servizi della Commissione europea a Bruxelles per completare l'iter previsto per la registrazione della denominazione.

Siamo nella fase iniziale del processo di valorizzazione dell’olio Campania, l’obiettivo finale di questo percorso - afferma Antonio Casazza, presidente della sezione olivicola di Confagricoltura Campania - è la costituzione del Consorzio di tutela, che dovrà essere il soggetto di aggregazione motore della valorizzazione della Igp”.

Il disciplinare di produzione della Igp proposta prevede l’uso esclusivo di 18 diverse varietà, alcune autoctone ed altre da tempo acclimatate, che rappresentano tutto il territorio regionale”, sottolinea il presidente sezione olivicola di Confagricoltura Campania.

È previsto infatti l’utilizzo delle olive da Asprinia, Caiazzana, Carpellese, Frantoio, Leccino, Leccio del Corno, Marinese, Minucciola, Nostrale, Ogliarola campana, Ortice, Ortolana, Pisciottana, Racioppella, Ravece, Rotondella, Salella, Sessana e Tonda. Possono altresì concorrere altre varietà fino ad un massimo del 15% e sempre di provenienza dal territorio regionale.

La Campania è una delle cinque regioni italiane a maggior produzione olivicola, con oltre 75.365 ettari olivetati che rappresentano il 6% del totale nazionale per un indotto che conta 356 frantoi attivi ed una produzione media annua di olio di oliva da pressione intorno alle 11mila tonnellate.

Una produzione che merita di essere valorizzata nella sua interezza - conclude Casazza - a beneficio dei produttori di tutta la regione”.