Stefania Sandrelli si racconta al Bct: ''Il cinema, un'attrazione fatale'' Eventi

Nello studio a cielo aperto di Piazza Roma del festival BCT, Stefania Sandrelli ha ripercorso la sua fulgida carriera di attrice dall’adolescenza ad oggi. Nasce in Viareggio, definita “La perla della Versilia”, classe ’46, quando l’Italia ormai con il referendum ha scelto la Repubblica. Da bambina predilige il ballo e la musica, ma per realizzare il suo sogno di muovere i passi leggiadri sulla scena deve andare a Genova dal maestro Dallara.

Stefania tuttavia è attratta dal cinema e a 12 anni gira film a 8mm, diretta dal fratello Sergio. La sua carriera comincia con una foto scattata dal romano Paolo Costa e pubblicata su “Le Ore”, un rotocalco dell’epoca non ancora scandalistico. L’attrice ricorda nell’intervista: “Avevo quel giorno una maglia a barca tra il verde e l’azzurro e una gonna a scacchi”. L’immagine della bella quindicenne non passa inosservata a Pietro Germi, che la chiama per un provino a Roma negli Studios De Paolis, oggi denominati soltanto Studios, in via Tiburtina 521, la risposta giunge dopo due mesi e figura nel cast di “Divorzio all’italiana” (1961), accanto a Marcello Mastroianni.

Per l’attrice di Viareggio, il primo film è “Gioventù di notte” di Mario Sequi (1961), ancora nel medesimo anno interpreta il ruolo di Lisa nel film “Il Federale” diretto da Luciano Salce. La pellicola “Sedotta e abbandonata” di Piero Germi (1964), rilancia la Sandrelli nel circuito cinematografico ed intanto viene al mondo Amanda da una relazione sentimentale con il cantautore Gino Paoli. Stefania in dolce attesa rifiuta la proposta di Fellini in “Giulietta degli Spiriti” (1965), girato nel ’64, e quella di Francis Ford Coppola per la celebre pellicola “Il Padrino”, parte II (1974), mentre attende il figlio Vito nel suo grembo.

Con Ettore Scola gira “C’eravamo tanto amati” (1974), “Quelle strane occasioni” (1976), film ad episodi, diretto da Luigi Commencini, Nanni Loy e Luigi Magni. Sul set di “Novecento” (1976) di Bernardo Bertolucci interpreta una maestrina socialista, Anita Furlan, simbolo della lotta contadina. L’assistente alla regia Giovanni Soldati, figlio dello scrittore Mario, rimane affascinato dalla sua bellezza.

L’attrice lavora in film corali sia in Italia che in Francia, Tinto Brass la sceglie per “La chiave”, che al botteghino batte la celebre pellicola “Rambo”, uscito nelle sale cinematografiche nel 1982. Il filone erotico prosegue con “Una donna allo specchio” di Paolo Quaregna (1984) e  “L’attenzione” di Giovanni Soldati (1985), le ultime due pellicole riscuotono un minore impatto tra i cinefili. Per la Sandrelli la storia sentimentale con Giovanni Soldati, nata nel 1983, non solo rafforza il loro legame, ha rappresentato una svolta importante anche per la sua carriera. La Sandrelli è stata diretta dal suo amato compagno nello sceneggiato televisivo - tratto dal racconto del padre Mario, (1984) - “La sposa americana” (1986).

“La famiglia” (1987) segna il ritorno di Scola, con “Mignon è partita” (1988), diretta da Francesca Archibugi, conquista il David di Donatello (1989) per la miglior attrice protagonista. Negli anni ’90, interpreta ruoli comici, ma con Palermo Milano solo andata (1995) di Claudio Fragasso ritorna al genere drammatico, con “La cena” (1998) di Ettore Scola riceve per la terza volta il Nastro d’argento l’anno seguente.

Tra la fine del ’90 e l’inizio del terzo millennio è Margherita nella serie televisiva “Il maresciallo Rocca” al fianco di Gigi Proietti. L’attrice gira “L’ultimo bacio” (2001), di Gabriele Muccino, “Un giorno perfetto” (2008) di Férzan Özpetk e chiamata da altri registi.

Tra le domande una riguardante le molestie subite sul set, il riferimento è alle denunce di numerose attrici che hanno avuto il coraggio come Asia Argento di raccontare le violenze di Harvey Weinstein. L’attrice ha evidenziato: “Nella mia carriera lavorativa non mi è mai successo nulla del genere, al massimo qualche complimento o corteggiamento, con i miei colleghi e le persone con cui ho lavorato ho sempre cercato d’instaurare un rapporto familiare”.

La Sandrelli rievoca che fuori dal set in macchina di un giocatore della Lazio, fidanzato di una sua migliore amica, per non concedersi a lui è stata picchiata. L’episodio accaduto ad Ostia non è stato denunciato dall’attrice. Nella sua carriera inizialmente è prevalso l’istinto, poi il mestiere attraversando generi diversi con una professionalità ineguagliabile, che solo poche attrici hanno saputo incarnare dietro la macchina da presa.

Ha vinto 3 David di Donatello su 11 candidature, ricevendo nel 2018 quello alla carriera e 6 Nastri d'argento. Nel 2005 le è stato conferito il Leone d’oro alla carriera nel corso della 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Al termine ha ricevuto il Noce d’Oro, premio per la sua carriera nella settima arte di cui è stata una grande protagonista indiscussa.

NICOLA MASTROCINQUE

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