Presentato il volume Arco di Traiano. Lapidarium In primo piano

Per gentile concessione di Cesare Mucci, pubblichiamo la presentazione del suo saggio Iconografia dell'arco di Traiano a Benevento dal XV al XXI secolo presente nel volume ARCO TRAIANO. Lapidarium 


Senza la memoria storica, l'uomo vivrebbe come un errante in cerca d'identità. Il genere umano è stato capace di evolversi quando ha compreso l'importanza di custodire e tramandare la memoria. Ed è proprio questa premessa, ben radicata dentro di me, che mi ha spinto da anni alla ricerca di una maggiore conoscenza della storia dell'Arco di Traiano di Benevento, simbolo della mia città natale.

Mons. Salvatore De Lucia nelle sue Passeggiate Beneventane del 1925 scriveva: Anche Roma, certo, invidia questo monumento. L'Arco di Tito, quello di Settìmio Severo, l'altro di Costantino non possono reggere al paragone per la magnificenza di cui splende il nostro, innalzato a Traiano.

Per quanto campanilistico, questo giudizio, ha trovato riscontro tra le più antiche e prestigiose biblioteche d'Italia e d'Europa, dove sono riuscito a documentare la genesi delle sue prime rappresentazioni a partire dal Rinascimento, realizzate da architetti, vedutisti e rilevatori, riscoprendo altresì tesori d'arte legati all'Arco Traiano, ritenuti dispersi da secoli. I tanti artisti e architetti a partire dal 1500 guardavano infatti alle opere del Mondo Antico per ispirazione e guida tecnica, tanto da divenire comune viaggiare in tutta Italia e all'estero per studiare antiche rovine e resti, per avere una chiara comprensione.La presenza in Benevento di un così alto esempio di architettura classica, quale l'Arco Traiano, fece nascere l'interesse dei viaggiatori provenienti da varie parti di Europa, ad ammirarlo.

Napoleone Bonaparte, dall'antica Roma, copiò due archi di trionfo: quello di Trionfo alla fine del viale dei Campi Elisi ovvero la  replica dell'arco di Tito e l'Arc du Carrousel replica dell'arco di Costantino. Non riuscì a replicare il più bello, quello di Traiano a Benevento. Di contro a realizzare il sogno di una copia, sarà opera degli americani.  

Nel 1896 fu operata una foggiatura di tutti i rilievi dell'Arco di Traiano, mai intrapresa prima. A realizzare quest'opera fu l'Accademia Americana di studi classici di Roma, i cui rilievi in gesso vennero offerti a Musei e collezionisti in serie complete che in singoli pezzi.Il mio saggio accompagna la lettura delle 101 rappresentazioni iconografiche raccolte di cui molte inedite, successivamente alcune di esse sono state inserite nell'app Lapidarium, insieme ad un video realizzato con un drone, pilotato da Raffaele Pilla, lungo le mura antiche della città, di cui ho curato il testo del racconto in modo che oggi i cittadini, gli studiosi, i turisti, provenienti da tutto il mondo, potranno ammirare.L'attento turista e lettore del saggio al termine riceverà una conferma: l'Arco continuerà a primeggiare su tutti per l'eternità, perché onora la Pace, la Concordia e un programma politico indirizzato al bene comune, facendo dell'esempio uno strumento di governo. Se per i Santi ricordiamo l'eroicità della loro fede vissuta, di contro l'Arco lega la sua grandezza a Marco Ulpio Traiano, uomo integerrimo e giusto, che nel consegnare la spada a Suburano Prefetto del Pretorio disse: Vi affido questa spada, perché la impieghiate in mia difesa se governerò bene; per torcerla contro di me se governerò male. 

Non a caso Dante nella sua grande opera, ci racconta una leggenda di cui l'Imperatore Traiano è protagonista e che per l'umiltà manifestata gli vale il Paradiso.

Chiunque avrà in dono la pubblicazione, in quanto non vendibile, sarà investito di una vera responsabilità: essere custode ed erede della memoria del Optimus princeps, che per ironia della sorte non vide mai finito il suo Arco perché il suo ultimo passaggio registrato per Benevento porta la data del novembre 113 d.c., in quanto raggiungerà la città di Cilicia dove si spegnerà nel 117. Ritornerà sotto l'Arco trionfale di Benevento, completamente realizzato, da morto. Le sue ceneri partite da Cilicia, furono deposte in un'urna e trasportate da sua moglie Plotina fino a Roma, e depositata ai piedi della Colonna Traiana, il monumento che meglio simboleggiava la vita dell'imperatore giusto.

CESARE MUCCI     

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