Da due anni la Camera di Commercio è commissariata. E chi se ne frega... In primo piano

Forse non molti sanno che la Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato “ è un Ente autonomo di diritto pubblico, che opera per lo sviluppo del territorio e per l’affermazione della centralità dell’impresa nell’economia locale”.

Al pari dei Comuni, la Camera di Commercio è un’istituzione che opera al servizio dei proppri iscritti; il rapporto tra Ente camerale e imprese è per certi versi simile a quello tra Ente comunale e cittadini.

Le imprese iscritte al Registro camerale sono rappresentate nel Consiglio di amministrazione,che è l’organo collegiale dell’istituto, simile al Consiglio comunale, organo collegiale, rappresentativo delle imprese iscritte che, qui nella nostra Camera, è stato sciolto nel 2022. Quindi da oltre due anni le funzioni ed i poteri di competenza del Consiglio, della Giunta e del Presidente sono sostituiti dalle decisioni di un Commissario.

Peraltro da diversi anni la nostra Camera di Commercio è diventata un Ente interprovinciale, a seguito della fusione con quella di Avellino, assumendo così più ampie dimensioni, con circa 70 mila iscritti; i quali attualmente hanno soltanto una posizione di clienti-utenti e non assumono più lo status di soggetti protagonisti e contribuenti dell’Ente.

Si dirà che quello che conta comunque è la funzione di servizio agli utenti, attraverso efficienti sportelli aperti al pubblico, dimenticando comunque che non è solo con gli sportelli che si esercita la funzione “di sviluppo del territorio e della centralità delle imprese nell’economia locale”.

E’ pertanto assolutamente necessario e urgente ripristinare la regolare gestione democratica per ridare il giusto ruolo all’Ente camerale nel contesto provinciale. Ma di questa illogica situazione nessuno ne parla, nessuno sollecita una soluzione.

Ci stiamo abituando ad avere un Ente camerale ridotto ad un innocuo palazzo di uffici burocratici, un sito di sportelli di servizi pubblici, e non altro. Eppure non è questa la principale funzione della Camera di Commercio, a norma della legge 580 del 1990.

Ci sarà qualcuno che si chiederà perché la Regione non emetta il decreto di nomina degli amministratori della nostra Camera. A chi giova questo stallo istituzionale?…

Difatti la stessa legge 580 dispone che il Consiglio di amministrazione venga formato da membri indicati dalle organizzazioni di categoria, i quali debbono eleggere tra loro il presidente della Camera e la Giunta. Qui è il caso di ricordare che nello Statuto della Camera di Commercio di Benevento è stabilito che i consiglieri vengano eletti direttamente dagli iscritti della stessa Camera, scegliendoli tra i candidati proposti dalle organizzazioni di categoria.

La Camera di Benevento fu la prima, e forse l’unica, ad inserire nello statuto questo modello di elezione democratica del Consiglio Camerale.

Oggi quel che resta dell’Ente camerale, visto come casa delle imprese, è soltanto la presenza attiva e responsabile del personale di servizio. Se venisse meno anche l’abnegazione del personale si correrebbe il rischio di cadere nella dimenticanza dei suoi iscritti e nell’indifferenza della pubblica opinione. Tutto questo è il risultato di due anni di gestione commissariale, cioè di assenza di democrazia rappresentativa e amministrativa… e chi se ne frega?

ROBERTO COSTANZO