Dibattito a La Fagianella sull'Arte come risorsa autentica del turismo esperienziale In primo piano
L'arte autentica risorsa del turismo esperienziale. Un confronto che ha appassionato i tanti ospiti presenti nei giardini de La Fagianella, prima nell'ascolto e poi nell'ammirazione: visione e strategia le due parole chiave del confronto di idee promosso da Eccellenze Sannite.
Dopo i saluti di Maria Giulia Romano, responsabile della attività culturali de La Fagianella, si è aperto la discussione tra gli ospiti dei quali riportiamo in sintesi il loro intervento sul tema dell'Arte MODERNA a Benevento.
Ferdinando Creta, direttore artistico ARCOS - Museo d'arte: Già negli anni ′75-′76 Benevento con il Liceo artistico ha la possibilità di vivere la stagione dei grandi artisti napoletani, delle avanguardie napoletane: da Mario Persico, Armando De Stefano, Gerardo Di Fiore. Tutti nomi importanti del contemporaneo ed insegnavano al nostro Liceo artistico. È in questo Liceo artistico che danno il là ad una serie di sviluppi. Questi nomi sono stati prima allievi, poi assistenti: lo stesso Mimmo Paladino ed Enzo Esposito. Quindi l'inizio, secondo me, di un'attenzione forte su Benevento, la danno proprio questi docenti del Liceo artistico e, insieme a questi docenti, i nostri grandi artisti: penso a Mimmo, Enzo e perché no qualche altro che non era proprio sannita ma avellinese, Mainolfi; De Maria, che non fa parte di questo gruppo ma che già si esprimeva bene in quel di Torino. La comunità beneventana è attenta e sensibile all'arte contemporanea. Manca però una strategia, si fa fatica a stare dietro alle varie iniziative e attività. Di attività ce ne sono tante, forse non sono state calendarizzate bene, diciamolo, c'è molta dispersione organizzativa: ognuno fa le cose senza tener conto dell'altro. E lo facciamo tutti, rischio di farlo anch'io con Arcos. Istituzioni, enti, privati dovrebbero dialogare e, invece, non dialogano. Fino a poco tempo fa il problema era la conservazione, la tutela; non c'era né il problema di valorizzazione né quello di comunicazione. Il vero dramma del passaggio della riforma Franceschini che evidentemente apre ad una nuova capacità gestionale del sistema museale, e non solo, anche del sistema del patrimonio culturale. Ultimamente, se hai risorse per promuoverti, puoi fare comunicazione; se non hai i soldi diventa difficile: ormai si scrive di un'operazione anche importante, solo se eventualmente c'è una campagna pubblicitaria che la sostiene. Un esempio per tutti: se faccio pubblicità su Repubblica, ecco che esce anche l'articolo.
Fabrizio D'Aloia, Associazione DiCo, Digital & Contemporary Art. L'arte contemporanea non può vivere, non può essere accettata dal territorio, non può essere apprezzata dai cittadini, se non si tiene conto che gli artisti devono coinvolgere e rendere partecipi gli abitanti del luogo. L'arte contemporanea si fa innanzitutto per gli abitanti del territorio: sono principalmente loro che devono viverla, accettarla, apprezzarla. Fino ad oggi tutto questo purtroppo non è avvenuto e questo crea il ″distacco″ dall'arte contemporanea che viene vista come ‘il vezzo di pochi a spese o a discapito di tutti'. E quindi la vandalizzo! Non la voglio! Tutto questo, non deve più avvenire. Noi come Associazione stiamo lavorando ad un Bilancio culturale del territorio: è fondamentale come strumento non solo di ricognizione delle risorse che possono poi essere alla base di quello che è il turismo esperienziale, non soltanto legato all'arte, ma soprattutto come strumento di programmazione e monitoraggio. Perché per sapere quanto sono incisive le azioni, come le risorse possono essere utilizzate in maniera ottimale per le varie attività, c'è bisogno di avere degli strumenti di monitoraggio e misure di queste azioni. Bilancio culturale che non è solo bilancio economico; è un bilancio qualitativo e qualificativo che ci consente di avere -a noi operatori ma a tutti i cittadini- un'immagine ‘reale' di quella che è la capacità espressiva, culturale e artistica, del territorio. E soprattutto poi a monitorare le azioni politiche, delle associazioni e degli operatori in generale e le ricadute rispetto a questo bilancio nei vari intervalli di tempo delle nostre azioni.
Nazzareno Orlando, giornalista e conduttore trasmissioni sull'arte moderna: È stato un momento importante, oltre che una bella serata, piacevole, da vivere in compagnia, con un bel pubblico... forse anche inatteso rispetto al tema abbastanza particolare. Però è da sottolineare l'importanza di aver dato la possibilità di discutere di un tema che potrebbe rappresentare una delle componenti del futuro della Città. Con Ferdinando e con Fabrizio abbiamo sviscerato un ragionamento partorendo anche due ‘idee', credo abbastanza importanti: un Albo degli artisti e un Piano Regolatore della Cultura, in modo da poter programmare nel tempo le diverse attività e dare anche il giusto spazio a chi da anni lavora in un settore e non trova, appunto, la possibilità di confrontarsi col pubblico perché non ci sono occasioni.
E' stata poi aperta al pubblico la mostra degli 11 artisti sanniti con le loro opere: Rosanna Avenia, coordinatrice; Giovenale, Salvatore Troiano, Giovanni Lombardi, Leonildo Bocchino, Mariano Goglia, Italo Mustone, Maurizio Iazeolla, Nicola Pica, Alfredo Verdile e la collezione delle opere in vita di Leonardo Pappone. Immagine ‘simbolo' della mostra, la scultura in legno di proprietà de La Fagianella Divinità, Streghe, Amori: Iside e la strega per intercessione due amanti, del maestro scultore Mariano Goglia, che per l'occasione l'ha riportata al suo iniziale splendore.
La mostra è visitabile anche nella serata di sabato 29 e domenica 30 giugno, dalle ore 19:30 alle 21:30.