Diritto negato accesso agli atti, Fioravante Bosco: ''Atteggiamento ottuso e inconcludente'' In primo piano

Fioravante Bosco, già comandante del Corpo di Polizia municipale di Benevento, aveva richiesto in data 12/06/2024 al dirigente risorse umane del Comune di Benevento copia delle determinazioni di attribuzione della retribuzione di posizione e di risultato ai dirigenti comunali relativamente agli anni 2019, 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024, per uso ricorso al Giudice del Lavoro di Benevento.

Dopo circa un mese, e solo in data 10/07/2024, con nota prot. n. 82994, è stato comunicato dallo stesso dirigente che il dott. Fioravante Bosco non poteva ottenere copia di dette determinazioni poiché “il mero e generico richiamo all’uso del ricorso al Giudice del Lavoro non soddisfa l’onere di motivazione che la normativa di cui all’art. 24, comma 7, della legge 241/1990 impone all’istante, in quanto l’istanza di c.d. accesso difensivo non può limitarsi ad un generico riferimento a non meglio precisate esigenze probatorie e difensive, dovendo essere motivato il nesso di strumentalità necessaria tra la documentazione richiesta e la situazione finale che l’istante intende tutelare”.

Con una nuova nota, datata 17/07/2024, indirizzata al dirigente risorse umane, al sindaco e al segretario generale, Fioravante Bosco ha fatto presente quanto segue: “Va preliminarmente precisato che i dati richiesti dovrebbero essere presenti sul sito istituzionale dell’Ente nella sezione “amministrazione trasparente”, sottosezione “atti generali”, in quanto l’obbligo della pubblicazione delle retribuzioni dei dirigenti, in attesa di una riforma che traspare dalla sentenza della Corte costituzionale n. 20/2019, che ha dichiarato parzialmente illegittimo il comma 1-bis dell’art. 14 del D.Lgs. n. 33/2013, rimane solo per i dirigenti apicali di tutte le amministrazioni pubbliche. Difatti, va tenuto conto che la stessa Corte nel testo della sentenza chiarisce che vanno salvaguardate “provvisoriamente le esigenze di trasparenza e pubblicità che appaiono, prima facie, indispensabili”. Quindi, il suo riferimento all’art. 24, comma 7, legge n. 241/1990 è assolutamente inconferente, trattandosi di una richiesta di dati che dovrebbero essere pubblici ex-lege!”.

Difatti, le predette determinazioni dovrebbero essere facilmente reperibili sull’albo on line del Comune di Benevento, ma delle stesse non si ritrova alcuna traccia!

Peraltro, da una ricerca effettuata sugli albi on line dei comuni di Avellino, Firenze, Grosseto, Prato e Salerno, nonché della Regione Toscana, le retribuzioni di cui trattasi sono presenti nelle predetta sezione “amministrazione trasparente”.

Nella stessa missiva Bosco ha chiesto al segretario generale, nella sua qualità di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), di voler provvedere a far pubblicare all’albo on line del comune di Benevento le retribuzioni annuali dei dirigenti apicali.

Nel concludere il suo pacato intervento, lo stesso ha rimotivato la sua precedente richiesta (ricorso al giudice del lavoro del Tribunale di Benevento per il riconoscimento dei suoi diritti giuridici ed economici), e ha ribadito la necessità che tutta la documentazione precedentemente richiesta venga rilasciata senza ulteriore indugio.

Appare veramente insopportabile dover subire - commenta Fioravante Bosco - questo comportamento spudoratamente insipido da parte del dirigente delle risorse umane, il quale prima di emettere sentenze dovrebbe comprendere cosa significa oggi per un cittadino l’accesso agli atti della pubblica amministrazione e del suo diritto all’assoluta trasparenza delle scelte operate dagli organi di gestione, principio che si rinviene nell’art. 97 della Costituzione.

Voglio soltanto aggiungere - conclude l’ex capo dei caschi bianchi - che la risposta del predetto dirigente riferita all’art. 24, comma 7°, della legge n. 241/1990, che impone il rilascio degli atti ai cittadini, è stata tratta da commenti relativi a sentenze del Consiglio di Stato che riguardano gli appalti, per cui in quel caso appare chiaro che l’eventuale ricorso al giudice amministrativo da parte di una ditta non potrà essere fondato su una richiesta generica di accesso agli atti, ma bisognerà dimostrare il nesso di strumentalità tra la documentazione richiesta e la situazione finale che l’istante intende tutelare! Infine, una domanda al sindaco Mastella: per quanto tempo ancora dovremo sopportare questo atteggiamento ottuso e inconcludente che viene posto in essere un giorno si e l’altro pure?”.