E le distrazioni continuano In primo piano

Era l’ottobre del 2021 quando intitolammo Niente distrazioni il nostro consueto “pezzullo”. Per la buona riuscita del secondo mandato auspicavamo una maggiore concentrazione del rieletto sindaco sulla guida del complesso marchingegno comunale.

Mai consiglio fu più disatteso, dal momento che Clemente Mastello fu stuzzicato da impreviste vicende ad impegnarsi in quella parte della sua personalità che è l’ars politica. Stimolato da agenti interni ed esterni, non gli parve vero di poter riassumere quel ruolo di ago delle bilance romane, con annessi passaggi televisivi e ficcanti interviste sui “giornaloni”. Fino alla creazione di un partito tutto nuovo, ma allusivo fin dal nome, ai vecchi amori della Democrazia Cristiana. Noi Di Centro, per comodità semantica, si può tranquillamente pronunciare Noi Diccì. Il nostro auspicio apparve subito, nella sua piccolezza provinciale, non all’altezza delle nuove ambizioni.

La totale immersione nei giochi politici alieni ha impedito quel necessario addestramento vuoi delle regole delle attività di indirizzo del consiglio comunale e vuoi delle attività amministrative della giunta. Gli eletti, anche quelli di antica estrazione mastelliana, andavano addestrati per quella necessaria operazione di continuità con la precedente giunta. La prerogativa dei sindaci del Duemila di poter contare su cinque anni sicuri diventa per chi beneficia della rielezione una sfida pesante.

Aver praticamente saltato a pie’ pari la fase di addestramento non ha giovato a nessuno. Già nei primi cinque anni c’erano stati licenziamenti ad nutum di assessori (soprattutto donne) e la sfiducia del segretario comunale. La denuncia dello sfaldamento venne proclamato dallo stesso sindaco allorché si dimise denunciando tra quelli che dovevano essere i principali collaboratori figure di “succhiaruote” e di “arraffa arraffa”. Rivoltosi alla Madonna delle Grazie, il cattolico Mastella ritrovò la serenità e stracciò le dimissoni.

Il 2023 è iniziato con una replica di quelle antiche fibrillazioni. C’è chi scalpita per le scarse soddisfazioni provate e chi è preoccupato dalle conseguenze di ripetuti “riconoscimenti di debiti fuori bilancio” alle quali è costretto il consiglio Comunale.

E’ recente la ingiunzione al sindaco di una multa per mancati interventi presso la scuola media “Pascoli”. Si aggiungano gli addebiti per le questioni igienico-sanitarie dell’acqua potabile e delle fognature che scaricano nei fiumi in attesa dell’ormai fantomatico “depuratore”. Non bastasse, arriva anche un preoccupante “segnale” da parte della Procura della Repubblica per l’operazione di abbattimento dell’ex palazzo INPS e di riedificazione di un qualcosa con finanziamenti derivanti da provvidenze per aree degradate.

Non funziona lo scaricabarile se si è tollerato il connubio incestuoso tra attività di indirizzo e attività di gestione. Cioè la mancata chiarezza (e talora la voluta combinazione dei ruoli) tra il “ceto” politico titolare del potere di indirizzo con i dirigenti titolari dell’attività amministrativa e relative responsabilità.

Non è uno sfizio di un vecchio burocrate quello di mettere in guardia, ma soprattutto di definire con chiarezza i ruoli, a partire dai requisiti posseduti da chi viene incaricato di ruoli dirigenziali senza averne i titoli (talora per far maturare le condizioni per l’avvio ad un concorso pilotato). Che dalle nostre parti non c’è amore per certe distinzioni è dimostrato da un concorso nel quale gli orali si sono svolti il giorno dopo della prova scritta ovvero quell’altro concorso (vinto da un assessore comunale in carica) svolto presso l’Amministrazione Provinciale che del consiglio comunale di Benevento è quasi una dipendenza visto il “peso” del Comune capoluogo nella formazione della mini-giunta provinciale.

Ecco allora dove conduce la distrazione come prima descritta. Non solo a pericolosi dis-ordini, ma poi a rese dei conti in senso letterale. Chi pagherà la multa che l’ASL ha inflitto al sindaco per la mancanza di certe “cose necessarie” presso la scuola media Pascoli? E’ responsabile il sindaco per la mancata emanazione di provvedimenti amministrativi? E dov’è la competenza e la responsabilità del dirigente?

Alcuni assessori amano scrivere e firmare, fornendo ai dirigenti l’illusione di poter scaricare le responsailità loro proprie. Fresco fresco un intervento della magistratura teso ad accertare chi è che lascia passare liberamente nelle zone a traffico limitato in quanto non ha attivato gli impianti che pure fanno bella mostra ai “varchi”.

Al già incrostato “sistema” delle appartenenze si aggiungono oggi le sirene del nuovo quadro politico nazionale. Nel centenario della “marcia” per eccellenza, si valutano nuovi approdi e disinvolte evoluzioni. A Benevento è palese lo spaesamento delle destre, che rende non irrealizzabile, sull’altro versante, il salto della quaglia da parte di volatili pronti a sganciarsi.

I sondaggi dicono che a Benevento va bene così. Come a dire: è sempre stato così.

MARIO PEDICINI