Europee 2024, fuori gioco i candidati sanniti In primo piano
Né l’ex senatrice della Repubblica Sandra Lonardo, né l’ex mastelliano ora esponente della Lega Luigi Barone, né il parlamentare europeo uscente originario di Foglianise Piernicola Pedicini siederà tra gli scranni di Bruxelles.
Insomma una brutta batosta per tutto il Sannio, che non avrà nessun rappresentante locale in Europa.
Al netto delle interpretazioni e delle analisi post voto, ma soprattutto al netto del forte astensionismo che l’ha fatta da padrone, i numeri sono incontrovertibili e parlano chiaro.
Sandra Lonardo (Stati Uniti d’Europa) a livello regionale ha conquistato 28.240 preferenze, a livello provinciale 12.846, mentre nella città di Benevento - retta da suo marito Clemente Mastella - ne ha prese 4.204.
Luigi Barone (Lega Salvini Premier) a livello regionale ha guadagnato 7.144 preferenze, a livello provinciale 3.136, invece, per la sola città di Benevento si è fermato a 671 attestati di simpatia.
Piernicola Pedicini (Pace Terra Dignità), nonostante ricoprisse già il ruolo di parlamentare europeo da ben due legislature, ha fatto un tonfo pauroso: 1.655 preferenze a livello regionale, 526 a livello provinciale e 141 a Benevento.
Nella conferenza stampa post voto Lady Mastella si è espressa in maniera entusiasta: “Grazie a tutti i nostri sostenitori, ai sindaci e ai consiglieri comunali che si sono spesi in questa campagna elettorale. Voglio dire che il nostro è un risultato di trenta giorni di campagna elettorale, solo al fotofinish siamo arrivati a chiudere la candidatura e quindi abbiamo fatto uno sforzo disumano.
La polarizzazione che abbiamo dovuto subire dalle due protagoniste - Schlein e Meloni - è stata talmente tanta che ha offuscato quasi tutti. Noi non abbiamo fatto teatrini, ci siamo presentati agli elettori con i contenuti. Ho girato tutto il collegio elettorale, raccogliendo quasi 50mila preferenze di cui quasi 15mila nel Sannio, davanti anche a Giorgia di oltre 3mila voti.
Ho combattuto a mani nude, tranne a Benevento dove mio marito è sindaco. Non abbiamo di più a livello nazionale e quindi per questo credo che il nostro sia un risultato eccezionale. Non abbiamo apparati di potere. A testimonianza che tutto quello che abbiamo ottenuto è affetto, riconoscenza e stima nei confronti di Clemente Mastella”.
“Sono abbastanza soddisfatto - ha commentato da parte sua Luigi Barone -. Sicuramente in politica si può fare sempre meglio, però abbiamo lavorato bene ed il partito è cresciuto tanto. Sono l’unico candidato del territorio che è riuscito ad ottenere più voti di Vannacci e Patriciello. E rispetto alle elezioni politiche di due anni fa, come partito, abbiamo registrato un incremento notevole”.
Riferendosi, poi, ai coniugi Mastella Barone ha detto: “C’è il partito coniugale che ha perso sia in città che in provincia e parla con toni trionfalistici. Adesso sono ancora più determinato e pronto, insieme al partito, a portare avanti le battaglie sulle tematiche che interessano il nostro territorio: acqua, sanità, infrastrutture, Telesina, ospedale di Sant’Agata dei Goti. Ora dobbiamo essere forti e determinati nel dare risposte ai cittadini, perché questa provincia non può continuare a subire soltanto”.
Nell’analisi del voto per le Europee non è mancato neppure il commento del segretario provinciale del Partito Democratico, Giovanni Cacciano.
“Siamo il partito più votato, anche nel Sud del Paese”.
Sulle ragioni che hanno determinato la crescita di consensi per il Pd nel Meridione, Cacciano è convinto che una è da ricondurre alla forte opposizione all’Autonomia Differenziata ed un’altra alla qualità dei candidati, a partire da Antonio Decaro, sostenuto da tutto l’establishment del Partito Democratico sannita.
“Al Parlamento europeo andranno sei esponenti del Sud, nessuno ne ha mai avuti tanti, e tra questi spicca certamente la elezione plebiscitaria di Decaro”.
Stoccata finale per Mastella: “Nel capoluogo, l’80% delle persone che si sono recate ai seggi si è espressa per una proposta politica alternativa a quella di Clemente Mastella. Il sindaco ne tragga le conseguenze”.
Europee archiviate, adesso l’attenzione di tutti è ai prossimi appuntamenti elettorali: provinciali e regionali del 2025.
ANNAMARIA GANGALE