I giovani sono sempre più lontani dalla politica In primo piano
Le elezioni sono alle porte e ogni giorno il politico di turno ci propina tutte le sue buone intenzioni e idee per salvare l'Italia, tutta.
Pensioni, lavoro precario, economia, disoccupazione, monnezza, criminalità... sono questi i temi più diffusi della campagna elettorale, non di quest anno, ma di tutti gli anni. I nostri politici ci propongono sempre la solita minestra riscaldata, per non parlare dei volti nuovi candidati.
I politici sono sempre gli stessi, l'età media è di 60 anni e oltre (l'ora della pensione), e poi si dice dare spazio ai giovani!
Per fortuna c'è il Sannio che fa abbassare l'età media, già il Sannio, terra di giovani talenti ancora tutti da scoprire...
Questo, è in linea di massima, il pensiero che accomuna gran parte della popolazione, la gente si chiede per chi votare o addirittura se andrà a votare.
Ma i giovani cosa pensano di questi onni - politici?
Abbiamo voluto indagare, nel nostro piccolo, ed avere qualche spunto per redigere queste brevi note. Anche per capire se il pensiero dei giovani si avvicina a quello dei vecchi. Il risultato? Giudicate Voi.
Marco 24 anni studente universitario esprime in un linguaggio molto colorito (che noi poi modificheremo un po') tutto il suo amore per i nostri amministratori: sono tutti uguali, fanno solo i loro interessi e basta. Per chi voterò? Bè credo che nessuno si meriti il mio voto.
Elena è un po' più flessibile, forse perché è alla sua prima esperienza da elettrice avendo solo 19 anni: on posso dire per chi voterò, ma lo farò. Ho delle simpatie, ma ancora non ho una visione politica molto chiara. Mi rendo conto che i personaggi politici sono gli stessi da 30 anni, ma cosa possiamo fare?
Non c'è molto da dire, credo che la parola che meglio si adatti, a questo punto, sia proprio rassegnazione.
Andando avanti nella nostra piccola indagine ne parliamo con Lucia che è alquanto affascinata dalla politica, con una sua idea ben precisa: so per chi voterò, mi sono informata e documentata sui vari programmi, sono tutti piuttosto simili, ma il tutto mi è servito per farmi un'idea tutta mia. Più polemica è invece Marta finalmente un po' di giovani candidati, ma i premier sono sempre quelli, a parte il fatto che, anche se di un partito minore, c'è una donna. Era ora. Ma si sa che di speranze ne ha poche, anche perché la campagna elettorale con più importanza la fanno sempre il PD e il PDL. Per non parlare poi dei troppi partiti che contano poco o nulla e di tutti quei politici improvvisati...la nostra politica non funziona affatto, se ne sono accorti tutti ma nessuno è in grado di cambiare le cose.
Dopo tutte queste dichiarazioni sembra proprio che ci sia un malcontento generale nei confronti della nostra classe dirigente. Ma c'era da aspettarselo. Il sud sembra quasi caduto nel dimenticatoio, nessuno è in grado di risolvere i nostri problemi a partire dall'emergenza rifiuti e da tutte le conseguenze che ne derivano, diossina, crisi del lavoro, e chi più ne ha più ne metta.
Tutti gli slogan elettorali riassumono l'impegno dei candidati per salvare l'Italia, almeno su una cosa sono d'accordo. Non ci resta, allora, che concludere questa nostra mini inchiesta con la speranza che chiunque vinca sia in grado di riportare il nostro meraviglioso Paese ai massimi livelli, a quelli che la storia ci assegna.
E di salvarlo da quel baratro di crisi economica che molti (esperti questa volta!) prevedono scoppierà, comunque, all'indomani di queste elezioni.
SILVIA RAMPONE