Il Governo apre alle Organizzazioni In primo piano

È la Costituzione ad individuare le ‘formazioni sociali’ come “il luogo dove si svolge la personalità dell’uomo”. Ecco che il richiamo di Giorgia Meloni all’importanza dei corpi intermedi è stato un modo per evidenziare, davanti alla platea della Coldiretti, la visione alternativa del nuovo Governo rispetto alle politiche economiche e sociali: “La politica deve ascoltare e decidere, ma deve anche avere l’umiltà di chiedere, a chi le questioni le vive nel proprio quotidiano, quali possano essere le soluzioni migliori”. In un territorio vocato prevalentemente all’agro-alimentare, su questa ‘apertura’ del Premier abbiamo raccolto l’opinione dei rappresentanti di produttori e trasformatori della Campania. Il risultato è un manifesto “del buonsenso”, che consegniamo al ministro Francesco Lollobrigida insieme all’invito, corale, di una visita istituzionale a Benevento per un incontro operativo.

L’esito elettorale del 25 settembre ha determinato la nascita di un Governo “politico”, guidato peraltro da un Primo Ministro donna. Dalle prime dichiarazioni, il Presidente Giorgia Meloni ha posto l’accento sul ruolo rilevante dei “corpi intermedi” non solo per intervenire nell’immediato, ma programmare azioni comuni di medio e lungo termine. Quale la risposta della sua Organizzazione e, soprattutto, su quali primarie esigenze è auspicabile trovare soluzioni condivise?

Fabrizio Marzano, presidente Confagricoltura Campania

Come Presidente di Confagricoltura Campania credo fortemente nei ‘corpi intermedi’. Prima del Covid abbiamo organizzato un convegno con tutti i sindacati per ribadire che al centro della politica deve esserci l’impresa, così da attuare processi condivisi e garantire sviluppo e sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Contro la crisi servono personalità politiche competenti e sono felice che il Presidente Meloni abbia la nostra stessa visione, che sono certo tradurrà in azioni concrete. La politica deve scegliere su quale settore agricolo investire, poi organizzeremo la produzione, puntando sull’innovazione.

Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania

Il riferimento al ruolo dei corpi intermedi è una premessa importante per poter lavorare sul metodo. Coldiretti sostiene da tempo un nuovo ruolo dei corpi intermedi, non più stampella della politica ma forze sociali in grado di alzare lo sguardo senza atteggiamenti corporativi. Abbiamo attraversato una fase politica, anche abbastanza lunga, nella quale si è messo in discussione il concetto di ‘corpo intermedio’, proponendo un nuovo paradigma politico basato sul rapporto diretto tra elettori ed eletti, tagliando l’elaborazione delle rappresentanze. Non è stato solo un fenomeno italiano e ha attraversato tutti i colori politici! Le tempeste della storia hanno dimostrato che la sbornia comunicativa del Web non sostituisce il rapporto umano e la dialettica. Lo abbiamo visto proprio grazie al Covid, che ci ha spinto ad utilizzare con disinvoltura nuovi strumenti informatici, ma comprimendo la naturale tendenza dell'uomo alla socialità. La mediazione degli interessi di una comunità, torna ad essere quindi centrale, perché è l’unico vero strumento per dare voce a tutti senza cedere a chi grida più forte. Detto questo, salvato il metodo del confronto, le soluzioni si possono trovare su tutto. Oggi a nostro avviso le priorità assolute sono l’energia, i cambiamenti climatici e l’accesso al cibo sano.

Raffaele Amore, presidente CIA Campania

Cia Campania adotta da sempre una linea d’intervento che guarda alla “condivisione” con tutte le Associazioni di categoria. Anzi, proprio perché crede fermamente nella responsabilità dei corpi intermedi e delle rappresentanze sindacali come la nostra, ritiene di dover fare fronte comune e costruire, in maniera compatta, le istanze del mondo agricolo. Da sempre Cia Campania lavora sul territorio per ascoltare le esigenze degli agricoltori e tradurle in risposte, ma è anche attenta sul fronte del dialogo istituzionale, come uno strumento di democrazia partecipata. Le esigenze che sta consegnando Cia Campania alla politica, riguardano l’urgenza di un intervento strutturale per mitigare la crisi energetica. L’aumento indiscriminato dell’energia e del gasolio sta strozzando le aziende agricole, che in molti casi rinunciano a investimenti importanti e lasciano il raccolto nei campi piuttosto che continuare ad investire in perdita. Tutti gli agricoltori in questo momento, da un lato comprano il necessario a prezzi maggiorati, dall’altro sono costretti a svendere i prodotti: è questo, purtroppo, il minimo comune denominatore della nostra categoria.

Pasquale Lampugnale, presidente Piccola Industria Confindustria Campania

I corpi intermedi hanno una funzione fondamentale, soprattutto nell’attuale scenario, complesso e in continua evoluzione, nel quale è particolarmente utile ed opportuno che i policy maker ascoltino chi lavora ogni giorno sul campo. Il 95,7% delle imprese italiane è rappresentato da piccole imprese: per numeri, fatturato e impiego di forza lavoro le Pmi sono la struttura portante dell'intero sistema produttivo nazionale. Il Governo deve impostare a nostro avviso un vero e proprio sentiero di sviluppo e innovazione, mettendo ‘a sistema’ strumenti fiscali e finanziari che possano sostenere la crescita dimensionale e l’aggregazione tra imprese. Bisogna sostenere la patrimonializzazione delle imprese, concentrarsi sulla redditività e migliorare gli indici di bilancio, tagliare in maniera decisa il cuneo fiscale e contributivo in attesa di una riforma fiscale complessiva. Altro elemento fondamentale è il capitale umano, fattore di competitività difficilmente imitabile. E poi, ancora, per favorire la ripresa bisogna intervenire in direzione di alcune parole-chiave per il post pandemia: sostenibilità, digitalizzazione e liquidità.

Dal suo osservatorio, su quali filiere produttive e in che modo può rivelarsi determinante l’intervento del Ministro della sovranità alimentare e forestale?

Fabrizio Marzano, presidente Confagricoltura Campania

Come cittadino, imprenditore e Presidente di un sindacato auguro a tutti noi un abile e lungimirante leader politico che assicuri la coerenza della Politica agricola comunitaria con la nostra agricoltura ed immagini la politica di filiera a sostegno delle produzioni, trovando le giuste aggregazioni per garantire il comparto. La PAC, elemento altamente qualificante, deve essere vista in funzione delle nuove sfide del mercato globale di oggi: ciò che serve è una progettualità di sistema, non di un singolo segmento. Se il Ministro Lollobrigida ci aiuterà ad investire di più in innovazione, ci permetterà di dar vita ad un ciclo virtuoso. Personalmente sono fiducioso.

Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania

Il nuovo Ministero porta nel suo nome una proposta che è stata di Coldiretti. Nei fatti, significa un impegno ad investire nella crescita del settore, estendere le competenze all’intera filiera agroalimentare, ridurre la dipendenza dall’estero, valorizzare la biodiversità del nostro territorio e garantire agli italiani la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità. Pertanto, le filiere coinvolte sono tutte: dal grano al latte, dal vino alla frutticoltura, dalla zootecnia da carne alla quarta gamma.

Raffaele Amore, presidente CIA Campania

Non esiste, a mio avviso, una filiera produttiva che non necessiti di un sostegno esterno: proporre un distinguo sarebbe iniquo. Cia Campania è al fianco degli olivicoltori, ma anche delle aziende zootecniche, dei florovivaisti e dei cerealicoltori, dei pescatori e dell’ortofrutta. Il nostro osservatorio ci consente di avere una visione ampia su un territorio ricco di risorse e produzioni di grande qualità, per cui sarebbe necessario costruire una priorità di interventi che considerasse primariamente i nervi scoperti. Ma ciò sarebbe insoddisfacente, perché oltre a fronteggiare le emergenze per l’impennata dell’energia e delle materie prime, siamo impegnati in prima linea sulla transizione ecologica e digitale e sulla consegna del testimone, per il ricambio generazionale, dei vecchi contadini con i giovani manager dell'agricoltura 4.0. Seguiamo l’adagio del “Farm to fork” per valorizzare la multifunzionalità e le comunità agricole delle aree interne, ma portiamo avanti anche una dura battaglia sulla fauna selvatica. L’agricoltura non è più la cenerentola dei settori produttivi: ha recuperato la sua centralità nel paniere economico europeo e sono certo che il Ministro Lollobrigida voglia lavorare partendo dalla constatazione di questa ‘centralità’.

Pasquale Lampugnale, presidente Piccola Industria Confindustria Campania

La filiera agroalimentare, compresa la componente di industria della trasformazione, è sicuramente una di quelle fondamentali in questo senso, a maggior ragione se guardiamo alle potenzialità delle cosiddette aree interne, che caratterizzano anche il nostro territorio. E a maggior ragione se consideriamo il valore della tipologia “filiera” in generale. Mi spiego. Dobbiamo superare il tema delle singole imprese e guardare sempre più ad una logica di filiera, per garantire al nostro sistema produttivo uno sviluppo solido e duraturo. La ‘filiera’ va vista come un luogo privilegiato di scambio di conoscenze e innovazione e, quindi, come un elemento strategico per il rilancio del sistema Paese che possa diventare locomotiva di sviluppo. Le imprese devono fare attenzione alle relazioni nel contesto in cui operano, in una logica che non sia solo commerciale o di mera fornitura, ma anche di conoscenza e di apertura all’esterno, perché è proprio alle altre imprese del sistema filiera che spesso affidiamo parte della nostra capacità di crescere.

Sul prossimo numero approfondiremo due filiere d’eccellenza: la viticultura e la zootecnia. Attraverso un confronto coi protagonisti della mission in difesa delle imprese, proveremo a capire urgenze ed opportunità di allevatori e viticoltori ed offrire, al contempo, al ministro Lollobrigida, la conoscenza diretta delle aspettative dei diversi comparti dell’agricoltura campana, che va riconosciuta e valorizzata in Italia e all’estero.

GIUSEPPE CHIUSOLO