Il raddoppio della Telesina: trent'anni di annunci, polemiche, delusioni In primo piano
L’articolo del direttore, sull’ultimo numero di Realtà Sannita, col titolo “La Telesina tra sogno e maledizione”, in parte apre ed in parte chiude l’ultimo confronto dialettico tra le varie forze politiche, che doverosamente, ognuna a modo proprio, si sono impegnate su questa opera pubblica, vitale per il Sannio, la Campania ed il Centrosud del Paese.
In quell’articolo, tra l’altro, leggiamo che “L’opera ancora non vede la luce, a causa delle alterne vicende di questi trent’anni: contenzioso per le procedure di gara, reperimento di fondi, autorizzazioni e lungaggini burocratiche”. Forse il problema non è stato creato tanto dall’insufficienza dei finanziamenti, quanto piuttosto dall’inconsistenza dei funzionamenti tecnico-burocratici.
Giusto un anno fa Realtà Sannita pubblicò anche un mio articolo, col titolo “Futuro incerto per la Telesina. Problemi tecnici ed amministrativi incombono”… Difatti, a partire dagli anni ‘90, vi sono stati incarichi di progettazione, assegnazioni di finanziamenti, indizioni di gare, ma mai inizi di lavori. Puntualmente ad ogni cambio di Governo arrivava una concessione, non una vaga promessa; ma immancabilmente, dopo qualche mese, tutto tornava come prima: i fondi c’erano ma mancavano le relative decisioni esecutive. Qualcosa continuava a non funzionare sul piano tecnico-amministrativo. E questo non era addebitabile alla classe politica…
E’ il caso di ricordare che, appunto nel lontano 1992, il ministro dell’economia dell’epoca, Cirino Pomicino, in un incontro politico, alle porte di Benevento, annunciò il finanziamento di quattro miliardi di lire, per la progettazione e l’avvio del primo lotto. Successivamente tra Ministero e ANAS furono assunti i conseguenti provvedimenti, ma non fino alla concessione dell’appalto; in qualche caso fu indetta anche una gara, che poi venne bloccata a causa di ricorsi e controricorsi vari. Ad ogni cambio di maggioranza di governo immancabilmente arrivavano ulteriori assegnazioni di fondi con regolari e legittimi annunci da parte del politico di turno. I fondi c’erano, i progetti pure… ma cosa mancava? Forse mancava la capacità o la volontà di trasformare quei finanziamenti in opere. E quella insufficienza non la si poteva addebitare alla classe politica. Nè a quella di centrosinistra, né a quella di centrodestra. Erano, come lo sono tuttora, altrove le responsabilità… Ed è documentabile!
L’ultimo di questi strani iter, contemporanei peraltro agli iter luttuosi di tanti incidenti stradali lungo la Telesina, si è verificato un anno fa, con una gara clamorosamente annunciata, ed anche conclusa; ma subito contestata, come tutte le altre precedenti, e quindi silenziosamente annullata.
Il discorso è stato riaperto nelle scorse settimane, ma questa volta con un diverso atteggiamento negli uffici tecnici dell’ANAS, almeno così sembra leggendo i titoli di intere pagine dei quotidiani: “Via libera dall’ANAS, la Telesina sarà a quattro corsie”. Come se titoli del genere non li avessimo già letti negli anni e nei decenni scorsi.
In verità, qualcosa sembra essere cambiato: evidentemente gli attuali dirigenti dell’ANAS non possono fingere di non sapere quanto è accaduto su questo tracciato viario dal 1992 ad oggi.
Finalmente, e ufficialmente, l’ANAS è stata invitata, o costretta, principalmente dai politici dell’attuale maggioranza di governo, non tanto a parlarci di lotti e cifre, ma anche di scadenze e modalità di procedere; e peraltro possiamo supporre che non assisteremo più a ricorsi e controricorsi, né a clamorose decisioni di avvio ed a successivi taciturni annullamenti di gare d’appalto.
Trentadue anni non sono passati invano: difatti “l’annuncio diramato da ANAS questa volta ha i crismi della certezza”. I crismi della certezza: è un dato ufficiale. Ne prendiamo atto.
Questa volta, difatti, sentiamo dire ad alta voce-ed autorevolmente-che si darà “concreto avvio ai lavori in autunno”. Credo che questo annuncio possa dare soddisfazione ai politici sanniti dell’una e dell’altra maggioranza che, in questi trent’anni e più, si sono sinceramente impegnati per il raddoppio di quella superstrada. Il concreto avvio dei lavori avverrà in autunno o in inverno, conta poco, purché nel 2025 ci si trovi con i lavori in corso.
ROBERTO COSTANZO