La diga di Campolattaro è a quota 359 metri sul livello del mare In primo piano

Il livello delle acque del fiume Tammaro sullo sbarramento della diga di Campolattaro ha toccato la quota di 359 metri sul livello del mare.

Lo comunica il presidente della Provincia di Benevento che ha avuto una interlocuzione con il presidente Giovanni Mastrocinque dell’Asea, società interamente partecipata dalla Provincia che gestisce la struttura.

Come si ricorderà, nella scorsa primavera, a seguito delle imponenti precipitazioni che hanno caratterizzato quel periodo, allo sbarramento di Campolattaro era stato registrato il raggiungimento di una quota sul livello del mare decisamente superiore, pari a 377 metri, ovvero 18 metri appunto più in alto di quella attuale.

Questo in conseguenza del fatto che 4 mesi or sono i tecnici avevano tenuto chiuse le paratoie della diga impedendo che defluissero a valle attraverso il Tammaro milioni di metri cubi d’acqua piovana ed evitando allagamenti potenzialmente devastanti.

Nel corso di questi mesi estivi di luglio ed agosto è stato invece posto in atto il procedimento opposto: è stato cioè lasciata defluire a valle l’acqua raccolta nell’invaso.

Tale manovra è stata richiesta ed autorizzata dalla Direzione Dighe del Ministero delle Infrastrutture, che ha l’alta sorveglianza dell’impianto, in applicazione del programma, disposto negli anni scorsi, di invasi sperimentali, ovvero del periodico riempimento/svuotamento secondo precisi protocolli tecnici del lago artificiale di Campolattaro al fine di definire il collaudo della struttura.

In altre parole: in quattro mesi di questo 2023, dunque dalla scorsa primavera a oggi, la diga ha visto decrescere il lago artificiale di oltre 18 metri passando da 377,25 metri a 359,00, ovvero da 120.000.000 di metri cubi di acqua presente nell’invaso, a 30.000.000 di volume d’acqua.

La quota attuale di altezza dell’invaso, ovvero 359 metri sul livello del mare, è peraltro di 2 metri superiore ai 357 metri sul livello del mare che, secondo il protocollo ministeriale, sarà la quota minima di regolazione a partire dall’anno 2027 quando, cioè, l'acqua invasata sarà utilizzata grazie alla galleria di derivazione.

Va aggiunto che in questo stesso lasso temporale, sono state incrementate le misure ed i rilievi per valutare il comportamento della struttura durante lo svuotamento. Peraltro, va sottolineato come, perdurando in questi mesi di luglio ed agosto la siccità, lo svuotamento ha consentito un regolare, continuo e controllato flusso nell’albero del fiume Tammaro a Valle fino al congiungimento in contra Ponte Valentino con il fiume Calore scongiurando dunque la secca degli stessi.

Per la diga di Campolattaro - ha affermato il presidente della Provincia Nino Lombardi a commento della notizia della quota attuale di invaso - abbiamo investito molto sia dal punto di vista finanziario che dell’attenzione e della cura anche con l’apporto della società partecipata Asea e dei suoi tecnici. Seguiamo con la dovuta attenzione la fase degli invasi sperimentali di riempimento e svuotamento progressivi e, quindi, anche quella conseguente e collegata alla dichiarazione di “opera strategica nazionale” della sua potabilizzazione con un mega investimento di oltre 550 milioni di euro da parte del Governo nazionale e di quello regionale. Le premesse per rendere un servizio fondamentale al territorio sannita, alla nostra agricoltura di qualità e ai nostri concittadini, ci sono tutte. Noi continueremo a lavorare per questi risultati con tutto il dovuto impegno”.