La fiera ''CampaniaAlleva'' lancia il primato sannita della carne bovina In primo piano
Dal 14 al 16 aprile u.s. Benevento ha ospitato, alla contrada Olivola presso l’impianto del Consorzio CECAS, una manifestazione zootecnica di interesse nazionale, la fiera “Campania Alleva”, promossa dall’Associazione Allevatori Campania-Molise, sponsorizzata anche dalla Regione Campania: manifestazione nazionale data la provenienza degli animali esposti e l’interesse manifestato dagli espositori e dai visitatori.
Va subito detto che una manifestazione fieristica agricola o di qualsiasi altro settore produttivo, di tale dimensione ed interesse economico, e non solo economico, non si era mai svolta nel Sannio. La qualità e varietà di animali esposti, ha provocato l’attenzione dei visitatori, interessati non solo in quanto operatori agricoli e zootecnici ma anche come persone attratte da motivazioni turistiche e culturali. Non va perciò sottaciuto che ormai un certo tipo di agricoltura e di allevamento di bestiame comporta anche risvolti culturali, turistici e sportivi di non lieve significato…
Il turismo fieristico estende la sua capacità di attrazione ormai pure all’agricoltura ed alla zootecnia: non solo agricoltura, quindi, ma anche agricultura.
Questo vuol dire che una manifestazione come Campania Alleva deve essere guardata e incentivata dalla Regione non solo per l’aspetto produttivo-commerciale ma anche per i movimenti turistici e culturali che può attrarre.
Difatti è stata visitata non solo da quasi centomila operatori agricoli, ma anche dallo stesso numero di persone chiaramente spinte da un interesse culturale e turistico e forse sportivo.
La passione che, in molti, abbiamo per gli animali da compagnia e da sport - cavalli, cani, gatti, uccelli ed altri - si va allargando anche agli animali da produzione. Questa è una valutazione che alcuni di noi hanno fatto visitando quell’immensa e variegata, ed anche bella, esposizione di animali alla contrada Olivola.
Tutto questo dovrebbe suggerire alla Regione Campania di istituzionalizzare la “Campania Alleva”, perché al momento non risulta che al Centro Sud vi sia mai stata una manifestazione fieristica zootecnica di simile ampiezza espositiva e con il coinvolgimento di tale dimensione e varietà di visitatori.
Ed una fiera zootecnica del genere non può che trovare nel Sannio il suo giusto insediamento in quanto la nostra provincia sebbene non molti lo sappiano, ha un peso primario in tutto il Sud per allevamenti bovini da carne.
Nell’Appennino sannita si allevano bovini da carne di alta qualità riconosciuti e certificati a norma europea: il “vitellone bianco dell’appennino”, ossia la Marchigiana. Difatti su 378 allevamenti certificati a norma europea, operanti in Campania, ben 310 (ossia l’80%) si trovano nel nostro Fortore-Tammaro. 10.000 capi bovini di razza marchigiana sui 14.000 allevati complessivamente in Campania ed in tutto il meridione, appartengono ad aziende agricole sannite.
Come mai si parla poco di questo primato della nostra zootecnia? C’è da augurarsi, finalmente, che la fiera svoltasi nel mese scorso a Benevento possa aprirci gli occhi e convincere l’Ente Provincia a fare i dovuti passi presso la Regione, perché anche con la Fiera “Campania Alleva” si possano avviare finalmente le iniziative e i programmi necessari per ottenere a tutti gli effetti il riconoscimento di “capitale meridionale della carne bovina di qualità”. E di conseguenza predisporre tutte le strutture e relative azioni perché l’economia sannita possa ricavarne i dovuti vantaggi sui piani produttivi, mercantili ed anche turistici.
La carne bovina marchigiana sannita oggi rende molto in termini economici ma solo quando lascia il nostro territorio, eppure dispone di tutti gli elementi per animare, tra l’altro, anche un turismo gastronomico nei comuni in cui sono insediati gli allevamenti, dai quali proviene quella carne.
ROBERTO COSTANZO