Novità per la festività della Madonna delle Grazie. L'assessore al ramo le spara forti In primo piano

Giustamente l’assessore al ramo parla di novità. A un mese esatto dalla prevista ultima botta pirotecnica (in gergo il “colpo scuro”), le annuncia, non tutte certe, alcune da precisare, ma sicuramente forti.

Per i fuochi ci saranno due sere, la prima e l’ultima. Il luogo programmato è quello solito degli ultimi anni, ma si potrebbe spostare per facilitare l’uso del famigerato Megaparcheggio.

Per le luminarie, sarà escluso il Corso Dante che sarà illuminato con un gioco di fari: facciate di palazzi a colori sì, ma anche fasci di luce sugli avanzi bombardati del rione Bagni e di quella che fu piazza Santa Maria (i beneventani, teste dure, continuano a chiamarla così nonostante la toponomastica in vigore andrebbe declinata in Pacca).

L’Amministrazione guidata da Clemente Mastella, poi, scopre un altro sito indiscutibilmente imputabile alla fantasia di Fausto Pepe. Fate attenzione. Le bancarelle addobberanno tutto il tragitto di Via Posillipo, Ponte di Calore, Via Grimoaldo Re e sbarcheranno giù al fiume per animare la passerella rossa nell’alveo “dove - citiamo una cronaca - si immagina un angolo dedicato all’agroalimentare”. O forse, osiamo troppo?, ai postumi dell’agroalimentare, tipo estati bavaresi. Durante le tre serate si ipotizzano spettacoli, forse culturali, giusto per poter dimostrare che alla gente non gliene frega niente, se ci sono già le giostre, la passeggiata a fiume e i fuochi d’artificio (per la Madonna dovranno pensarci i frati, che sanno il fatto loro).

Ma la novità vera è questa: che il Comune “si defilerà dall’aspetto organizzativo in senso stretto affidando la gestione ad una impresa privata. Il bando, che sarà pubblicato a giorni, sarà di 32mila euro”. Viva è l’attesa per l’esito della lotteria.

Ricapitolando. Pare ci siano delle certezze, ma non si sa chi dovrà lavorare per realizzarle. Non si conosce il contenuto del bando, né la scadenza per presentare le offerte, né chi valuterà le stesse. Non vorremmo, da appassionati del ramo (non quello dell'assessore, sia chiaro), che la sera del 1° luglio ci dovessimo accontentare di rimanenze di fuochi di capodanno.

A proposito, assessore al ramo, per Natale che cade il 25 dicembre di ogni anno mancano si è no cento giorni lavorativi. Che dice, lo vogliamo preparare un bando?

M. P.